Mike.

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Mike.

Come ogni notte, la osservo dormire. È di una bellezza da togliere il fiato. Ad ogni istante passato con lei i miei sentimenti si intensificano. Tutto di lei richiama la mia attenzione. Sono quasi certo che un angelo non dovrebbe provare certe emozioni. Non so neanche le conseguenze che questo potrebbe portare. Ma ogni volta che la vedo mi scordo di quale sia effettivamente il mio ruolo nella sua vita. Una voce mi distoglie dai miei pensieri.

"Sei tu!?... Sei...Sei tornato!?" Anche sta volta sono fregato.

"Si Luce... sono qui... vedi... ho trovato il tuo biglietto e... Dioooo... non sai quanto mi dispiace...non volevo farti soffrire... sono qui per riparare hai miei errori..." Cerco di aiutarmi con tutta la dolcezza che posso infonderle, cerco di ricreare un'atmosfera e una dimensione di serenità così che posso rilassarsi e parlare con me. Ne ha bisogno. So bene cosa è successo con sua madre prima.

Apre i suoi bellissimi occhi, color nocciola, regalandomi una vista mozzafiato. Tutto quelle che sentivo dentro, viene confermato nell'attimo in cuoi mi guarda.

"Puoi iniziare dicendomi tutta la verità..." La sua voce è un dolce sussurro. Sorrido; lei ricambia, con quella sua bocca seducente. Si alza da sotto le coperte, scoprendo quel suo esile ma incantevole corpo. Ogni forma è al posto giusto. Farebbe perdere la testa anche ad un Santo. Ma mi accorgo che ai suoi occhi manca qualcosa; non brillano come sempre. Sono sofferenti, e provati dalle tante lacrime che li hanno bagnati.

" Ehi... so quello che è successo con tua madre... vedrai... si sistemerà tutto... non preoccup...". Non riesco a terminare la frase. Le sue urla mi zittiscono; sono cariche di odio, e di disperazione.

" E' tutta colpa tua!! Tu ha creato tutta questa situazione, a sei stato tu a creare questa parte di me...tu hai voluto così... hai creato mille aspettative su di me... che ad oggi non riesco a soddisfare... voglio sapere perché... che cosa ho fatto per meritarmi tutto questo..." Sono impietrito davanti a lei, incredulo che tutto questo sia reale. Tutte le cose che avrei voluto dirle e raccontarle, sono svanite nel nulla... sento solo quelle urla disperate, che mi trafiggono il cuore ad ogni istante. Le lacrime che le solcano il viso, le sento sulla mia pelle, che bruciano e che lasciano un segno indelebile del loro passaggio.

"Ehi Luce... tesoro... lascia che... lascia che almeno ti spieghi... le cose non sono andate così..." Per l'ennesima volta non riesco a finire. " E com'è che sono andate!? Vuoi forse negare che nella mia esistenza tutte le scelte fossero dettate da te!? Non hai voluto mai che decidessi di testa mia... mostrandomi solo ciò che c'è di bello nella vita... e poi cosa hai pensato bene di fare?! Abbandonarmi a me stessa... senza una spiegazione... senza una parola di conforto.... Ti rendi conto che non conosco nemmeno il tuo nome!? E non so neanche che cosa sei realmente!!!" Le sue parole sembrano quasi una supplica. Ha distorto completamente quella che è la realtà.

"Non ho mai voluto e potuto farti del male... almeno non volontariamente.... Credimi ti prego!...ho sempre voluto il meglio per te... ed è per questo che ti ho protetta da quando sei nata...io non...". La mia voce è rotta dal pianto incessante. Ma sembra che Luce non voglia sapere davvero la verità.

"Basta così!!!.... mi hai chiusa in una palla di vetro... isolandomi dal mondo intero...tenendo il mio cuore sottochiave, e plagiandomi a tua immagine e somiglianza...sai benissimo che da quando non rispondi più alle miei domande, ho iniziato a sentire altro!! Ed ecco il motivo per cui sei venuto stanotte... per rivendicare ciò che hai sempre creduto fosse tuo di diritto... quindi adesso se non hai intenzione di dirmi tutta la verità puoi anche andartene al diavolo...". E' la cruda verità; quella che avevo cercato di tenere nascosta anche a me stesso. Odio ammetterlo, ma... la sento mia; di mia proprietà; non so se è una cosa bella o brutta, ma è quello che sento. Voglio che smetta di urlarmi contro e che ragioni con la testa, deve ricordare quello che ha provato quando mi ha scritto quelle bellissime parole del biglietto.

"E quel biglietto allora!? Non significa più niente per te!? Te ne sei già dimenticata!? Quelle parole meravigliose venivano dal tuo cuore e dalla tua anima... non puoi far finta di non averle scritte e non puoi nemmeno far finta che non provi più quelle bellissime sensazioni...". Le sue lacrime non accennano a placarsi. Le rigano il viso, e la fanno sprofondare nell'oscurità.

Non mi ero mai accorto che la sua anima avesse dentro così tanto odio, quello che avevo cercato di tenerle il più possibile lontano. Nessuno può reprimere la propria vera natura. Siamo nati così. E lei vuol dire che in fondo è sempre stata propensa all'oscuro; ed è solo grazie a me che non ha mai dovuto combatterlo.

"Quel biglietto... è... è tutto vero!! Ma non so per quale motivo, adesso che ti ho davanti provo solamente odio per te. Non riesco a perdonarti! Il rancore è troppo forte, e ad oggi è l'unico sentimento che aleggia nel mio cuore. Non ho più nulla al quale aggrapparmi, nessun pensiero felice riesce a trapelare nella mia anima." Sono sbigottito. Sono bastati solo pochi giorni lontano da me, perché si dimenticasse tutto, e mi chiudesse fuori dalla sua vita.

"Luce... ti scongiuro... torna in te...aprimi di nuovo il tuo cuore e torna ad ascoltarmi come hai sempre fatto... ti sei solo perduta per un po'... ma ti giuro che ritroverai chi sei e chi sei sempre stata!" Mi mancano le parole, non so più come poterla convincere a credere di nuovo in me. Ma evidentemente tutto quello che le dico serve solamente ad alimentare la sua ira.

"Basta!! Voglio che tu te ne vada... esci dalla mia stanza e dalla mia vita!! Non bisogno di te, e tantomeno delle tue sporche bugie!!."

La rabbia che scorgo nei suoi occhi mentre mi dici tutto questo è nuova per me. Per questo sono rimasto in silenzio a bocca aperta a fissarla. Tutta questa situazione non fa che confermare quello che già sospettavo. È evidente che Thomas è riuscito a trovarla e a stabilire un contatto con lei, altrimenti non posso spiegarmi il suo comportamento. Magari non sa di aver incontrato proprio il suo... demone. Basta uno sguardo per cambiare il mondo di una persona. E lui ha fatto proprio questo, stravolgere il suo mondo nel quale lui non era compreso.

L'ultimo tentativo... e poi me ne andrò.

Sta ancora singhiozzando, con le mani che le coprono gli occhi.

Le accarezzo dolcemente i biondi capelli.

Mossa sbagliata.

"Non mi toccare!!!!" la violenza è tale da spingermi indietro. L'urlo che ha cacciato fuori, credo che lo abbiano sentito anche in paradiso.

È il momento di sparire. Quello che vuole non sono più io.

Ma questo non cambierà i miei sentimenti.

LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora