9. LUCE

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Luce.

Quel poveraccio, che cosa pensava di aver ottenuto!?

È proprio un coglione.

Nessuno mi sta aspettando, ma il solo dirglielo e vedere la sua faccia sconvolta... ne è valsa la pena.

Ma in fondo sento che stasera qualcuno mi farà divertire, dimenticandomi di tutta questa situazione del cavolo.

Sono uscita di nascosto, e per lo più a piedi. I miei si sarebbero accorti dell'assenza dell'auto e mi avrebbero scoperto in men che non si dica. Non so bene dove mi sto dirigendo ma dalla semplicità che trovo nel svoltare angoli ed incroci è come se qualcuno mi stesse guidando in un posto ben preciso. Sto camminando già da un po', fin quando davanti a me si presenta un fitto bosco. Mille emozioni animano il mio cuore che inizia ad agitarsi. Ho sempre avuto un folle paura dei boschi, figuriamoci, di notte completamente sola. Combatto con me stessa e con sentimenti contrastanti, il mio cuore preso dal terrore, la mia mente che mi esorta a non addentrarmi nel fitto buio, e per finire le mie gambe, che hanno vita propria e non accennano a fermarsi.

Mi addentro nel fitto bosco; ogni minimo movimento o scricchiolio mi fa accapponare la pelle. Il mio cuore è impazzito e non riesco a gestire tutte queste emozioni.

Finalmente arrivo ad una vecchia rimessa, quando la mia attenzione viene catturata da una musica assordante che proviene da un vecchio capannone. Mi avvicino ancora incapace di controllare le mie azioni; davanti all'entrata ci sono due grossi uomini, che deduco siano buttafuori. Ma non posso permettere che mi fermino, sono arrivata fin qui e voglio scoprire chi è che mi ci ha trascinata letteralmente. Cerco di sembrare, in tutta la goffaggine, disinvolta.

" salve ragazzi, bhè... sono in ritardo... il mio cavaliere mi aspetta... non vorrei farvi passare dei guai per avermi trattenuta oltre il dovuto... quindi se non vi dispiace io..."

"ferma, ferma, ferma... dove pensi di andare dolcezza!? Sai... non credo che tu abbia 21 anni!?" anche le parole escono senza controllo " Oh... ma davvero, che peccato io pensavo proprio di averli questi 21anni!!!... se vuoi posso mostrarteli..." Tiro fuori uno sguardo ammiccante e un occhiolino che dovrebbe essere seducente. Entrambi sembrano divertiti dai miei modi.

"su entra dolcezza... non vorrai far aspettare il tuo cavaliere!?" Sto al loro gioco; varco la soglia dell'entrata ritrovandomi in un mondo a me sconosciuto, fatto di ragazze mezze svestite che si dimenano per i loro uomini, di alcol che scorre in tutta la sala e di musica assordante. Il mio cuore cerca qualcuno, ma non so chi.

Fino a quando voltandomi alle mie spalle non inizia a correre all'impazzata. Ed ecco là, bello da morire, quasi un perfetto sconosciuto ( se non vogliamo contare i nostri baci). So a malapena il suo nome, ma il mio cuore, la mia anima sembrano conoscerlo da una vita, e da tutto il trambusto interiore, e le dolorose fitte al basso ventre mi pare di capire anche che lo desidero da una vita. Bello da togliere il fiato, bello da morire, bello da poter dannare ogni anima senza il minimo dolore.

Ho sempre pensato che i nostri incontri fossero casuali ma... dopo stasera ne dubito fortemente. Per tutto questo tempo i nostri occhi si sono rifiutati di abbandonare i nostri volti; lo fisso; mi fissa; lo contemplo come si fa con un dio bellissimo; mi contempla come fossi la sua musa ispiratrice. Quello sguardo tenebroso metterebbe a disagio chiunque si perdesse in quegli occhi di diamante lucente che attirano l'anima di chi li fissa proprio come me; sembrano nascondere un segreto, un losco segreto che non puoi far a meno di voler scoprire; e per questo ti lasci prendere qualsiasi cosa che ti venga richiesta; anche l'anima.

Piccole scosse mi attraversano il ventre, risvegliando quell'ardore che ho provato solo con lui fino ad ora. Non date ascolto a chi vi dice che "si sentono le farfalle nello stomaco" quello non è nulla in confronto. Quando provi qualcosa di forte per un uomo non sono farfalle quelle che senti, o per lo meno è così per me, sono vere e proprie scosse di desiderio, quasi dolorose. Fissandolo ancora sembra tranquillo, non si è nemmeno mosso dalla sua posizione. La sua spalla destra appoggiata ad una colonna, con la testa leggermente piegata che mi fissa da sotto quel ciuffo ribelle che lo rende altrettanto sexy. Mi fa cenno con il dito indice di avvicinarmi a lui, e come se avesse le redini delle mie azioni mi avvicino a lui involtariamente. Più mi avvicino e più riesco a scorgere il suo corpo meglio. Quasi me ne pento. Adesso sono proprio di fronte a lui, che con la sua figura possente mi sovrastami cinge la vita, ed io, come una marionetta nelle sue mani esperte mi avvicino a lui. I miei polmoni bruciano riempiendosi del suo meraviglioso profumo; sempre il solito ed inconfondibile. La nostra estrema vicinanza mi riporta a ricordi felici, quelli del nostro primo e secondo bacio. Il desiderio diventa prepotente ed è quasi doloroso metterlo a tacere per per il momento. Ma ad un tratto, con i suoi occhi che scavano nei miei la scena di me e di Mike avvenuta poco prima mi si ripresenta davanti agli occhi, e questa volta da spettatrice. Dal suo profondo esce un ghigno di rabbia per quello che ha appena scoperto. Non mi da neanche modo di spiegare; mi spintona lontana da lui, e il suo sguardo è schifato ed amareggiato. Quella separazione è altrettanto dolorosa. " Ehi Thomas, non è come credi, non.. non significa nulla per me, era solamente un gioco per provocarlo e prenderlo in giro, ti prego credimi." Abbassa lo sguardo, come fosse inorridito dalla mia presenza. " Thomas io voglio te...solo te, e quello stupido angelo non significa nulla..." Quelle parole riaccendono qualcosa in lui che lo esorta a guardarmi di nuovo negli occhi.

"Luce..." La sua voce è grave e cupa. "Tu sei mia... mi hai capito... solo mia... ogni centimetro del tuo corpo è di mia proprietà... hai capito!?". Mi afferra di nuovo per la vita, e quelle parole risuonano nel profondo della mia anima come delle minacce. Tremo. " Si Thomas... sono tua... prendi quello che vuoi di me. Non ho la minima intenzione di rinunciare a te." La musica è assordante. Ci avviciniamo al bar. Lo sento stringermi da dietro. E la sua bocca sussurra al mio orecchio " Ehi bambola... non mi provocare con quel tuo culo sexy da morire, quindi non agitarlo come una troietta..." Mi tiene incastrata tra il suo corpo ed il bancone del bar. Mi annusa i capelli, e non passa molto prima che posso risentire la sua meravigliosa voce. " Ecco tesoro... senti cosa mi fai!?" Sfrega il suo bacino al mio fondoschiena, ed in pochi istanti capisco quello che vuole dire. " Capisci quello che devo sopportare ogni volta che ti vedo... quindi o fai la brava bambina o dovrò farti molto male... siamo intesi!?" Rimango senza fiato eccitata ed insoddisfatta per l'ennesima volta. Scivola con la mano libera sul mio fondoschiena, e mi scorta, senza mollarmi all'unico tavolo libero nei paraggi. Rivendica la mia proprietà con ogni uomo che si azzarda a guardarmi.

Mi fa sedere tra le sue braccia e iniziamo a sorseggiare i nostri drink.

Di nuovo è tra i miei capelli. " Stasera sei da mozzare il fiato bambola..." La sua vicinanza mi manda in estasi, mi inebria e mi sento già ubriaca di lui e della sua bellezza.

" Stai zitto per favore... sai bene che non è così... non so neanche che cosa ho messo addosso... e sai che non tollero il mio corpo in nessun modo". Non è possibile che Thomas mi trovi attraente.

" Luce... mettiti bene in testa una cosa... se ti dico che sei meravigliosa credici, non mi interessa dirti una bugia...quindi da aspettati solo la verità, bella o brutta che sia. C'è qualcosa che dobbiamo sistemare, ma con un trucco adeguato, un'aggiustatina ai capelli, sei pronta a far girare la testa a milioni di uomini. Ed io allora dovrò uccidere ogni schifoso bastardo che cadrà ai tuoi piedi." Rimango spiazzata. " Non... non dici sul serio vero!?" mi sorride, e si avvicina, mi da un casto bacio sul collo, e per me ogni cosa che mi circonda svanisce nell'aria.

" Quindi non voglio più che dubiti della tua bellezza... siamo intesi.!?" Mi attira più vicino a se, e mi succhia dolcemente il labbro inferiore. Quel casto gesto risveglia l'animale che ho sempre cercato di tenere sotto controllo con lui. Lo afferro per il colletto e lo attiro verso le mie labbra, di nuovo insoddisfatta del poco che mi ha dato. " Ehi tigre... vacci piano... bevi il tuo drink e stai buona."

L'alcol e la musica assordante mi fanno uscire di testa, portandomi verso l'irrazionalità più pericolosa che avessi mai provato. Non ho mai bevuto alcol in vita mia, e stasera ho davvero fatto il pieno. Mi gira la testa; ho la mente offuscata, e in men che non si dica mi ritrovo tra le braccia di Thomas che stiamo ballando. Bhè... io sto ballando per lui. Non sapevo neanche io di sapermi muovere così bene e in modo sensuale. Non ho freni inibitori, e mi lascio completamente andare a lui. Mi tocca in ogni dove; e non dovrei, ma... adoro le sue mani che mi sfiorano. Così, lo prego di non fermarsi; preso dalla passione mi spinge nell'angolo più buio della sala, dove nessuno potrà vederci. La sua lingua calda è in pochi istanti nella mia bocca, danza con la mia; ed a quel punto lo prego perché non dia mai una fine a quel bacio. Diventa prepotente e mi schiaccia alla parete sotto il suo peso. Sento la sua eccitazione. Questo violento gesto mi da l'ultima botta di coraggio, che fino a quel momento mi era mancato. Con una mano passo dal toccare i suoi magnifici pettorali, fino al basso ventre. Sento la sua erezione sotto le dita, e lo massaggio. È la mia prima volta e non vorrei sembrare tanto impacciata. Il mio gesto lo fa trasalire.

A detti stretti mi sussurra una cosa.

"Tesoro, fermati fin che sei in tempo... non vorrai che perda il controllo definitivamente stasera, in un posto pubblico!?" non mi spaventa più nulla, e continuo il mio assalto al suo inguine.

" Thomas..."ansimo " ho... ho bisogno di te..." la mia presa è salda al suo colletto. Non voglio che si allontani, e non voglio che smetta di toccarmi.

" Luce... cazzo... sei ubriaca, domani sono sicuro che ti pentirai di quello che succederà se non la pianti subito..."

Digrigna i denti rabbioso. Mi spinge lontano da lui, come se volesse salvarmi da qualcosa di tremendamente pauroso. Scompare. Ed rimango ancora una volta sola, ed eccitata.

LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora