Capitolo ventuno

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Damon POV

Mi passai la mano tra i capelli per la centesima volta, era da due giorni che eravamo arrivati nella casa al lago ed era da due giorni che Rose mi evitava.

Questa cosa mi fa imbestialire e mi rende frustrato. Sapevo di essere uno stronzo, ma non mi sembrava di aver fatto nulla di sbagliato quella volta, o forse sì? Non sapevo realmente cos'aveva fatto di così grave da poter essere ignorato da lei, ma odiavo quella situazione.

Ogni volta che provavo a parlarle trovava qualche scusa e se ne andava, ogni volta che provavo ad avere un contatto visivo con lei, guardava da un'altra parte e continuava a tenere lo sguardo fisso su un'altra cosa, ogni volta che mi incamminavo verso di lei si girava immediatamente e scappava.

Sospirai e mi passai la mano sul viso, mi infastidiva il fatto che non mi guardasse.

Tra circa un'ora dovevamo tornare a casa ed io dovevo ancora fare la mia valigia.

Mi alzai dal letto e mi diressi verso l'armadio, buttai i vestiti nel borsone e chiusi la cerniera.

Sbuffai e ritornai a letto pensando a Rose, avevo capito che c'era qualcosa che non andava. Non era più lei stessa e stava provando a nascondermi qualcosa. Cioè, all'inizio eravamo felici e ci stavamo divertendo, poi all'improvviso ha iniziato ad evitarmi come se avessi la peste.

Le bugie non avrebbero intensificato il nostro rapporto ed io avevo bisogno di sapere perché si comportava in quel modo e pensai anche che c'era qualcuno che potesse aiutarmi in questo.

Mi alzai dal letto ed uscii dalla mia stanza. Mi diressi verso la camera di Rose e Lexi e bussai alla porta.

Aspettai un momento prima che Lexi mi aprì la porta, sembrava sorpresa di vedermi, ma presto questa si trasformò in confusione.

"Damon? Hai bisogno di qualcosa?" Mi chiese.

"Sì, devo parlarti," le risposi, annuendo con la testa.

Mi guardò esitante e capii subito che sapeva qualcosa.

La guardai facendole capire che non me ne sarei andato fino a che non mi avesse seguito. Sospirò ed annuì.

Insieme raggiungemmo l'esterno e ci sedemmo su una panchina, sembrava nervosa e questo non fece che accrescere la mia curiosità.

"Dimmi," le dissi andando dritto al punto. Mi guardò ed aggrottò le sopracciglia.

"Dirti cosa?" mi domandò.

"Non fare la stupida, dimmi perché Rose mi sta evitando. So che lo sai." Ero serio. Non mi piaceva che Rose si comportasse in quel modo ed io non sapevo cos'avevo fatto per me meritarmi questo trattamento da parte sua.

"Cosa? Rose non ti sta evitando," mormorò.

"Lexi! Te lo chiederò un'ultima volta. Perché si sta comportando così?" Le chiesi con tono serio. Spalancò gli occhi, ma sembrava avere l'intenzione di non dirmi nulla.

"Senti, so che vuoi sapere perché si sta comportando in questo modo ma non posso dirtelo perché non spetta a me, ha le sue ragioni e quando si sentirà pronta te lo dirà."

Ascoltai attentamente le sue parole e riflettei, allora c'era sul serio qualcosa che non andava. Al momento non potevo aiutarla, ma ero preoccupato per lei. Volevo che mi dicesse qual era il suo problema così che potessi intervenire.

"È per colpa mia?" Mi chiese.

Scosse la testa e mi rispose, "no."

Sospirai ed annuii.

Dopo circa un'ora era giunta l'ora di andare. Si trovavano già tutti fuori dalla casa con i loro bagagli. Vidi Rose camminare al fianco di Liam ed ovviamente la vista di loro insieme mi fece infuriare, ancora di più. Damon! Ora non è il caso di comportarsi così, mi dissi tra me e me.

Li guardai, ma Rose sembrava essere spenta. Aveva le borse sotto gli occhi e non sorrideva come faceva sempre.

Mi guardò, ma cambiò subito la direzione del suo sguardo quando incontrò il mio, sospirai e misi il mio bagaglio in macchina prima di incamminarmi verso di lei.

"Andiamo in macchina," le dissi dolcemente prima di prenderle la mano. Notai qualcosa nei suoi occhi che non riuscii però a capire pienamente.

Sfilò la sua mano dalla mia e scosse la testa.

"Torno con la macchina di Xavier," mormorò tranquillamente. Mi accigliai.

"Perché?" Le chiesi.

Fece spallucce.

"Voglio rimanere con Lexi," sussurrò. Sospirai di nuovo ed annuii. Se era quello che voleva non avevo altra scelta se non quella di essere d'accordo.

La guardai allontanarsi ed entrare nella macchina Xavier, mi passai la mano tra i capelli dalla frustrazione.

Entrai in macchina con Alley e l'altro ragazzo, Liam che si sedettero nei sedili posteriori.

'Oh Dio, sarà un lungo viaggio.'

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Una volta che arrivammo Lexi, Xavier e Liam tornarono a casa loro.

Alley, Rose ed io entrammo in casa in un silenzio imbarazzante, continuai a fissare Rose, ma non sembrava volermi rivolgere neanche uno sguardo. Era veramente frustrante.

"Ragazzi, io esco con alcuni amici, tornerò tra un paio d'ore," ci disse Alley prima di uscire dalla porta.

Stavo per dire qualcosa a Rose quando mi squillò il telefono. Borbottai e risposi.

"Sì," chiesi, guardando Rose allontanarsi da me e sedersi sul divano, senza neanche guardarmi.

"Mr. William, ci sono dei problemi ed avremmo bisogno che lei venisse a risolverli," disse qualcuno che lavorava per me.

Grugnii e dissi ok, prima di mettere giù.

"Devo andare, ho del lavoro da fare, ma torno presto. Starai bene da sola?" Gli chiesi preoccupato. Lei annuì con la testa, senza guardarmi.

Mi accigliai e sospirai, poi uscii di casa e raggiunsi la mia macchina.

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"Ok, abbiamo finito, potete andare," dissi ai miei dipendenti prima di riordinare il materiale ed andare alla mia auto.

Era passata circa un'ora o poco più da quando avevo lasciato Rose a casa da sola. Mentirei, se dicessi che non ero preoccupato, mi interessava così tanto di lei.

Se due anni fa mi avessero detto che, in futuro, mi sarei preoccupato così tanto per una ragazza, avrei riso e avrei dato di matto. Ero veramente frustrato. Sorrisi nel ricordarmi il nostro primo bacio. Ero così felice, non avrei mai pensato di potermi legare così tanto ad una ragazza.

Il mio sorriso scomparve quando mi venne in mente il comportamento di Rose in quell'ultimo periodo, mi confondeva e mi preoccupava. Qualcuno la disturbava? Perché se quello fosse stato il problema, non sarei stato tanto clemente con loro.

Avevo deciso, le avrei chiesto qual era la causa del suo comportamento perché odiavo il fatto mi ignorasse.

Dopo dieci minuti tornai a casa e saltai fuori dall'auto. Camminai velocemente attraverso il cancello, dirigendomi alla porta.

Prima che potessi afferrare la maniglia, si aprì e quello che vidi mi fece spalancare gli occhi e contrarre la mascella dalla rabbia.

C'era Rose, scioccata e impaurita, ma quello che mi fece arrabbiare veramente erano i due borsoni che teneva tra le mani.

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora