Thomas.

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                                                                                             Thomas

Il nostro nuovo incontro non è casuale; ma questo lo immaginavate già. Non potevo aspettare che calasse di nuovo la notte per assaggiare la sua splendida bocca. La mia è qualcosa di simile ad un'urgenza che mi brucia dentro. E l'unico modo per spegnere quel fuoco ardente è averla.

Dal mondo in cui mi fissa sembra che mi abbia riconosciuto. Ha anche smesso di respirare; ed anche il suo cuore sembra essersi fermato alla vista dei miei occhi.

E' rimasta seduta per terra a fissarmi con la bocca aperta; incredula di quello che si è trovata davanti. Sembra che abbia visto un fantasma. Il suo volto è pallido, i suoi occhi scavati; colpa mia che in queste notti l'ho tenuta sveglia.

"Ehi... riprendi pure fiato... non mordo mica...." Le suggerisco divertito.

Questa mia affermazione, che a me era parsa molto divertente, sembra scivolarle addosso, rimane impassibile di fronte a me. Penso a voce alta. " Adoro vederti inginocchiata di fronte a me... mmmmm... preferirei tu facessi altro ma... per adesso posso chiudere un occhio...." il suo stupore si manifesta in tutta la sua violenza facendo divenire il suo voto rosso come un peperone. "Ma che cazzo...." sussurra troppo forte tra se e se. "Non è possibile..." La osservo divertito. "Certo che si bellezza..." Adesso, qualcosa in lei si è smosso, ha preso coscienza che non sono solo un sogno.  Si tira indietro, e si affretta a rimettersi in piedi, indietreggia, senza mai staccare gli occhi dai miei. Le vado in contro. incurante del fatto che ovviamente sta cercando una via di fuga da me.

Mi osserva impaurita continuando ad indietreggiare, aumentando la distanza che sembra separarci. "Aspetta... Luce... non scappare!!!" E' ancora più scioccata quando sente le mie labbra pronunciare il suo nome. Si blocca, farfuglia tra se e se qualcosa di confuso. "Sto solo sognando... sto solo sognando... adesso basterà che apra gli occhi e sarà tutto finito."

"Invece no bellezza... questa volta, non è affatto un sogno... e mi dispiace per te ma... non potrai sfuggirmi." Noto con la coda dell'occhio che la stanza del ripostiglio è leggermente aperta.

La spingo in quella direzione; con il mio corpo cerco di sovrastarla e spingerla nella direzione che voglio io. Ma... ben presto si accorge quello che ho intenzione di fare. Quindi, fa per voltarsi e correre nella direzione opposta ma... prima che abbia finito di pensare e progettare il suo piano di fuga la afferro per il braccio. "Sai piccola... posso leggerti nel pensiero, quindi... tutto quello che penserai di fare io lo vedrò prima di te, ti ho già detto che non potevi sfuggirmi più; adesso vieni dentro con me..." Respira a malapena. Vedo il suo petto alzarsi e abbassarsi ad una velocità inusuale e inumana. Appena dentro, mi chiudo la porta dietro alle spalle. Lei va a nascondersi nell'angolo più buio delle stanza, dove la luce non può arrivare a toccarla. Mi addentro nell'oscurità; e dentro di lei. "Non farmi del male ti prego..." Mi scappa una risata nervosa. " Bellezza... non voglio farti del male." Mi avvicino ancora un po'  più a lei, al suo collo e al suo orecchio, così che possa sentire quello che ho da dirle. "Con me non proverai altro che piacere..." Adesso è a me che manca il respiro, al ricordo dei nostri due baci precedenti. Anche se siamo nell'oscurità più totale percepisco il rossore del suo volto, il suo battito cardiaco accelerato, e il suo calore corporeo in aumento. Mi precipito addosso a lei, e al suo corpo, prepotente nel reclamare quello che sento mio. Non c'è più niente che ci separa nemmeno l'aria stessa. Mi stringo a lei, come a farle capire che ormai non può più nulla contro di  noi.

Le mie man hanno vita propria; vagano sul suo volto, e lo sfiorano ancora e ancora. Ma è come se la paura che possa farle del male la paralizzasse. Non muove un muscolo.

Per rassicurarla decido di rispondere alle domande che le frullano in testa e che le danno tanto tormento. "Sono Thomas... e... non voglio farti del male... Sono la parte più oscura della tua anima. Come ben sai, ognuno di voi ha un Angelo protettore, nel tuo caso Mike, ma dove è un Angelo c'è anche un Demone. Nel tuo caso Io. Proveniamo dalla parte più oscura di voi; in questo luogo voi umani celate quello che più vi spaventa e che non sapreste gestire. L'irrazionalità, la passione, la lussuria sono tutti sentimenti che voi reputate peccati peccaminosi, e cercate di reprimerli, in vano.  Ma... " Mi fissa ancora; adesso, dopo aver risposto a tutte le sue domande senza neanche avermele esposte è ancora più confusa di prima.

"Non può essere vero... non sei reale... sei... solo un sogno... non può succedere di nuovo a me... Ti prego lasciami andare...non so chi tu sia, forse hai sbagliato persona... io non posso..."

Decido di rinfrescarle la memoria, e ricordarle che mi conosce molto molto bene...

Le afferro il volto tra le mani, riuscendo a vincere la sua resistenza. Prepotentemente insinuo la mia lingua nella sua dolce bocca e la costringo a ricambiare. A quel punto, sento il suo corpo cedere alla tentazione, ed ogni resistenza che prima, era salda nel suo cuore, crollare di fronte a quel magnifico bacio. Con mio stupore mi mette le braccia intorno al collo, avvicinandomi ancora di più a lei. Come se non volesse più lasciarmi andare via. Le mie prepotenti mani la cercano la desiderano, arrivando fino sopra al suo fondoschiena. E' tonico e mi fa impazzire.

Decido di provare a spingermi oltre, libero una mano da quella stretta.  Piano piano mi dirigo verso il suo fianco, fino ad arrivare al suo ventre. Luce non esita per un solo istante, flette il suo corpo verso di me, come se volesse offrirmelo. le afferro il bottone dei pantaloni e lo sgancio liberando le sue mutandine. L'euforia e l'adrenalina non mi fanno più ragionare lucidamente  come dovrei invece. Le scosto ed inizio a toccare la sua femminilità. E' bagnata per me; sento che mi vuole, mi brama quasi quanto io bramo lei, accoglie le mie mani oltraggiose, non mi ferma; il suo respiro aumenta quando inizio ad entrare ed uscire da lei; è dannatamente stretta e questo mi ricorda che devo moderare la mia brutalità, e lasciarle il tempo di abituarsi a questo assalto. Mi stringe ancora di più a se, come se volesse sorreggersi, tanta è l'euforia. Arriva presto al culmine del piacere gridando il mio nome a denti stretti. Abbiamo il respiro affannato tutti e due. Siamo cos vicini che riesce a sentire la mia eccitazione crescere. Alza gli occhi imbarazzata e con un sussurro mi dice  "Vuoi che io... emmm... non so bene cosa fare.... io non..." Le bacio quelle morbide labbra. per adesso non voglio nulla da lei.

" Piccola stai tranquilla, non voglio che tu faccia nulla di cui poi potesti pentirtene, aspetteremo, quando sarai pronta; ma a giudicare da quello che è successo, non penso che ci metterai molto..." le faccio l'occhiolino. La lascio andare da quella stretta dolorosa, e un po' mi fa male quel distacco. Faccio per andarmene e lasciarle il tempo per ricomporsi.

"Ehi... quando ti rivedrò Thomas.... non scomparirai vero!?" Vuole certezze, quelle che io non posso darle in questo momento. " Piccola non preoccuparti, verrò presto a trovarti di nuovo."

E mi dissolvo nell'aria.

LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora