Capitolo ventotto

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Punto di vista esterno

Guidai in mezzo al bosco, fino a raggiungere un cottage familiare. Era nascosto da una fitta rete di alberi, era difficile da scoprire, ma fortunatamente avevo memorizzato la strada per arrivarci.

Parcheggiai la mia macchina ed uscii. Mi incamminai verso il cottage e bussai alla porta.

Dopo qualche minuto la porta venne aperta, mostrando un uomo anziano che dedussi fosse il patrigno di Rose. Non abbiamo mai parlato molto perché è Rick ad avere il controllo.

Lo sorpassai ed entrai in casa.

"Ci hai messo tanto."

Girai la testa e salutai Rick.

"Ho avuto tanto lavoro da fare," affermai.

Lui annuì e si incamminò verso di me.

"Hai qualche novità? Si è spaventata quando ha letto il messaggio?"

"No, quando l'ho vista era normale. Come se non fosse successo nulla."

I suoi occhi si spalancarono dalla rabbia.

"Cosa significa come se non fosse successo nulla? Dovrebbe essere terrorizzata," sbottò.

"Non lo so," feci spallucce e lo guardai.

Sospirò dalla frustrazione e si passò una mano tra i capelli.

"Quando hai pensato di rapirla? Abbiamo già aspettato abbastanza, non penso di poter continuare a comportarmi amichevolmente ancora per molto," sibilai.

"Non preoccuparti, non manca molto," mie disse con un sorriso diabolico che mi confermò che sarei presto stato libero da questa merda.

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Rose POV

Sbadigliai ed aprii gli occhi, rallegrandomi quando vidi Damon dormire.

Huh? Quando mi ha raggiunta?

Sorrisi e mi avvicinai a lui, quando eravamo insieme mi sentivo felice e completa. Non potevo ignorare quello che provavo per lui. Mi faceva sentire bella ed amata, al contrario di Rick.

Rabbrividii al pensiero di lui. Sospirai di sollievo, quando realizzai che non erano arrivati altri messaggi oltre a quelli ricevuti quando ero nella casa al lago. Potevo finalmente vivere una vita normale e felice senza lui ed il mio patrigno.

Ma provavo una sensazione alla bocca dello stomaco, non sapevo cosa fosse però era strana. La ignorai e guardai Damon. Mi avvicinai e lo baciai sulle labbra.

Mugugnò ed aprì gli occhi. Mi allontanai e gli sorrisi.

"Buongiorno," gli dissi. Sorrise, permettendomi di vedere i suoi denti bianchissimi.

"Sì, è proprio un bel buongiorno." Ridacchiai e gli baciai la guancia.

Mi guardò e notai qualcosa di diverso nei suoi occhi, ma non riuscii a capire cosa fosse.

"Cosa c'è?" Gli chiesi.

"Oh, nulla. Mi stavo chiedendo cos'ho fatto per meritarmi qualcosa di tanto bello come te," mi disse. Arrossii.

"Dovrei essere io a dirti questo, la mia vita è migliore solo grazie a te." Gli dissi.

Mi sorrise e mi diede un lungo bacio sulle labbra prima di allontanarsi, quando sentì il suo telefono squillare.

Lo prese e guardò il numero. La sua espressione divenne seria e determinata in meno di un secondo. Mi confuse il suo gesto, però mi sorrise e scese dal letto.

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora