chapter 2

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Improvvisamente, il campanello suonò e Amanda imprecò in lingue improvvisate sul momento.
<<non c'eri a lezione!>>

Il biondo entrò senza bisogno di chiedere e si buttò sulla poltrona a sacco.

Amanda lo guardò un po' sgomenta.

<<dovevamo discutere su quella che tu, genio musicale, chiami "buona musica">>

La ragazza incrociò le braccia

<<no, ma fa pure come se fosse casa tua>> disse con tono carico di sarcasmo.

<<teoricamente era anche casa mia quando io e Bethany passavamo i pomeriggi a....>>

<<Ti prego, evita i dettagli.>>

Lo interruppe.

<<non sai cosa stavo per dire!>>

<<si, lo so>>

Lui sembrò rifletterci un po'

<<si, hai ragione>>

Lei inarcò un sopracciglio.

<<si può sapere che ci fai qui?>>

<<me l'ha chiesto Bethany. >>
disse.

<<Ha detto che non le rispondevi ai messaggi e che era preoccupata>>

D'istinto afferrò il telefono e si ritrovò numerosi messaggi che le aveva inviato la sua compagna di stanza.

<<merda...>> sussurrò poi alzò lo sguardo e guardò Daniel.

<<Bene, sto bene...ora puoi andare.>>
disse fredda.

<<si può sapere perché ce l'hai con me?>> sbottò il ragazzo e i suoi occhi azzurri la scrutatarono.

<<eppure mi sembra di essere sempre stato piuttosto gentile, con te.>>

È questo il problema, Daniel.

<<io non ce l'ho con te>>.

Non ne era troppo convinta.

<<va bene...>>

disse lui allo stesso modo e si alzò.

<<comunque...>>

sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori.

<<qualunque sia il tuo gusto musicale, il mio è meglio.>>

Doveva venire come una battuta ma ad Amanda non veniva affatto da ridere.
Daniel uscì senza neanche accorgersene.

Amanda aveva sempre avuto una cotta per il ricciolino che era appena uscito da quella porta, sin dalla prima volta in cui mise piede nel college.

Anche quando Daniel stava con la sua compagna di stanza, Bethany, fu così che lo conobbe.
Ecco il problema Daniel; sei troppo gentile con me, ok?

~

Amanda aveva appena iniziato a passeggiare per le strade di Los Angeles quando ricevette una chiamata.

"Mum"

spostò il pollice sul tasto di risposta e avvicinò il telefono all'orecchio.
"Ehi ma' "

"Amy, tesoro"

"dimmi"

Se non si fosse capito la Bruna non aveva affatto voglia di chiacchierare.

"come stai"

divinamente, pensò, la mia defunta sorella mi tormenta le notti, prendo medicinali come se fossero cioccolatini, il campus è una merda, ma tutto sommato tutto bene.

"tutto bene. tu?"

"ho un po' di mal di testa, papà ha ancora la febbre, insomma..."

improvvisamente il corpo di Amanda andò a scontrarsi contro qualcuno.

<<scusa>> Disse piano, senza alzare la testa.

<<Amy?>> finalmente alzò lo sguardo, incrociandolo con quello di un ragazzo un po' ricciolino con degli occhi azzurri.

"ehm, mamma ti devo lasciare, a dopo."

e così chiuse la chiamata.

<<Oh insomma, devi smetterla di seguirmi ovunque, so di essere estremamente attraente ma...un po' di contegno!>>

Stava ovviamente scherzando, perché lui non aveva la minima idea di quanto in realtà fosse attraente:

Aveva un fisico scolpito, una mascella squadrata, degli occhi così azzurri da potertici specchiare, dei boccoli sul biondo che Amy aveva spesso sognato di accarezzare, e un sorriso splendido. Uno di quei sorrisi che ti danno la forza anche quando sei giù.

<<ti piacerebbe, eh?>>

rispose la ragazza ignorando totalmente i suoi pensieri, e cercando di superarlo.

Ma lui la afferrò per un braccio.

<<ehi, aspetta, dove stai andando?>>

Le chiese quasi speranzoso.

<<a pranzare, direi...>>

<<ti va di pranzare insieme?>>

No. No, Amanda, non puoi decisamente andare a pranzo con lui.

<<va bene>>
disse prima di poter impedire a se stessa di aprir bocca. Daniel sorrise.

<<perfetto, pizza?>>

Propose, e Amanda sospirò.
<<e pizza sia>>.

My only weakness ||Daniel Sharman [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora