I suoi occhi erano vuoti, senza luce.

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Mi guardò negli occhi, cercavo di scappare dal suo sguardo, ma non riuscivo a spostarmi.

I suoi occhi erano vuoti, senza luce, quella luce che c'era sempre stata quando mi guardava, quella luce scatenata dall'amore che provava per me.

Erano gonfi, di lacrime versate e di lacrime che le erano rimaste bloccate dentro.

Erano stanchi, di lottare, di piangere lacrime, di amare, di dover rispondere agli stimoli esterni.

Si, forse i miei erano stanchi quanto i suoi, ma erano ancora vivi..

I suoi no, erano occhi morti, senza vita. Senza gioia. Senza forza.

Perché si, è vero, io avevo cercato di addormentarmi in pieno inverno in un fiume senza scarpe, maglione e giacca, ma alla fine, l'unica parte di me che ci era morta in quel fiume, era lei..

Perché è dannatamente doloroso il fatto di non essere una motivazione abbastanza forte perché la persona che si ama continui a lottare per vivere.

O anche solo non lottare, ma non cercare di ammazzarsi almeno.

Perché ti senti di non aver fatto abbastanza, perché non credi di essere stato abbastanza.

Perché fa dannatamente male.

E fece male anche a me.

Vedere i suoi occhi in quelle condizioni.

Essere il motivo per cui quegli occhi non avevano più quella luce splendente a fargli compagnia..

E mi fece pensare di nuovo a farlo.

A morirci davvero in quel fiume però.

A non uscirci più.

A toglierle quella preoccupazione.

A farle piangere ancora qualche lacrima, ma poi non farle più male.

A scomparire per sempre.

Un solo sguardo mi aveva riportato al pensiero di farla finita.

Se prima era perché le avevo fatto troppo male e non mi sentivo di valere più nulla, quella volta, era per non fargliene più. Mai più.

All'ennesimo tentativo di scappare dal suo sguardo, si appoggiò al mio petto, e sussurrò qualche parola.

Ci misi un po' a capirle..

"non abbandonarmi più, lotta per me"

Il gelo di qualche sera prima mi scorse per tutto il corpo un'altra volta.

No.

Non potevo farlo di nuovo.

Per lei.

Non potevo più farlo.

Non dovevo più farlo.

Dovevo reagire.

E per una dannata volta, fare la scelta giusta.

Non tanto per me.

Ma per lei.

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