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L'antifurto suonò . Alexia e i vicini smisero subito di cenare e si diressero verso la villa dell'agente che era preoccupata per quello che avrebbe potuto trovarvi  all' interno. Mentre la signora Scott apriva la porta, la vicina di casa vide un uomo dalla coda nera. Era tutto vestito di nero ma la coda dei suoi capelli si notava molto bene. Nicoleta avvisò la protagonista di aver visto quell ' uomo e tutti corsero verso il giardino ma quando la luce del giardino si accese non vi era più nessuno. Entrò in casa solo la moglie di Marcus perché non voleva mettere in pericolo la vita di altre persone, ormai lo sapeva molto bene dato il lavoro che faceva. Entrò, accese la luce, cercò di sentire se vi poteva essere ancora qualcuno in casa e poi diede il via libera alle altre persone. La vicina nel frattempo aveva già avvisato carabinieri,polizia, vigili del fuoco e chi ne ha più ne metta. Tutti però non si accorsero subito della scritta che vi era sul muro di fronte ad essi ma quando Federico alzò la testa lo spettacolo non fu molto bello. Sul muro v'erano minacce di morte e poi uno  strano codice <210-201-00>. Salirono le scale. Nel frattempo arrivarono anche le forze dell' ordine che perlustrarono la zona. Alexia allora scese le scale per aprire la porta agli agenti, li fece salire le scale e furono loro a perlustrare tutto il piano superiore che pareva un vero disastro. Dopo aver dato un' occhiata al corridoio incominciarono a osservare le altre stanze. In quella dei due coniugi le cose erano tutte sottosopra. I ladri non avrebbero avuto Il tempo di fare tutto questo in poco tempo dato che vi era l'antifurto. E se l'antifurto fosse stato disattivato e poi usato come esca? Tutto era possibile e non si poteva escludere nessuna ipotesi. Entrarono Poi nel bagno dei coniugi e non vi trovarono altri segni. Nell' ufficio privato non vi era niente che potesse far sospettare di manomissione al computer. La camera della figlia invece aveva la porta accostata e dopo averla aperta quello che  trovarono non fu per niente bello. Il cane giaceva a terra morto, si proprio il loro cane che ormai aveva quasi 12 anni era li in una pozza di sangue. Gli agenti uscirono con il cadavere in mano e a tal punto la protagonista capì ogni singola cosa. Non era una tentata rapina, ma un' azione premeditata già da un bel pò, lei aveva già lavorato a casi simili ed ora toccava proprio a lei stessa. Quella notte dormì in un hotel del centro città, anche se non si sentiva al sicuro. La notte passò tranquilla ma quando la mattina aprirono la porta....

Agente in segreto  IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora