Thomas.

60 5 0
                                    

Thomas.

Finalmente è tra le mie braccia. Il posto nel quale doveva stare già da tempo. Ho annullato tutte le possibilità di quell'angelo stanotte. Sapevo che mi voleva, ma adesso, ne ho la certezza assoluta. In questo momento, sono sicuro che potrei farle quello che voglio; non mi rifiuterebbe mai. Ma se mai un giorno, dovesse accadere qualcosa tra di noi, dovrà essere cosciente da poter scegliere. E poi...voglio che mi supplichi. Adoro possederla così; corpo e anima. Il demone che è in me mi suggerisce di interrompere qual passionale bacio, e lasciarla insoddisfatta, così che la sua pena sia tale da costringerla a venire a cercarmi di nuovo.

Riprendo fiato da quell'intenso bacio; la fisso negli occhi, e scopro che sono i più belli ed i più profondi che abbia mai visto. Cerco qualcosa in fondo a quello sguardo, che mi suggerisca che ormai è mia, in tutto e per tutto. Ma... vedo solo il dissenso per quella brusca ed innaturale interruzione. Le sento palpitare il cuore ogni volta che provo ad affondare in lei con il mio sguardo; ma sembra troppo presto per pretendere che si abbandoni definitivamente a me. Scorgo il riflesso di una supplica, non sarà mai sazia di me; ed è proprio su questo sentimento che dovrò fare leva. Le accarezzo dolcemente i capelli, mi avvicino di nuovo al suo collo, ed il suo profumo mi fa venir voglia di morderla. Non me ne rendo conto ma sussurro ad alta voce, " Basta così Luce... non so ancora per quanto avrò la forza di non strapparti questi maledetti vestiti di dosso..." pensavo di averla scioccata con la mia affermazione ma la sua risposta fa trapelare altro. " No... ti prego... non te ne andare" la sua voce esce come un sibilo, un lamento appena accennato. Mi afferra l'orlo della camicia e mi attira a se, riportando sopra il suo corpo che sembrava soffrire la mancanza della mia vicinanza. I suoi occhi color nocciola sembrano insaziabile; non si stancano mai di fissare i miei. Mi passa le mani tra i capelli, tirandoli dolcemente; arriva fino alla guancia e me la sfiora, ripete quel gesto estremamente sexy con il mio labbro. Fissa la mia bocca; la contempla, come se sentisse già quello che è in grado di darle se si arrenderà a me. La stringo a me più che posso. Il suo corpo, così perfetto aderisce, in ogni sua parte, al mio. Cerco disperatamente di trattenermi, e liberarmi dalla sua presa. Ma... "No... resta qui... ti supplico..." quelle parole, sussurrate con un filo di voce, richiamano il demone che risiede in me. La sbatto violentemente al muro, ma sembra non sentire dolore, le afferro il volto, faccio scivolare una mano dietro la nuca e le tiro leggermente i capelli, quel poco che basta per scoprire il suo collo. Mi sento come un drogato, che non riesce a fare a meno della sua dose giornaliera. Le bacio la tenera carne che sta poco sotto il suo orecchio. Le strappo un gemito, e la sento dimenarsi sotto il peso del mio corpo che la sta schiacciando. Mi manca il fiato, ma riesco a sussurrarle "Voglio che mi supplichi... che mi supplichi di prenderti e farti mia..." la mia voce esce fuori come un ringhio di un animale sofferente. Mi afferra la camicia bruscamente, facendo saltare i piccoli bottoni che fino ad adora l'avevano tenuta chiusa. Il suo respiro cambia, il suo cuore accelera, le sue pupille si dilatano, le sue guance diventano di un candido rosa, le sue mani curiose iniziano ad accarezzarmi i pettorali, scendendo giù per i miei addominali. Mi tocca e mi osserva , come se per lei, quella fosse la prima volta, di fronte ad un torace nudo. E credo proprio che lo sia.

Si ferma all'altezza della mia cintura. Con mia sorpresa infila la mano nell'orlo dei miei jeans, quanto basta per strattonarmi più vicino a lei. Questo gesto basta per confondermi e offuscarmi la mente. Questa volta però è Luce che prende il controllo della situazione. Si impossessa della mia bocca, ma da dolce inesperta qual è aspetta che io ricambi e le dia il mio consenso insinuando la mia lingua nelle sue dolci labbra. Questo bacio ha qualcosa di più violento, tanto che, preso dalla paura di non saper resistere mi obbligo a fuggire da quelle labbra.

"Non posso farlo Luce..." Mi scosta da lei, mi volto, e me ne vado. Lei rimane aggrappata a quel muro freddo, incredula ed insoddisfatta. Non voglio che succeda così. Esco dal suo sogno, e la lascio tornare alla vita.

LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora