chapter 18

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<<come scusa?>>chiese daniel confuso dell'inopportunità della domanda.

<<Ti ho chiesto, qual è la tua debolezza.>>

<<perché lo vuoi sapere?>>

<<sembri sempre così perfetto, non salti mai una lezione, anche l'affermazione più stupida detta da te risulta la più intelligente, sei gentile e carino con tutti, suoni la chitarra...insomma, hai una debolezza? un difetto?>>

<<beh...>> incominciò accarezzandole i capelli <<difetti ne ho a valanghe. Faccio schifo nelle lingue per esempio, oppure ho paura dei ragni, sul serio, quando ne vedo uno urlo come una femminuccia, la peggiore delle femminucce>>

Amanda rise di gusto immaginando Daniel urlante appeso al soffitto per la paura dei ragni.

<<oh, poi sono stonato e il mio stomaco è senza fondo...>> fece una breve pausa <<per quanto riguarda le debolezze...non lo so, sai? Beh, sto rovinando la mia reputazione da studente modello per proteggere te quindi sì>> prese un respiro profondo <<possiamo dire che sia tu, la mia unica debolezza>>

Era passata un settimana

Una settimana che Daniel e Amanda continuavano quel rapporto di amicizia abbastanza instabile.

<<Dades?>>

Una settimana che Bethany ci provava insistentemente con Daniel, con pochi risultati

<<signorina?>>

Una settimana che Amanda non aveva incubi grazie al ricciolino biondo che tanto adorava.

<<Dades? Mi sta ascoltando?>>

Amanda ricevette una gomitata da Matthew.

<<oh si, mi scusi>> mormorò la ragazza

<<le ho fatto una domanda.>> disse severo il professor Joeffrey

<<non stavo seguendo, mi dispiace.>> disse la ragazza coprendosi d'umiltà nella speranza che il docente non prendesse provvedimenti

<<se le chiedo...cos'è per lei la felicità?>>

ma perchè cazzo ho scelto psicologia.

seguirono attimi di silenzio in cui Amanda riflettè seriamente alla definizione di felicità.

<<è un'emozione...>>

<<wow, questa si che si chiama profondità.>>

ci fu una risata generale.

<<stavo dicendo.>> continuò Amanda infastidita <<è un'emozione come può essere uno scopo.>>

l'insegnante la guardò interessato <<continui>>

<<quello che cerchiamo per tutta la vita è la felicità, nonostante la si raggiunga più e più volte, riusciamo a farcela sfuggire.>>

<<vuole dire che quella che proviamo per un breve lasso di tempo non è realmente felicità?>>

<<una cosa del genere>> disse guardandosi intorno <<per intenderci, se vuoi essere felice per un giorno, dai una festa, se vuoi essere felice per una settimana fai un viaggio, per un anno circondati di persone vere.>>

<<lei crede che per essere felice per tutta la vita, basti avere uno scopo degno?>>

<<esattamente>> sorrise contenta di aver fatto trapelare il suo messaggio.

<<ottimo, Dades>> si complimentò il prof e riprese a spiegare <<come disse platone "l'uomo più felice è quello nel cui animo non c'è alcuna traccia di cattiveria"di conseguenza....>>

Amanda guardò istintivamente verso Daniel, che a sua volta la stava fissando.

Abbassarono entrambi lo sguardo imbarazzati.

Dopo la lezione Amanda si diresse verso la mensa con il suo vassoio in mano.

<<Mrs. Felicità!>> cantilenò qualcuno dandole una pacca sullo zaino

Lei sorrise. <<buongiorno anche a te, riccioli d'oro.>>

<<com'è il cibo oggi?>> chiese Daniel cercando di guardare oltre la fila di gente.

<<immagino, disgustoso, come al solito>>

<<quello è un purè?>> chiese la ragazza indicando il bancone che finalmente si riusciva a scorgere.

Daniel fece una smorfia. <<no, dovrebbe essere una lasagna>>

<<oh cielo...>>

Daniel rise di gusto e Amanda si compiacque di quanto piacevole fosse quel suono.

<<penso prenderò la torta al cioccolato.>>

<<uhmm, non so se ti conviene?>>

<<e perché no?>>

indicò il carrello dei dolci. La torta al cioccolato assomigliava a un biscotto.

<<Oh, fanculo, io ho fame>> sbottò.

alla fine optarono per un'insalata e si sedettero al tavolo con Matt, Faith e
...Eren?

<<cosa cazzo ci fa lui qui?>> sussurrò a Daniel che alzò le spalle.

<<ciaaaaao>> Amada sfoggiò uno dei suoi sorrisi più falsi.

<<Ehi, ti stavo aspettando>> disse con un sorriso.

<<oh...>> disse evidentemente spiazzata dalla sua risposta <<beh,sono qui>>

<<volevo scusarmi, sai per sabato alla festa di Beka, è colpa mia se...>>

<<oh si, beh. Tranquillo è venuto Daniel pochi minuti dopo quindi...tutto ok>>

Il ragazzo sospirò come se si fosse liberato di un peso. Intanto Daniel si sedette al tavolo invitando Amanda a fare lo stesso.

Amy si sedette al fianco di Eren e poi il pranzo proseguì normalmente.

Daniel

Nessuno si chiese perchè Eren fosse a quel tavolo, tranne Daniel che non faceva che fissarlo ogni volta che il ragazzo si rivolgesse ad Amanda. Lei non ci faceva caso, o forse non se ne accorgeva, ma quello "scozzese del cazzo" ci stava spudoratamente provando.

"i tuoi occhi sono sempre stati così azzurri?" ma per favore!

Era riuscito a instaurare un rapporto d'amicizia con amanda, ma vederla con altri ragazzi gli dava un senso di gelosia assurdo

<<E' un peccato non esserci conosciuti prima>> disse il ragazzo suscitando una risatina di Amanda

cristo, lo ammazzo.

Per fortuna, la campanella suonò e Daniel aveva ancora la fedina penale pulita.

<<Ehi Dan!>>

Eccola. Puntuale come un orologio svizzero, quella ragazza era diventata la condanna di Daniel.

<<Ciao...Bethany.>> la salutò con poco entusiasmo

Ma la bionda non fece caso alla freddezza del suo tono e prese Daniel per mano per accompagnarlo in classe, mentre lo sguardo di lui era ancora puntato su Amanda ed Eren che stavano ridendo insieme.

Maledetto Otis.

My only weakness ||Daniel Sharman [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora