È già la terza volta che il cellulare di Claudio squilla, ma non si è ancora degnato di rispondere.
Non si è ancora staccato dalla porta, non sono ancora libero, ma siamo ancora fronte contro fronte.
Alleggerisco la mia presa alle estremità della sua maglia, fino a lasciarla del tutto e Claudio sembra che sia tornato a respirare in maniera regolare.
Dipendesse solo da me, starei così per ore, giorni.. forse anche una vita.
-''Beh, che fai? Lo lascerai squillare ancora per molto?''
Mormoro contro la sua fronte, e Claudio da essa porta la sua testa nell'incavo tra il mio collo e la mia spalla, respirando sulla mia pelle.
Respirandomi.
Il suo fiato su di me provoca dei brividi che tendono a rendermi più rigido di quanto lo sia già nei suoi confronti, ma non è questo il momento per pensarci.
Soltanto quando parte l'ormai quarta chiamata che Claudio si decide a rispondere, staccandosi da me con un volto rassegnato e portandosi una mano nel suo enorme ciuffo e tirandolo leggermente
-''Non muoverti.''
Mi dice in un sussurro, prima di passare un dito sul cerchietto verde del suo display per rispondere.Io resto impassibile, cercando di sentire chi ci fosse dall'altra parte del cellulare.
-''Pronto, Francesco!''
Claudio mi guarda, come se avesse capito che io volevo sapere con chi parlasse, come se riuscisse a leggermi nella mente.
-''Ehm..in questo momento dici? Sono al supermercato a fare spese...''
Gli sorrido in maniera isterica.
Perchè mentirgli? Perchè non dirgli che sta da me? Insomma, non stavamo facendo nulla di male.
Oddio, proprio nulla no.
Cioè, stava per succedere,
ma non è successo.
Non è successo, diamine.Cerco di andare dritto in cucina giusto per allontanarmi da lui, ma dopo tre piccoli passi, Claudio prende un dei miei polsi e mi tiene fermo con una mano sola, strattonandomi con forza.
-''Lasciami!''
Sussurro. Lo guardo in cagnesco, cercando di dimenarmi inutilmente dalla sua presa.
-''No, certo che no. Non me ne sono dimenticato, ti pare?''
E Claudio stringe con più forza il mio polso, bloccando probabilmete la circolazione del sangue.
Ma io non mi arrendo, provo ancora a liberarmi, un altro tentativo sprecato.
-''Dannazione, stai fermo!''
Sento un ''Cosa hai detto? Che ti prende?'' dall'altra parte della chiamata.
-''No, niente. Non farci caso, c'era un barattolo di alimenti sott'olio che stava per cadermi addosso, ma sono riuscito a posarlo.''
Incredibile.
Claudio Sona è incredibile.Non so se sia lui ad essere convincente e pieno di fantasia, o se sia Francesco ad essere talmente ingenuo da credere anche agli unicorni alati e gli ippopotami volanti.
-''Si, tranquillo. Ci vediamo dopo allora?''
L'ultimo tentativo che faccio per staccarmi completamente da lui è quello di avvicinarmi, sorridergli, accarezzargli la mano...
-''Certo, tra un'ora sarò lì da te.''
Mi osserva, con un'espressione interrogativa.Porto la sua mano vicino alla mia bocca, la sfioro.
Lo sento irrigidirsi, tuttavia non stacca la sua mano da me.
Sta cominciando a balbettare parole a caso, così gli prendo definitivamente la mano e gli do un morso talmente forte da portarlo automaticamente a togliere la sua mano dal mio polso, scattando in un sussulto.-''Ahia! Ma che cazzo fai?'' - Francesco gli chiede di nuovo se stia bene - ''Si Francesco, ora devo andare. Ci vediamo dopo, ciao.''
Stacca la chiamata, mi guarda storto, sembra incazzato.
Adesso sono guai.
Si avvicina, comincia ad urlare, senza averne alcun diritto.-''Ma posso sapere perchè l'hai fatto? Mi hai fatto male!''
-''Oh Claudio, innanzitutto non urlare che siamo in un palazzo e i vicini ci sentono. Non mi hai lasciato altra scelta, sono stato costretto.''
Intanto io dico a lui di non urlare, ma in questo momento lo sto facendo anche io.-''Ti avevo chiesto di star fermo, di non muoverti, perchè hai insistito? perchè volevi scappare da me?''
Scende il silenzio per qualche secondo.Perché io non posso rovinare tutto Claudio, non voglio.
Perché non voglio innamorarmi di te.
Perché semmai dovesse succedere qualcosa, prima o poi uno dei due soffrirà. Si farà male.
Perché a me non interessano le relazioni serie, o quelle amorose.
A Mario Serpa non è mai fregato un cazzo di nessuno.
Però poi sei arrivato tu, Claudio.
Sei arrivato per mettermi nei guai, per distruggermi.
Ed io non te lo permetterò, non te lo lascerò fare.
Merito di essere felice anche io.
Merito di stare bene anche io.
Perché io da te scapperò sempre, o almeno fin quando non avrò la certezza che dall'altra parte ci sia qualcosa.
Io da te scappo per mettere in guardia me stesso.-"Perché io non prendo e non ho mai preso ordini da nessuno. Figuriamoci se me li dai tu."
Dico in tono serio, troppo serio.E Claudio sposta i suoi occhi continuamente dai miei occhi alla mia bocca.
Si avvicina di nuovo, non c'è alcuna distanza.
Appoggia le sue mani sulle mie spalle, porta la sua bocca vicino alla mia, di nuovo, come prima.-"Mario..cosa ti è succ.."
Non voglio che mi chieda cosa sia successo, non voglio aprirgli le mie porte. Perché so che si riferisce a quello.
Non voglio metterlo a conoscenza del mio passato, è un passo troppo grande che non riesco a fare nemmeno con me stesso.
Non voglio mettermi a nudo, non ancora.Lo metto a tacere portando il mio indice sulle sue labbra meravigliose.
-"Sssh, ti prego. Non fare domande."Respiriamo entrambi affannosamente. Per quel piccolo contatto stabilitosi tra me e lui.
-"Devi andare. Francesco ti sta aspettando."
Claudio, rassegnato, chiude gli occhi e lascia cadere le sue braccia lungo i fianchi.-"Complimenti per l'udito."
Mi sorride facendo spallucce, toccandosi il ciuffo, ancora una volta.-"Oh, beh, quando non riesci a scappare alla fine senti le conversazioni al cellulare, in genere non sono uno che si intromette nelle cose altrui."
Abbasso lo sguardo perché Claudio mi fissa, mi mette in imbarazzo.-"Non lo vedrò per due settimane circa, dopo lo accompagno in stazione."
Sospira, non sembrando dispiaciuto più di tanto.-"Non ti mancherà?"
Chiedo istintivamente, alzando le spalle e incrociando le braccia al petto.-"Non hai appena detto che sei uno che non si intromette?"
Mi ammonisce, accidenti.-"Bravo Sona, punto per te."
Mi sorride dolcemente, io lo faccio di rimando, dopodiché mi mordo il labbro inferiore, cercando di trattenermi dal baciarlo, seriamente, come si deve.Perché se lo facessi adesso non ci fermerebbe nessuno. Prima la chiamata di Francesco è stata un miracolo o un peccato?
-"Ah, Mario Mario...santo cielo! Quanti schiaffi ti darei."
Mi dice sospirando, sembra davvero disperato a causa del mio atteggiamento.-"Beh, tu provaci, vediamo come reagisco."
Mi passo una lingua tra le labbra, involontariamente.-"I bambini non si picchiano, non si toccano."
Mi prende in giro.
E stranamente glielo lascio fare, forse perché ormai sono abituato a sentire quelle parole dalla sua bocca.-"Bene, questo è un punto a mio favore, sono salvo."
Alzo le mani, sorridendogli.-"Adesso vado, ma mi sa che noi abbiamo qualcosa in sospeso."
Si dirige verso la porta.-"Ah si? Cioè cosa?"
Mi giro verso lui e lui verso me.-"Sei troppo intelligente per non capire."
Mi dice, aprendo la porta e uscendo, chiudendola dopo qualche secondo.
È andato via, ma io sono sicuro che sia ancora lì fuori.
Per cui mi avvicino alla porta e mi appoggio ad essa, ricordando ciò che che era successo un quarto d'ora fa.E mi ritrovo a sorridere, pensando che mi sto cacciando seriamente nei guai.
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Salvami, ti salverò •Clario•
FanfictionMario è un ragazzo di 30 che lavora in uno dei locali più comuni della città veronese. È uno spirito libero che cerca di riempire i suoi vuoti portando in quei bagni chiunque. Mario è terrorizzato all'idea di innamorarsi per davvero. Ma con lui ci s...