Trovata!

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Jack POV.

Google era il peggior navigatore esistente al mondo. Sbagliava strada in continuazione, una volta finimmo addirittura in una pizzeria piena di gente. Iniziavo a perdere la pazienza.

-Allora? A che punto sei?

Gli chiesi un po' irritato.

-Ci siamo quasi.

-Lo hai detto anche ieri. E il giorno prima. E anche quella volta, nel bagno del cinema.

-Ehi, datti una calmata, okay?

Lo afferrai per la maglietta e lo sbattei al muro, vicino alla finestra del secondo piano in un vicolo che puzzava di pesce.

-Non so se lo hai capito, ma la mia ragazza è prigioniera di Pitch da giorni e giorni. Non posso calmarmi, posso solo arrabbiarmi di più.

Rimanemmo così per un paio di secondi, a fissarci negli occhi. Poi lo lasciai.

-Mi dispiace. Hai ragione.

Disse a testa bassa e tornammo a volare.

-Perché non riesci a trovarlo?

Gli chiesi dopo un paio di minuti.

-Quello che faccio io è percepirlo quando è vicino, intorno ai 20 chilometri. Se è troppo lontano da me non lo trovo... Oppure vengo attratto da vecchie tracce, o da luoghi in cui la concentrazione di ombre è più densa. Non è semplice. Comunque abbiamo girato la metà dei suoi luoghi "preferiti". Sono sicuro che lo troveremo in pochi giorni.

Annuii, ancora un po' insicuro.

-In ogni caso io sono l'unico a poterlo trovare, gli altri gli passerebbero dritti davanti come dei ciechi a un semaforo.

Passò un po' di tempo.

-La tua ragazza?

-Sta zitto.

In effetti lo trovammo. Stavamo sorvolando uno splendido prato verde, pieno di fiori, quando il radar di Google impazzí. Si buttò a capofitto verso il prato, come se volesse schiantarsi al suolo. Si mise in direzione orizzontale un attimo prima di toccare terra e avanzò per altri cinquanta metri prima di fermarsi. Lo raggiunsi, e vidi davanti a me un muro di ombre, che ben stonava con l'ambiente e la luce che ci circondava. Si muoveva, come composto di acqua e fiamme. Passarono dei minuti in cui il solo suono che udii era il frusciare del vento tra gli steli d'erba. Feci un passo avanti, gelando un papavero e una povera ape che ci si era appena posata sopra. Nonostante la situazione fosse parecchio tesa mi diapiacque per lei.

-Ecco come fate voi Guardiani. Non vi preoccupate di chi ha bisogno. Schiacciate chiunque sia più debole.

Dalle ombre emerse una figura, una piccola ragazza con le ombre attaccate alle braccia e alle gambe, come se le fiamme nere rinunciassero a lasciarla andare. Ali era davanti a me, lo sguardo serio, le sopracciglia sottili aggrottate in un modo che mai le avevo visto fare. Era uno sguardo rancoroso, crudele, pieno di rabbia. Quello che mi tormentava nei sogni, quello che credevo avrebbe avuto nel caso in cui l'avessi delusa. C'era molto di diverso in lei, gli occhi e i capelli erano neri, più scuri delle ombre di Pitch, era scheletrica e pallida.

-Ali...

Dissi con la voce rotta dall'emozione.

-Ti ho trovata. Finalmente, non sai quanto ti ho cercata.

-Stai lontano da me.

-Ali...

Dissi facendo un passo avanti. Google mi fermò con una mano allungata sul mio stomaco. Il suo sguardo era sospettoso e fisso su Ali.

-Lasciami.

-Non hai sentito quello che ha detto?

In effetti non l'avevo sentito, mi importava solo di vederla viva, sana (più o meno) e salva (da ora in avanti), di nuovo con me. E non eravamo in un sogno, era vero!

-Quella cosa sui Guardiani non credo sia da lei.

Come? Cosa aveva detto? Che i Guardiani...

Mi girai verso di lei, con gli occhi sgranati.

-Ali, cosa ti è successo?

-Ho aperto gli occhi.

E mi attaccò.

Ali POV

Jack, oh Jack! Quanto mi era mancato vederlo, mi ero quasi dimenticata il suo viso. Alto, coi suoi occhi azzurro ghiaccio, i capelli bianchi, la pelle pallida e liscia, le labbra sottili che sapevo nascondere un ghigno furbo e divertito. La sua voce sicura, arrogante, divertente. Il modo in cui teneva il suo bastone, distrattamente ma con una presa salda. Vedevo solo lui, non c'era altro nel mio campo visivo.

Ma ecco che Pitch prese il sopravvento sui miei pensieri e mi spinse fuori dalla porta di ombre. Dissi qualcosa, ma non capivo una sola parola. Sentivo solo Jack.

-Ali...

Disse.

L'unica cosa che potevo fare era guardare Jack che a sua volta guardava me, con uno sguardo così rapito che mi sarebbero venute le lacrime agli occhi se avessi avuto il controllo del mio corpo. Volevo solo raggiungerlo, abbracciarlo, sentirmi al sicuro e rassicurarlo.

-Ali...

E quando credetti di non resistere più, il mio corpo si lanciò verso di lui. Per un secondo mi sentii felice, riacquistavo il controllo di me stessa! Poi colpii Jack e lui cadde a terra. Il mio mondo era di nuovo capovolto.

Jack Frost Cuore Di Ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora