Luce
Un'altra giornata è volta al termine. E la sera ha preso bruscamente il posto del bellissimo sole che ha illuminato la giornata.
Ho cenato in compagnia della mia famiglia; ma il mio stomaco non tollerava niente di tutto ciò che era sulla tavola, quindi senza aspettare neanche la fine della cena, ho rifilato ai miei una nuova bugia e mi sono chiusa di nuovo in camera mia. Il mio mondo, il mio angolo di paradiso, il mio rifugio nel quale mi sentito protetta da tutto e da tutti, nel quale non facevo entrare nessuno.
Mi lascio cadere sul letto, fisso il soffitto, cercando in ogni angolo, forse la soluzione a tutto questo caos è nascosta lassù da qualche parte.
La mia tranquillità non dura a lungo.
Sento bussare alla porta. "Ehi Luce...sono la mamma... posso entrare!?". Il suo tono è dolce come quello di ogni madre preoccupata per i propri figli.
"Certo mamma... entra pure.." silenziosamente, si siede sul mio letto, ed inizia ad osservarmi. Non riesco a fissarla negli occhi; ci sono troppi segreti, troppe bugie in ballo; non riuscire a fissarla e mentirle ancora.
" Tesoro mio... stai bene!? Non sei ancora tornata alla tua vita normale vero!? Sai che con puoi parlare liberamente, puoi confidarti".
Il mio istinto di autodifesa ha la meglio su di me.
" Mamma... non ho niente... voglio solo essere lasciata in pace... date, e dal resto dell'universo. Non voglio che proviate, né pena, ne tenerezza per me. Non ho bisogno della vostra compassione".
Il mio tono è gelido, acido, rabbioso.
Non mi sono mai comportata così con i miei. Ma mi stupisco ancora di più nel pensare che mi importa poco di ferire i loro sentimenti.
"Luce... non usare questo tono con me... mi hai capito!"
Ha tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me.
"Ti ho sempre coperta con tuo padre, quando si è accorto che ancora non avevi ripreso la scuola, ed ogni volta che ci raccontavi bugie sopra a bugie. Esci da questo incubo che ti sei creata nella tua testa. Sei hai bisogno di aiuto, troveremo qualcuno; se hai bisogno di parlare, ma non vuoi farlo con noi, andremo da uno specialista che ti aiuti a superare tutto questo casino."
La reazione a queste parole è tanto spontanea quanto pazzesca.
"Io non ho bisogno di niente e di nessuno... né di voi , né di una stupidissimo strizzacervelli... quindi vattene dalla mia camera e non tornare più... per nessun motivo!" La mia rabbia in quel momento è esplosa come una bomba. E tutte le cattiverie che avevo nel cuore le avevo sputate addosso alla persona sbagliata, colei che in ogni situazione mi aveva sempre teso la mano; e quello che è successo subito dopo è altrettante ovvio.
La mano di mia madre che colpiva con forza la mia guancia, e subito dopo un bruciore insopportabile.
"Non osare più Luce..." Lo sbattere della porta mi suggerisce che sono rimasta sola; di nuovo sola nella mia stanza. Mi sento svuotata da ogni sentimento e sensazione; un involucro di carne che odia ogni parte si se e degli altri, pronta a ferire come non mai chiunque sia nelle vicinanze. Il mio cuore si sta incupendo. E ancora una volta maledico quella voce, che dopo avermi sempre guidata, adesso sembra svanita nel nulla; lasciandomi in balia di me stessa. Senza la possibilità di potermi salvare da questo oceano di sensazioni e emozioni negative, che mi sommergono e soffocano il cuore e l'anima.

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LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)
RomanceLuce una ragazza che ha sempre vissuto una vita pacata fatta di scelte sempre giuste e ben ponderate. Ad un certo punto della sua vita deve fare i conti con la forza che le ha fatto da guida fin da quando è nata. Un incidente rivelerà a Luce la veri...