Rose POV
"Damon sei pronto?" Gli chiesi mentre scendevo le scale e vidi che mi stava aspettando con una punta di tristezza nello sguardo. Annuì, ma non disse nulla ed abbassò lo sguardo. Sospirai, mi incamminai verso di lui e gli presi dolcemente la mano così che mi guardasse.
"Damon," sussurrai. "Non devi farlo per forza."
Scosse immediatamente la testa, rilasciando il respiro che stava trattenendo.
"No Rose, voglio farlo. Ne ho bisogno," sussurrò, stringendomi più forte la mano.
Gli feci un piccolo sorriso ed annuii. "Se ti farà sentire meglio, per me va bene."
Mi sorrise, ma non era uno di quelli di sempre, era più triste, rassegnato.
"Sei sicura di voler venire con me?" Mi domandò. "Cioè, vuoi veramente rivederla?"
Deglutii ed annuii. "Ho bisogno di lasciarmi il passato alle spalle e per farlo devo vederla e dirle che la perdono"
"Cosa, vuoi perdonarla?" Mi chiese.
Annuii. "Sì esatto."
Damon sorrise e mi abbracciò. Respirai e ricambiai. Oggi era il grande giorno, quello in cui avremmo lasciato il passato alle nostre spalle e ce lo saremmo dimenticato. Non era del tutto concluso se non l'avessi vista. Oggi era il giorno del confronto con Alley, che si trovava in prigione.
Mi ci era voluto un po' per giungere alla conclusione di perdonarla. All'inizio non volevo. Volevo che soffrisse come lei aveva fatto con me. Alla fine compresi che quello che le auguravo era terribile e se non l'avessi perdonata sarei stata come lei. Sentivo il bisogno di andare avanti. Ero di nuovo felice e speravo che la mia vita continuasse ad essere così.
Damon era stato in grado di organizzare una visita privata per noi, così che entrambi potessimo parlare di cosa era accaduto. Era passato ormai un mese da quando Damon era uscito dall'ospedale ed era da un mese che stava cercando di organizzare questa giornata. Non era stato facile, ma lui ci era riuscito. Mi sentivo male per lui, era devastato. Voleva solo parlare con sua sorella e chiederle perché l'avesse fatto. Voleva lasciarsi tutto alle spalle così come lo volevo io.
Il giorno in cui mi trovarono, presero anche Alley. Il suo volo era stato cancellato, quindi non era stato difficile arrestarla.
Ci allontanammo e mi baciò la fronte.
"Questo è il motivo per il quale ti amo. Sei così gentile. Non ho mai incontrato una persona come te," mi sussurrò. Gli sorrisi e lo baciai sulla guancia.
"Ti amo anch'io."
Mi sorrise prima di prendermi per mano ed uscire all'esterno. Prendemmo la macchina e Damon guidò fino al carcere dove si trovava Alley. Lo guardai e lui sospirò. Speravo che dopo oggi fosse in grado di andare avanti con la sua vita, senza lo stress che gli causava il dover chiarire con la sorella. Si meritava un po' di relax.
Dopo mezz'ora arrivammo a destinazione. Sospirai e sorrisi a Damon prima di uscire dall'auto. Mi prese per mano e camminammo insieme verso l'entrata
Dopo un momento, la guardia ci fece accompagnare in una piccola stanzetta, divisa in due da uno specchio con una piccola finestrella. C'erano due sedie per postazione, ci sedemmo ed aspettammo. La tensione era alle stelle. Guardai Damon e notai che aveva abbassato lo sguardo sulle sue mani. Era nervoso.
Gliela presi, scuotendola leggermente. Mi guardò e rilasciò il respiro che stava trattenendo. Si rilassò, ma subito dopo la porta sull'altro lato si aprì. Velocemente Alley entrò, guardando afflitta le guardie al suo fianco. Spalancò gli occhi quando ci vide e le divennero lucidi quando li posò su Damon.
Trattenni il respiro e guardai il mio fidanzato, che stava fissando la sorella. Alley si sedette lentamente sulla sedia e le guardie uscirono, lasciandoci soli. Alley spostava lo sguardo tra Damon e me. Aveva un aspetto disastroso. Le borse sotto gli occhi mostravano che, in questo mese, non aveva dormito molto.
"Damon" sussurrò. "Sei venuto? È da un mese che ti aspetto.
"Perché l'hai fatto?" Gli domandò Damon, andando dritto al punto. Alley sgranò gli occhi e deglutì. Volse il suo sguardo verso di me, e notai che non era lo stesso di quando mi aveva rapita, ora nei suoi occhi vi era tristezza e pentimento.
"Io...io," iniziò, ma si fermò.
"Perché l'hai fatto?" Le urlò Damon. "Perché ci hai tradito? Perché? Perché ci hai colpito alle spalle?"
Rafforzai la presa sulla sua mano, cercando di calmarlo, ma ora le lacrime stavano appannando la sua vista, così come quella di Alley, che iniziò a piangere.
"Mi dispiace, non sai quanto avrei voluto tornare indietro e cambiare le cose. Me ne vergogno!" Si girò verso di me, guardandomi implorante. "Mi dispiace Rose, mi dispiace veramente. Pensavo che volessi stare con mio fratello solo per i suoi soldi. Avevo capito la verità quando era ormai troppo tardi, per favore, perdonami."
Damon batté la mano sul tavolo, prendendomi alla sprovvista.
"Diamine," sussurrò mentre le lacrime gli scorrevano lungo le guance. Il mio cuore si spezzò a vederlo ridotto così, tutto ciò che volevo fare era abbracciarlo.
"Damon," sussurrai. "Per favore."
Si girò verso Alley.
"Damon, ti imploro, perdonami. Sono così dispiaciuta," lo pregò la sorella.
I suoi occhi si scurirono mentre la guardava. "Le tue scuse non servono a niente, non cambieranno ciò che ci hai fatto."
Le lacrime mi scorrevano sulle guance mentre lei mi guardava. "Rose, fai bene ad odiarmi. Non ti biasimo. Voglio solo che tu sappia che sono dispiaciuta. Non so cos'altro possa fare perché tu mi creda."
Deglutii ed annuii.
"Lo so," sussurrai. Damon mi guardò e chiuse gli occhi, trattenendo il respiro. "Ti perdono. Non sarei riuscita ad andare avanti se non mi fossi confrontata con te. Ma non posso sapere se lo farà anche Damon," mi sorrise ed ispirò.
"Grazie Rose. Grazie mille. Ora potrò dormire la notte," mi sussurrò.
"L'orario di visita è terminato," disse la guardia. Alley la guardò, per poi riportare la sua attenzione sul fratello.
"Damon, ti voglio bene. Voglio solo che tu lo sappia," disse, mentre la guardia le si avvicinava.
Ci alzammo e Damon si girò, camminando verso la porta. Mi accigliai, sapendo quanto fosse sconvolto. Alley stava piangendo e stava pregando l'uomo al suo fianco di lasciarle qualche minuto in più. Alley era sul punto di lasciare la stanza quando Damon si girò e la guardò con le lacrime agli occhi.
"Ti voglio bene anch'io."
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Ragazze manca un capitolo alla fine del libro, devo ammettere che questo capitolo a me non è piaciuto per niente, non trovo concepibile che, per quanto sia importante il perdono, si possa passare sopra a qualcosa di tanto grave come quello che ha fatto Alley.
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Running Into Mr Billionaire -Traduzione-
RomanceQuesta versione è la traduzione di "Running Into Mr Billionaire" scritta da FreedomHasan. Trama: Lei era rotta Lui era ferito Lei scappò Lui costruì un muro indistruttibile attorno al suo cuore Lei si precipitò nella sua vita Lui le salvò la vita