5. Luce

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5.

Luce

Ancora nessun segno di Lui. Forse è solo perché non ha trovato il biglietto, oppure qualcuno può aver trovato e spostato. L'attesa mi sta logorando dentro. Sentimenti confusi ed in contrasto tra loro si stanno insinuando nella mia testa e prendono a pugni il mio cuore. Quella che penso sia rabbia, per la sua mancanza è tanta, e qualcosa che non so bene cosa sia, fa battere il mio cuore irregolarmente e all'impazzata. Due sentimenti travolgenti quanto sconosciuti, mi danno il tormento. Per distrarmi ho deciso che oggi tornerò a frequentare le lezioni. I miei potrebbero venire a conoscenza del fatto che ancora non sono tornata alla normalità, e spezzerei loro il cuore. Ho deciso di non prendere l'auto, preferisco camminare, anche perché sono giorni che non metto il naso fuori di casa.

In pochi minuti arrivo a destinazione; ed ha inizio il calvario.

Volti di persone conoscenti e non mi stanno fissando, squadrando come fossi un fenomeno da baraccone. Chi vi osserva parlando all'orecchio del vicino, chi abbassa lo sguardo, e chi se la ride.

Avevo immaginato che il mio ritorno sarebbe stato difficile, ma... non credevo così spaventoso. L'essere osservata e derisa accentuava solo sia i miei pensieri che i miei sentimenti negativi verso il prossimo.

Avrei voluto metterli tutti a tacere, avrei voluto tanto averne la forza, se solo le grida del e le suppliche del mio cuore, non mi avessero esortato a non cedere alla tentazione del male e di mantenere un comportamento decoroso come mio solito, per non alimentare le chiacchere sul mio conto.

La lotta contro i miei due demoni interiori è appena iniziata.

Una parte di me mi invita alla serenità e alla pace, l'altra alimenta l'odio che provo verso tutte le persone che si stanno prendendo gioco di me. Decisi di seguire per l'ennesima volta la strada del bene. Almeno questa volta era frutto del mio cuore e della mia anima. Però lo avevo fatto solo per i miei genitori, sarebbero morti se avessero saputo che avevo provocato una rissa.

Quindi, corro velocemente in classe, chiudendomi la porta alle spella, ricreandomi un posto tutto mio, lontana da tutti e da tutto, almeno per un po' non dovrò combattere contro me stessa.

Cerco di rinfrescarmi con un goccio d'acqua, che sembra lavare via dal mio cuore ogni piccola traccia di odio e rancore che stavo covando dentro di esso da giorni. Riordino il caos nella mia mente.

Autocontrollo. È l'unica parola che mi viene in mente, ed è quello che mi ripeto da giorni quando divento irascibile.

Mi siedo a quello che è sempre stato il mio banco, nella seconda fila; e aspetto. Il suono della campanella non tarda ad arrivare, catapultandomi di nuovo nella realtà; le urla che prima erano solo di sottofondo adesso stanno invadendo la stanza dove mi trovo.

Gli schiamazzi e le risate erano di sono padrone delle mie orecchie. Tutti hanno notato in pochi secondi la mia presenza, e di nuovo, bisbigli e risate sono all'ordine del giorno.

Cerco di distrarmi con quello che ho in mano. Un foglio interamente scarabocchiato, che non mi sono neanche accorta di averlo preso, ed una penna. Ma quello che cattura la mia attenzione è spaventoso e irreale. Non sono semplici scarabocchi quelli sul foglio, ma è una frase scritta a caratteri cubitali.

"SARAI MIA". Sono madida di sudore, e credo che il mio cuore posso esplodere da un momento all'altro. La violenza di quelle parole mi risuona come un eco lontano nella testa. Non è la stessa voce di sempre. È più intensa e cupa, tanto che mi fa sobbalzare sulla sedia. Finisco per scontrarmi con un ragazzo che non avevo mai visto prima di allora.

"Cazzo... vedi di fare più attenzione imbranata che non sei altro... oppure hai sbattuto troppo violentemente la tua testolina vuota che hai perso completamente la ragione!?"

A quelle parole non posso far altro che alzare lo sguardo. Mi ritrovo a specchiarmi in due occhi verde smeraldo, intensi e prepotenti. C'è qualcosa di magnetico. Qualcosa che mi tieni lì, incollata di fronte a lui. Non ho scampo da quella morsa in cui mi ha imprigionata. Non riesco a respirare, ho il respiro mozzato in gola. Quei due occhi sembrano scavarmi nel profondo; non si fermano al cuore; non gli basta; non gli interessa; prepotenti vanno a leggere fino in fondo alla mia anima. La afferrano e la strattonano con violenza, risvegliandola dal quel sonno profondo dal quale non si era mai svegliata. Più ci guardiamo e più mi fa sprofondare in un abisso di fuoco, dove perdo la cognizione del tempo e dello spazio. Il mio corpo sembra reagire a quegli occhi meravigliosamente dannati, e sento le miei viscere contrarsi. Il presentimento di conoscerlo già mi sta facendo impazzire. Ma non ricordo dove posso averlo visto. Uno così non lo incontri per caso in strada.

E mi ritrovo a fissarlo, non reagisco, non muovo un muscolo. La sua bellezza mi ha paralizzata. Sono in attesa di qualcosa, ma non so cosa... forse sto solo aspettando il mio cuore riprenda a battere regolarmente, oppure che i suoi occhi mi lascino libera di andarmene... ma... sono sicura di voler andarmene?!

Le sue labbra rosse e carnose si curvano leggermente, accennando un sorriso spavaldo, di sfida.

Mi accorgo che non è stato lui a pronunciare quelle parole offensive, ma il ragazzo che sta dietro alla sua imponente figura.

Sono quasi sollevata quando la cattiveria delle sue parole mi riporta su questo mondo.

"Prendetevi una stanza ragazzi!!!". Il resto della classe a questa ennesima battuta scoppia in una risata collettiva. L'intensità dei nostri sguardi era stata percepita anche dagli altri tanto era forte.

All'ennesima offesa Lui si volta verso il ragazzo che gli sta dietro  e con un lieve "Sparisci", che posso cogliere solo io perché sono di fronte a lui, lo liquida.  Si volta di nuovo verso di me; quel semplice gesto porta alla mia attenzione il suo intenso profumo; i miei polmoni si riempiono di quell'odore, di maschio provocante e attraente. Le mie pupille si dilatano e lui sembra cogliere anche quel lieve cambiamento, tanto che sorride nuovamente, e si allontana, prendendo posto poco dietro di me.

LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora