Nero Come L'inchiostro.

1.7K 145 7
                                    

Jack POV.

Avevo portato una coperta, che stesi sulla neve. Ali ci si sedette sopra e ci si avvolse, io non ne avevo bisogno. Mi fece ascoltare della musica col suo telefono e mi spiegò come funzionava. Era un aggeggio niente male. All'improvviso Ali si alzò e lasciò la musica accesa dirigendosi al fiume gelato. Smussai la superficie e iniziammo a pattinare, poi quando si stancò ci sedemmo al limite del fiume, con le gambe che davano sulla cascata. Si fidava così tanto di me che non aveva paura di cadere. Mi chiese di raccontarle di come ero diventato Jack Frost, e le parlai della mia vita da umano.

-Andavamo spesso a pattinare sul ghiaccio, io le avevo insegnato. Quel giorno non mi aspettò e iniziò a pattinare senza di me. Si spinse troppo in là. Il ghiaccio era sottile e prese a spaccarsi sotto i suoi pattini. La rassicurai ma era spaventata. Non riusciva a tornare indietro. Mi tolsi i pattini e a piedi nudi mi avvicinai. Presi un bastone, questo bastone, e la spinsi di fianco. Mi trovai io al suo posto e caddi nell'acqua. Non sapevo nuotare. Non mi accorsi di morire, mi sembrò di essere svenuto e quando mi svegliai l'uomo nella Luna mi aveva trasformato in Jack Frost. Avevo i poteri che ho ora, potevo volare e far nevicare e potevo ghiacciare qualunque cosa. E non ricordavo nulla.-

-Nulla?-

-Niente di niente. Per trecento anni ignorai la mia provenienza. Nessuno mi vedeva, nessuno mi sentiva. Ho ricordato tutto solo quando sono diventato un Guardiano, grazie a Dentolina.-

Dopo questo le raccontai le mie avventure. Restammo li a parlare. Il sole scese dietro la montagna e il cielo diventò arancione e rosa. Quando non avemmo più nulla da dirci rimase solo la musica. Ci eravamo spostati sotto un albero ghiacciato e appoggiati al tronco. Ali iniziò ad appisolarsi. Quando mi sembrò addormentata la avvolsi bene con la coperta e le passai un braccio intorno alle spalle, facendo attenzione che la coperta non scivolasse via. Mi sentivo meglio nel saperla al sicuro tra le mie braccia. Quando il cielo diventò nero e apparvero le prime stelle la svegliai. Non poteva perdersi uno spettacolo del genere.

Ali POV.

Non stavo dormendo. Avevo chiuso gli occhi per godermi il momento. Sentii Jack avvolgermi in un abbraccio ma non mi mossi. Mi avvicinò a sé e non osai aprire gli occhi. Respirai con calma, sentendo il suo profumo. Era gelido, sapeva di neve, ovviamente. Socchiusi gli occhi. La sua maglia blu era a mezzo centimetro dal mio naso, i disegni di ghiaccio si scioglievano al mio respiro caldo e si riformavano poco più in basso. Restammo così per ore, finché Jack non mi svegliò (sbadigliai per finta) per guardare le stelle. Erano uno spettacolo, in città non avrei mai visto nulla del genere.

Jack stava guardando la Luna piena. Si irrigidì all'improvviso.

-Via.-

Velocissimo mi prese in braccio e volò verso il polo. Non eravamo lontani ma lo sentivo imprecare.

-Più veloce, ancora!-

Sfondò una finestra proteggendomi la testa, il resto avvolto ancora nella coperta. Arrivò in mezzo ai Guardiani, sul balcone del planisfero.

-Jack! Dove siete stati tutto il giorno? Vi abbiamo cercato dappertutto!-

Disse Dentolina. Jack mi posò a terra, si girò e prese il bastone con entrambe le mani, guardandosi sospettosamente intorno.

-Non c'è tempo. Pitch è qui.-

-Guardiani.-

Disse una voce prima che chiunque avesse mosso un muscolo. Era una voce fredda, crudele, tagliente.

-Di nuovo tutti insieme. Come mai?-

Non lo si vedeva da nessuna parte.

-Oh, sai, riunione annuale. Conti, discussioni, roba noiosa insomma...-

Disse Jack, davanti a me. I Guardiani si disposero in cerchio intorno a me e io cercai di calmare il mio respiro.

-Ve lo avevo detto.-

Disse Pitch, ignorando Jack.

-Io ci sarò sempre. E, sapete, una vostra improvvisa riunione mi ha incuriosito. -

Era come se sentissi la sua presenza. Lo sapevo camminare dietro il planisfero, mentre gli altri continuavano a guardarsi intorno.

-Jack.-

Sussurrai.

-È li dietro.-

Lo indicai col dito. Jack capì e calando il bastone produsse un'onda di gelo e neve che avvolse il planisfero e il balcone.

Pitch imprecò e comparve, con il braccio destro gelato. Sorrisi alla sua indignazione, ma smisi di farlo quando lo sguardo di Pitch andò verso Jack, quindi si spostò su di me.

-Chi abbiamo qui? Nord, non farai visitare il Polo ai bambini adesso?-

I Guardiani si irrigidirono e si girarono verso quella figura alta, snella e nera che era l'uomo nero.

-Non sono una bambina!-

Gli urlai.

-È una mia assistente.-

Disse Jack.

-È un'umana.-

-Capace di leggere, scrivere, si... Cose così. E sa usare la tecnologia, utile di questi tempi. -

-Perché lei?-

-Perché può vedermi. È comodo per un'assistente vedere il proprio capo, non credi?-

-E come mai...-

-Basta Pitch. Non sei il benvenuto.-

Intervenne Nord, col suo forte accento russo. Finalmente intervenivano! Sandy fece apparire la figura di un cavallo con la sua sabbia, poi un punto interrogativo. Lo fece sorridendo, mentre Pitch rabbrividì.

-Non mi servono, si sono rivelati servi infedeli. Ma ora torniamo alla ragazza.-

Scomparve nel pavimento.

-Ali, dov'è?-

Mi chiese Jack.

Non risposi. Era di fronte a me.

Jack Frost Cuore Di Ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora