La Risoluzione Di Un Guardiano.

1.4K 130 20
                                    

Jack POV.

La vidi. Prese il braccio di Pitch, poi furono avvolti dalle tenebre.

-ALI!-

Urlai. Andavo così veloce che presi in pieno le tenebre passandoci attraverso. Piombai a terra col fumo che si dissolveva dietro di me. Dentolina e Sandy arrivarono un attimo dopo, la fata con le lacrime agli occhi, Sandy tanto preoccupato da schizzare sabbia dalle orecchie. Guardai il punto in cui era scomparsa. Ero in ginocchio, il bastone a qualche metro da me. Non mi mossi a prenderlo. Lo lasciai dov'era. Sbattei la palpebre per non far congelare le lacrime nei miei occhi. Quando caddero a terra erano diamanti di ghiaccio. Chiusi le mani a pugno e guardai in basso. Nessun singhiozzo venne da me, ma rimasi immobile a guardare le mie lacrime nella neve. Iniziò a nevicare e quando arrivarono Nord e Bunny era già sceso un centimetro. Sandy prese il mio bastone e lo mise sulla slitta, Nord venne da me e disse qualcosa, ma non lo sentii. Mi ordinò qualcosa, ma le parole, davvero, non mi arrivavano. Alla fine mi prese sulle spalle (raccolsi le mie lacrime) e mi stese sulla slitta. Sandy mi soffiò in viso e mi addormentai.

Dovevo essere forte. Lo capii prima ancora di svegliarmi. Dovevo tornare a essere me. Ma chi ero io? Ero ancora nello stagno. Stavo affogando? No, ero già affogato. Allora era tutto a posto.

Mi svegliai col sorriso sulle labbra e il viso di Ali ancora stampato sulle palpebre. Dovevo chiedere a Sandy di imbottigliarmi un po' della sua sabbia soporifera. Quando mi alzai la verità mi colpì a fondo, ma non caddi a terra come avrei voluto. Rimasi in piedi.

Questo era il mio potere, questo era quello che avrei fatto, questo era il mio volere.

Ali era nelle mani di Pitch, alla fine. Io l'avrei ritrovata. Chissà come, chissà quando. Ma ce lo eravamo giurato.

Io ero un Guardiano.

Ali POV.

Che monotonia. Era tutto nero, e buio. Buio buio buio buio buio buio buio buio buio buio buio buio buio. Pitch mi aveva portata nel buio e lì mi aveva lasciata. Sapevo di essere in una gabbia, una enorme in grado di contenermi comodamente, e sapevo di essere sospesa. La sentivo dondolare a ogni passo. All'inizio la cosa era stata anche figa e per un paio di ore ero andata avanti e indietro. Ora avevo la nausea. Mi sentivo come il bambino che viene tradito dalle altalene e costretto a stare sulla panchina ad annoiarsi. Non c'era il letto. Avevo mal di schiena. Ero stesa a pancia in giù (ero già stata in piedi, seduta, sdraiata, avevo corso sul posto e altro) a canticchiare una canzone di paura che ci avevano insegnato al campeggio. In effetti, se mi fossi vista da fuori (o non mi fossi vista, era, come ho già detto, BUIO) me la sarei fatta addosso. La voce di una ragazza che viene dal buio e che canta di morte e sangue e altre cose da horror? No grazie.

Svanisci, vai via, torna nel buio.

Cantavo.

Il gallo canta, non tocca più a te,

Sparisci, via, ti caccio nel buio,

Disse la bimba fatta di latte.

Feci una voce maschile e profonda.

No, mai, non me ne andrò,

Sentii cigolare la gabbia.

Il gatto che ancora saltare dovrà

La preda è lì, davanti a lui sta,

La voglia che ho mai più tratterò.

Rabbrividii. Pitch era comparso davanti a me.

-Che canzone perfetta per questo momento. E la tua voce è... Sublime. Canta ancora.-

Sospirai, anche se volevo urlare. Mi alzai.

-Dimmi cosa vuoi Pitch.-

-Che tu diventi mia.-

E svanì nel buio. Mi abbracciai, sedendomi a terra. Non faceva freddo, ma continuai a tremare.

Quando ormai stavo sussultando, trattenendo le lacrime, sentii prudere.

-No....-

Infilai una mano nei capelli.

-Sunshine!-

Dissi con la voce strozzata. La piccola era lì, si era addormentata tra i miei capelli.

-No, no no no no no.... Questo è tutto sbagliato, quando si tratta di me va bene, ma tu... Non dovresti essere qui...-

La piccola non sapeva volare. Come potevo farla fuggire?

Jack Frost Cuore Di Ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora