Capitolo quindici

22.3K 755 32
                                    

Rose POV

Mi svegliai ed aprii gli occhi nel sentire il cinguettio degli uccellini ed un braccio che pesava sulla mia vita. Iniziai ad andare in panico fino a che non vidi chi fosse, Damon stava dormendo al mio fianco mentre la mia testa era posata sul suo petto e le sue braccia stringevano il mio corpo contro il suo.

Ero confusa, perché Damon stava dormendo nel mio letto? Poi mi ricordai di cosa successe la notte scorsa. Quell'incubo mi aveva tormentato più e più volte fino a che Damon decise di rimanere con me, pensavo se ne sarebbe andato una volta che mi fossi addormentata ma non lo fece; un sorriso fece capolino sulle mie labbra solo al pensiero che non mi aveva lasciata sola. Avevo bisogno di questo.

Sembrava sereno e innocente mentre dormiva, non il milionario con il cuore di ghiaccio quale è mentre è sveglio.

All'improvviso i suoi occhioni blu si aprirono e mi sorrise. Sentii le mie guance arrossire, ero stata beccata a fissarlo.

"Buongiorno fiorellino," mi disse con la voce roca che si ha quando ci si sveglia, la sua, mio malgrado, era molto sexy.

"Buongiorno," gli dissi abbassando lo sguardo.

"Hai dormito bene? Intendo, dopo l'incubo della notte scorsa," mi chiese Damon.

"Sì, grazie per essere rimasto." Gli risposi.

"Di nulla fiorellino, odio vederti piangere," le sue mani mi accarezzarono le guance.

Mi lasciai andare al suo tocco e chiusi gli occhi.

"È stato solo un brutto sogno." Gli dissi.

"Sì, solo un brutto sogno." Ripeté baciandomi prima di alzarsi.

"Bene, dobbiamo prepararci per andare al lavoro, vado a farmi la doccia." Mi disse.

"Ok, anch'io in uno degli altri bagni," gli risposi scegliendo i vestiti che avrei indossato e uscendo dalla stanza.

Dopo che ebbi finito la doccia indossai l'intimo, una camicia bianca ed un paio di jeans neri. Mi lavai i denti e mi misi del mascara, del fondotinta e del lucida labbra. Mi feci una coda ed uscii dal bagno.

Quando raggiunsi la sala vidi Damon in cucina mentre mangiava un toast. Mi guardò e mi sorrise, ricambiai e mi incamminai verso di lui.

Mi porse un piatto con un toast e delle uova assieme ad un bicchiere di aranciata. Lo presi e mi sedetti.

"Grazie," gli dissi.

"Di nulla fiorellino, ora mangia così poi possiamo andare." Annuii e morsicai il toast.

Una volta che entrambi avemmo finito, uscimmo di casa e raggiungemmo l'auto. L'autista di Damon partì appena ci sedemmo e tra noi cadde un silenzio confortante.

Ripensai al bacio e alle confessioni di ieri, ancora ed ancora, ero felice che a qualcuno come Damon piacesse una come me.

"Perché stai sorridendo?" Mi domandò con un ghigno sul volto.

"Oh.. nulla, stavo solo ripensando a ieri," gli risposi guardandolo negli occhi mentre mi prese la mano.

Il suo ghigno si trasformò in un sorriso e piano piano si avvicinò con le sue labbra le mie, posandovele sopra. Sorrisi e lo baciai. Le nostre labbra si muovevano in sincronia, con movimenti lenti e poi sempre più veloce fino a che con la lingua leccò il mio labbro inferiore chiedendomi l'accesso. Prima che potessimo andare oltre venimmo interrotti.

"Uhh. S-signore, s-siamo ar-rrivati," ci disse l'autista guardando in basso. Ridacchiai per la sua reazione, ma Damon, invece, non sembrava molto felice, anzi sembrava volesse inveire contro di lui.

Misi la mano sul suo braccio cercando di calmarlo, mi guardò ed i suoi occhi si addolcirono.

"Dai, andiamo," gli dissi.

Annuì con la testa ed uscimmo dall'auto. Camminammo fianco a fianco per i vari piani dell'edificio e come sempre ricevemmo alcune occhiatacce e sentimmo le persone parlottare tra loro, ma le ignorammo.

Mentre camminavamo verso il nostro ufficio vidi Liam alla fine del corridoio, gli sorrisi e lo salutai con la mano. Ricambiò il sorriso e si incamminò verso di me.

Guardai Damon e vidi che la sua parte calma e razionale se n'era andata, lasciando lo spazio a quella incazzata. I suoi occhi si scurirono, la mascella si contrasse e le sopracciglia si aggrottarono.

Liam si avvicinò e mi strinse in un abbraccio, ridacchiai e ricambiai.

Si allontanò e mi sorrise.

"È passato tanto tempo muffin, come stai?" mi chiese.

"Bene e tu?" Gli domandai.

"Meglio, adesso che ti ho vista," ridacchiò mentre guardava Damon, che era infuriato.

Sul serio? Stava facendo tutto questo per far impazzire Damon? Per fargli perdere le staffe? Scossi la testa e sorrisi.

"Rose! Vieni?" Mi chiese Damon con un tono di voce che non ammetteva rifiuti. Annuii con la testa e salutai Liam prima di incamminarmi verso l'ufficio.

Dopo qualche ora di lavoro Damon finalmente mi guardò.

"Rose."

"Sì?" Gli chiesi.

"Questa sera ti porto fuori a cena, sii pronta per le sette," mi disse mentre tornava con lo sguardo al suo computer.

I miei occhi si spalancarono per lo shock, mi ha chiesto di uscire per un appuntamento? Beh, in realtà non me lo ha chiesto, ma è comunque un appuntamento, pensai.

Abbassai la testa cercando di nascondere il sorriso che mi si stava formando sulle labbra e le mie guance arrossate.

......................................

Mi guardai allo specchio e sorrisi, stavo indossando un abito rosso che scendeva dritto sino alle ginocchia, era semplice, ma molto bello. Sciolsi i capelli e mi misi un po' di trucco.

Guardai l'ora e vidi che mancavo cinque minuti alle sette. Aprii la porta della mia camera e iniziai a scendere le scale. Quando ero ormai arrivata all'ultimo gradino vidi Damon, stava indossando un completo nero con i pantaloni neri. Qualsiasi cosa indossasse, inutile dirlo, gli calzava alla perfezione.

Inizialmente mi guardò shoccata, non gli piacevo? Ma poi i suoi occhi iniziarono a fare una radiografia al mio corpo più e più volte, arrossii e gli andai incontro.

"Sei bellissima fiorellino," mi disse guardandomi negli occhi.

"Grazie, anche tu non sei niente male," gli sorrisi. Strinse la mia mano nella sua, molto più grande e fece scontrare le nostre labbra.

Prima che potessi rispondere al bacio qualcuno suonò il campanello. Borbottò e si staccò prima di passarsi una mano tra i capelli.

"Perché ci interrompono sempre?" Mi domandò. Risi e feci un passo indietro.

"Vado io," gli dissi camminando verso la porta.

Quando la aprii vidi una bellissima ragazza, con i capelli castani e gli occhi nocciola, aveva un enorme sorriso sul volto che mostrava i suoi denti perfettamente bianchi ed allineati.

"Umm, c'è Damon?" Mi chiese.

Annuii con la testa e prima che potessi chiedergli chi fosse mi sorpassò e corse tra le sue braccia.

"Damon!" Urlò eccitata. Damon rimase sorpreso ma poi gli sorrise e la abbracciò.

"Alley? Cosa ci fai qui? Mi sei mancata così tanto," gli disse.

"Mi sei mancato anche tu," le disse staccandosi dall'abbraccio. Rimasi in piedi a guardarli, confusa. Avevo un sacco di domande in testa e decisi di fargli la più logica.

"Chi sei?"

Running Into Mr Billionaire -Traduzione-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora