Capitolo dodici

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Damon POV

Guardai Rose che ballava con Liam e sentii il sangue ribollire nelle vene quando gli posò una mano sulla vita.

Non sapevo da dove provenissero i sentimenti che provai vedendola ballare con quel ragazzo, però mi fecero semplicemente infuriare. Non mi ero mai sentito così prima. Solitamente ero l'opposto, tutte le ragazze cercavano di farsi notare, ma non gli davo soddisfazioni mentre ora è diverso, questa ragazza a cui sono interessato non prova per me quello che provano tutte le altre.

Avevo giurato a me stesso che non mi sarei mai innamorato e che non mi sarei mai affezionato ad una ragazza, e invece eccomi qui, legato ad una in particolare.

Lo riguardai e lo vidi sussurrargli qualcosa all'orecchio mentre Rose rideva.

Basta, non potevo sopportare altro. Mi alzai e camminai verso di loro. Afferrai Liam per la maglietta e lo spinsi sul pavimento, allontanandolo da Rose.

Mi guardò sorpresa, ma non mi interessò, ero arrabbiato e seccato. Le presi la mano e la trascinai attraverso quella massa di corpi fino a che non raggiungemmo l'uscita.

"Lasciami andare, cosa stai facendo?" Mi urlò Rose. La presi e la spinsi contro la macchina di Xavier. Sussultò e non riuscì a trattenere lo shock.

"Lasciami andare, perché l'hai fatto?" Mi chiese, chiaramente furiosa.

"Cosa stavate facendo voi?" Le urlai a mia volta.

"Di cosa stai parlando? Stavo ballando, tu stavi facendo lo stesso." Mi rispose, sempre con un tono di voce alto.

"Ballando? Stavate strusciando i vostri corpi l'uno contro l'altro," le dissi arrabbiato.

"Non è vero, e comunque, anche se fosse non sono affari tuoi. L'hai fatto anche tu poco fa con quella ragazza!" Il suo viso era rosso ed un sorriso comprarve sul mio volto quando mi accorsi che la mia strategia aveva funzionato.

"Cosa c'è fiorellino? Sei gelosa?" Il mio ghigno si fece più grande.

"Cosa! Gelosa? Non posso crederci che lo stai pensando veramente, forse devo ricordarti che sei stato tu a trascinarmi qua fuori," mi disse. Il mio sorriso si spense ed aggrottai le sopracciglia.

Non sapevo perché l'avevo fatto, ma dopo che le ultime parole ebbero lasciato la sua bocca feci scontrare le mie labbra con le sue. Erano meglio di come le avevo immaginate, carnose e morbide. Rose rimase lì in shock, senza muoversi.

Mossi le mie labbra contro le sue, Rose all'inizio non fece nulla, anzi cercò di spingermi via, ma non mi arresi e rimasi lì. Dopo un momento mosse anche le sue labbra, così che potessero danzare con le mie.

Ci allontanammo per prendere fiato e le sue guance erano arrossate, ridacchiai nel vedere il rossore, era così carina.

"Cosa stavo dicendo?" La presi in giro.

All'improvviso la sua espressione mutò, si imbronciò e potei leggere leggere l'arrabbiatura sul suo volto.

"Non posso crederci che tu l'abbia fatto sul serio! Dio, non è che solo perché vai a infilare la lingua nella gola di tutte le ragazze tu possa farlo anche con me," mi urlò contro mentre mi colpì il petto.

Mi accigliai nel sentire le sue parole, era vero. Avevo un passato che comprendeva molte ragazze, ma lei non era una di loro.

Mentre ero perso nei pensieri Rose riuscì a liberarsi dalla mia presa e tornare al bar. Dio mi sentivo così stronzo e confuso

Non sapevo cosa fare, non potevo sentirmi così, né in quel momento né mai, ma volevo soltanto andarmela a riprendere e portarla in un posto dove ci fossimo solo noi due.

Colpii l'auto con tutta la mia forza e imprecai, mi passai la mano nei capelli dalla frustrazione.

"Damon, cosa ci fai qua fuori?" Mi girai e vidi Xavier camminare verso di me.

"Uhh nulla, stavo solo prendendo un po' d'aria fresca," gli risposi.

"Beh vieni dentro, andiamoci a prendere un drink." Lo seguii all'interno del bar fino a che non ci sedemmo in un piccolo tavolino con le nostre bibite nelle mani.

I miei occhi si muovevano all'interno del bar per cercare Rose che era seduta ad un tavolino con Lexi, seduta alla sua destra e Liam, alla sua sinistra. Strinsi le dita attorno al bicchiere di vino che avevo in mano.

Aggrottai le sopracciglia e spostai lo sguardo. Stava mettendo alla prova i miei nervi?

"Perché non glielo dici e basta," mi disse Xavier.

Mi girai e lo guardai.

"Dire cosa a chi?" Gli chiesi, con la voce irritata.

"Dai amico, è chiaro a tutti che ti piace Rose." Sollevò il sopracciglio.

"Non so di cosa tu stia parlando. Lo sanno tutti che non provo mai sentimenti verso le ragazze che mi porto fuori e, comunque, l'ho appena conosciuta," sbottai.

"Sì, lo so però la tratti in modo diverso, ammettilo! Gli hai offerto un lavoro, le hai permesso di stare a casa tua, non avevi mai permesso a nessuna ragazzo di entrarci e non ti piace che lei stia con altri ragazzi," mi disse. "Inoltre, i sentimenti non hanno un tempo o un'età, arrivano quando meno te l'aspetti."

"Chi ti ha detto che non mi piace quando sta con altri ragazzi?" Gli domandai.

"Non cercare di negarlo, eravamo tutti coscienti quando ti abbiamo visto scagliarti contro Liam con ostilità," ridacchiò.

Gli lanciai un'occhiataccia per farlo tornare serio.

"Ti sto solo dicendo, Damon, che provi qualcosa per lei ma non lo vuoi ammettere. Sai cos'è successo tra me e Lexi, io ero troppo spaventato per accettare i miei sentimenti verso di lei e ho quasi rischiato di perderla, non voglio che ti capiti la stessa cosa." Mi disse, lanciandomi uno sguardo d'intesa.

Annuì con la testa, comprendendo quello che mi stava dicendo.

Provavo realmente qualcosa per Rose? Cioè, è bellissima, più che bellissima ma non so nulla riguardo all'amore o al legarsi ad un'altra persona. Tutto ciò che sapevo era che l'amore portava solo dolore e tortura.

Non dimenticherò mai quello che mia madre fece a mio papà, tutte le volte ci diceva che ci amava, ma alla fine se n'era andata come se fossimo spazzatura.

Scossi la testa e cacciai questi pensieri dalla mia mente. Girai la testa nella direzione di Rose e vidi che anche lei mi stava guardando, una volta che i nostri guardi si incrociarono si girò ed arrossì.

Sentii un sorriso formarsi sulle mie labbra appena notai il suo rossore, sentii il mio cuore aumentare i battiti solamente nel guardarla.

Non potevo nascondere ancora i miei sentimenti. Era la prima ragazza che non cadeva ai miei piedi, che litigava spesso con me, la prima che disobbediva ai miei ordini facendomi arrabbiare veramente, ma era anche la prima ragazza a farmi sentire in questo modo.

Mi girai e vidi Xavier guardarmi con uno stupido ghigno sul volto.

"Togliti quel sorriso dalla faccia prima che te lo faccia sparire io," borbottai bevendo il mio drink.

"Quindi... hai intenzione di negarlo ancora?" Mi prese in giro.

"Uhh, stai zitto."

"Damon!"

"Ok, d'accordo. Provo qualcosa," sussurrai guardando il mio drink.

"Glielo dirai?" Mi chiese Xavier.

"Cosa? No. È meglio che non lo sappia nessuno, non sono in grado di fare nulla di buono," borbottai. Sono una persona orribile, con un passato tremendo.

"Se è quello che vuoi non litigherò con te per questo, ma lasciami dire che non è la scelta giusta." Non gli risposi, guardai Rose che stava ridendo con Lexi.

Era un'angelo mentre io ero un mostro e insieme non avremmo fatto nulla di buono.

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora