Mike.

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Mike.

Appena ho percepito quello che stava succedendo nella sua camera, mi sono precipitato da Luce. Ma sono arrivato tardi; si sta già svegliando, e non posso più cancellare quello che ha vissuto con lui. Quel vigliacco me la sta portando via, e lei non oppone neanche resistenza, ho così tanta rabbia adesso che non so più come riportarla indietro. Ma solo guardarla mi fa dimenticare tutto. È meravigliosa. Non si è ancora accorta della mia presenza quindi decido di osservarla; fa fatica ad aprire gli occhi; si stiracchia le braccia e si siede sul letto, tenendosi la testa tra le mani. Si volta di scatto e mi vede.

"Ancora tu!!" Ha già cambiato il suo umore. "Ti avevo detto di andartene..." Mi urla di nuovo.

"Luce... sono venuto solo per raccontarti la verità... ti dirò tutto quello che hai sempre voluto sapere!!!". Sembra placare la sua ira.

"Sono Michelangelo, ma tutti mi chiamano Mike, sono... il tuo Angelo Custode; mi sei stata affidata appena sei venuta al mondo, perché la tua vita era già in pericolo, non sapevano se saresti sopravvissuta oppure no. Da quel giorno ho vegliato si dite, e non ti ho più lasciata sola. Ti ho accompagnata in tutto il percorso della tua vita fino ad ora. Ed hai ragione quando mi rimproveri il fatto di aver condizionato le tue scelte. Ma tu... mi ascoltavi ogni volta...e sembrava che anche a te andasse bene. Quindi, ogni volta che sei stata in difficoltà sono sempre arrivato io a salvarti. Ed è quello che è successo anche il giorno del tu incidente. Non potevo osservarti inerme, morire, quindi ti ho salvata ancora una volta, restituendoti alla vita. La mia maledizione è stata sfiorare il tuo corpo; abbracciarti e sentire ogni piccola cellula del tuo corpo riflettersi nel mio. Non posso fare a meno di te." Sono sopraffatto dalle emozioni, e mi accorgo che sto piangendo inginocchiato di fronte a lei. Come un umile servo ai piedi della sua amata regina. La sto implorando di credere alle mie parole.

"Mike..." Il mio nome pronunciato dalle sue candide labbra mi fa trasalire. Alzo il volto, arrivando ai suoi occhi. Sono sicuro che ha capito. Ma la mia consapevolezza non dura tanto a lungo.

"Eri tu.. quello che è entrato, nel mio sogno!?". Cavolo!!!

"No... Tesoro...non ero io... ma adesso dimenticati di quel sogno e pensa a me... a noi... abbiamo così tante cose da dirci!!".

Il suo sguardo è contrariato. Si alza in piedi ed inizia a camminare su e giù per la stanza nervosamente.

"Lo stai facendo di nuovo vero!? Stai di nuovo dicendomi quello che devo fare!?". Mi squadra da capo ai piedi.

"No...ecco io volevo... volevo solo dirti... di non fidarti di lui... ascolta il tuo cuore.. vedrai anche tu..."si blocca di scatto e mi fissa. "Tu lo conosci non è vero!? Sai chi è!?" Mi si avvicina con fare minaccioso. "Dimmi il suo nome!!! Dimmi dove posso trovarlo!!!! Dimmelooo!!!" Le sue urla sono cariche di esasperazione. Sembrano quelle di un pazzo, di un drogato che deve assolutamente soddisfare la sua smania.

"Ehi... Tesoro non..." cerco di rassicurarla.

"Cazzo Mike!!! Non chiamarmi tesoro..." E' fuori di testa.

"Luce... non fidarti di lui... ascoltami... ti prego... non lo conosci neanche non puoi fidarti di lui e non di me... torna in te!!! Thomas è solo..." dal suo sguardo ancor di più folle, mi accorgo di aver detto di nuovo la cosa sbagliata. Si precipita verso di me. Mi tira per la maglia. "Ridimmi il suo nome... voglio saperlo Mike... dimmi quel cazzo di nome..." A questo punto la calma non serve a nulla con lei. Perdo la pazienza ed inizio anche io a gridarle addosso. "Non ti dirò un bel niente!!! Giurami che lo scorderai!!! Giurami che non lo rivedrai!!! Giurami che non gli permetterai più di toccarti!!! Non è l'uomo che fa per te!! Non è quello che credi! Non puoi fidarti di uno sconosciuto..."

"Mike non conosco neanche te cazzo... sono 2 minuti che so il tuo nome... vuoi capire che per me sei anche tu un perfetto estraneo!!!... perché dovrei ascoltare te allora... spiegami la differenza!!! " cerco di convincerla in qualsiasi modo.

"Luce non dire così... certo che mi conosci... devi soltanto guardarti dentro...vedrai che mi ritroverai. guardami negli occhi e torna a crede in me; non lasciare che l'dio accechi  il tuo cuore... sono sempre stato qui." Mi avvicino a lei. e le tocco il petto, Più precisamente la parte dove risiede il suo cuore. Ma non serve a niente tranne che farle perdere ancora di più la testa. 

"Non devi toccarmi hai capitooo!!! voglio solo sapere dove posso trovarlo.... Non hai il diritto di tenermi all'oscuro di tutto. Ti comporti come un uomo tradito ma... io non ti appartengo!!! il mio cuore vuole lui, disperatamente. Sento che impazzirò di dolore se non lo ritrovo".

Quelle parole mi tolgono il fiato. Quello che avevo costruito con lei, adesso è svanito nel nulla, come qualcosa mai esistito. Mi mancano le forze. Indietreggio, così che la distanza che ci separa mi aiuti a non sentire troppo dolore. Mi appoggio alla scrivania, con le mani che tormentano i miei capelli. Le sposto sugli occhi così che lei non possa vedere le mie lacrime. Non voglio farle sapere quanto mi ha ferito. Ma dubito che non se ne sia accorta. La fisso incredulo. Non è più lei. Ha lo sguardo pieno di cattiveria, sta ansimando. Tanta è stata la violenza di quella discussione.

Decido che non voglio darle quelle risposte che brama tanto.

Mi dissolvo nell'aria. E in lontananza sento un urlo straziante. Come se qualcuno le avesse strappato il cuore e calpestato.

Un urlo che non scorderò tanto facilmente.

Il ricordo della sua pazzia mi gela il sangue nelle vene.

Sapevo che sarebbe andata così. Nessuno ha voluto darmi una mano. Adesso vorrei essere umano. Per poter porre fine alle mie sofferenze. Ma qualsiasi cosa provi a fare, non avrà alcun effetto su di me. Sono un angelo. E gli angeli non possono morire.

Ecco la mia punizione.

LE MIE DUE ANIME (Parte 1.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora