Credi In Me.

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Jack POV.

Ali era un genio. Era riuscita a fare in modo che Sara credesse in me solo dicendole che le stavo aspettando al fiume. Nessun accenno al fatto che fossi uno spirito, le aveva fatto credere che fossi un ragazzo normale (o meglio mai aveva insinuato il contrario). Sara era convinta che avrebbe incontrato un certo Jack Frost, e mi aveva visto. In questo modo (non dicendole che sapevo volare o sapevo controllare ghiaccio e neve) non c'era stato spazio per lo scetticismo.

Ali le aveva raccontato tutto quello che sapeva, poi le aveva chiesto il favore.

-Ti prego quando mi ricapita un'occasione così?-

-Quindi io dovrei prendermi una responsabilità del genere? E se ti dovesse succedere qualcosa?-

-Non le accadrà niente. Per le brave persone non c'è posto più sicuro del Polo.-

Intervenni. Sara mi guardò inarcando un sopracciglio. Diedi una gomitata a Ali.

-Ti prego.-

Ali fece gli occhioni, ma non funzionò.

-Non se ne parla. È uno sconosciuto e anche se sa volare e fare un sacco di cose fighe potrebbe succedere di tutto. Pensa se dovessi scomparire nel nulla! Andrei in giro a dire che un ragazzo invisibile ti ha portata volando al Polo Nord! No, assolutamente no.-

-E se... Venissi anche tu?-

Sara spostò lo sguardo sulla sua amica e si addolcí.

-Ali, tu sei davvero una ragazza innocente. Ma non puoi fare così. Non conosci niente di lui e viceversa.-

-Non è vero!-

Dissi indignato.

-Davvero? Allora dimmi quando è il suo compleanno. E i suo nome. Mi basta questo, poi puoi portarla al Polo e anche su Marte per me.-

Disse incrociando le braccia.

-Il suo compleanno è domani, 22 Dicembre. Il suo nome...-

La guardai. Era arrossita e non mi guardava in faccia.

-Non è Ali?-

-No, non lo è.-

Disse duramente Sara. Attimo di sconforto.

-Mi chiamo Silvia Anita. Mi faccio chiamare Ali perché odio il mio nome.-

-E non lo dice se non a quelli di cui si fida ciecamente.-

Intervenne Sara.

-Ora mettiamo fine a questa storia. Non avrai la mia collaborazione in questo viaggio. Arrivederci.-

Si girò impettita, coi capelli rossi che ondeggiavano, e sparì tra gli alberi.

Dopo che se ne fu andata scese il silenzio.

-Mi spiace non avertelo detto, non è una cosa così importante. In ogni caso... Credo che Sara abbia ragione. È da immaturi.-

-Pff, sono il Guardiano del divertimento, non sarà una ragazza pel di carota a fermarmi.-

-Non chiamarla così.-

-Come vuoi. In ogni caso Sara mi ha ricordato una cosa importante. Domani è il tuo compleanno.-

Sorrisi maliziosamente.

-Cosa vuoi per regalo?-

E già pensavo di correre da Nord.

Ali POV.

Jack aveva esaudito il mio desiderio. Non avevo mai visto così tanta neve in vita mia. Saranno stati due metri o poco più, ero al settimo cielo. Mia madre mi portò la colazione e in camera, la più sostanziosa che avessi mai visto. Con lei c'era mio padre. Erano una coppia davvero strana. Lei aveva i capelli biondissimi e lunghi solo fino alle orecchie, con occhi verdi che splendevano. Mio padre invece aveva corti e arruffati capelli neri, occhi scuri e occhiali da vista enormi. Entrambi erano magri, ma mio padre era uno spilungone.

Jack Frost Cuore Di Ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora