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-"Non mi sento in dovere di darti nessuna spiegazione. E poi, pensaci bene, se ti odiassi come insinui non ti avrei chiesto di salire da me."

Claudio si spoglia, girato dall'altra parte della stanza, mi offre la vista della sua schiena e mi scappa un "wow", abbastanza silenzioso da non farglielo sentire. Niente male. Spalle muscolose, schiena perfetta, fianchi scolpiti, fondoschiena scultoreo. Mh. Mi passo la lingua tra le labbra, senza neanche rendermene conto.

-"Magari mi hai invitato per educazione, visto che la maggior parte delle volte mi tratti male."

La realtà è che nemmeno io so perché lo tratto sempre male, insomma non mi ha fatto nessun torto, però Dio, non lo sopporto. Cosa posso farci?

-"Se magari mi facessi la cortesia di indossare questa benedetta maglia..sai, fa freddo."
E Claudio si volta verso me, sorprendendomi con la bocca leggermente spalancata.
Mi rivolge un sorriso.

-"Beh, l'ubriacatura ti fa anche preoccupare per me adesso?"
Mi si avvicina, ancora a torso nudo con la maglia tra le mani. Ho ancora lo sguardo basso, i miei occhi adesso sono posati sui suoi pettorali. Mi prende il mento con una delle sue mani, mi guida verso i suoi occhi verdi.

-"Sono fidanzato. Ops."
Mi sbatte quella frase in faccia, tuttavia avverto una sensazione strana mai sentita prima.
Chiudo gli occhi per un attimo, non capendo perché abbia detto quella frase. Che poi, ma che cazzo me ne frega che tu sia fidanzato?
Comincio a ridere.

-"Lo so perfettamente, ma sai che cazzo me ne frega?"

-"Ah no? Non te ne frega? Ho visto come mi guardavi. Fino a 5 secondi fa avevi uno sguardo come per dire "baciami, ti prego"."
Smetto di ridere.
Questo è completamente pazzo. Figurati se potessi mai baciarti Claudio Sona, ti piacerebbe.

-"Voglio solo andare a letto, Claudio."
Pronuncio quella frase che sembra ambigua. Claudio non spostandosi di un centimetro continua a fissarmi negli occhi, diventa serio.
Io, stranamente, distolgo lo sguardo da lui.

-"Intendevo dire che ho sonno, cosa avevi capito?"
Claudio indossa la maglia, che, essendo bianca, si aderisce perfettamente ai suoi pettorali, creando l'effetto del "vedo - non vedo".

-"Io vado a dormire nella mia stanza, tu invece dormirai qui. Per qualsiasi cosa, fai come se fossi a casa tua. Basta che non mi svegli che altrimenti ci metto due secondi a cacciarti fuori."

-"Lo vedi che avevo ragione? Ti sto sulle palle! Nonostante tu mi abbia invitato qui, non perdi occasione per trattarmi di merda. Si può sapere cosa ti ho fatto?"

-"Buonanotte, Claudio."
Alzo gli occhi al cielo, pronto ad uscire da quella stanza per andare dritto nella mia.

-"Sei la prima persona a cui sto sulle palle, Mario Serpa."
Alza leggermente il tono della voce per far sì che io possa sentirlo anche dalla mia stanza. Con lo stesso tono di voce rispondo:

-"C'è sempre una prima volta, Claudio Sona. Se piaci a tutti, allora non puoi piacere a me."
E la conversazione finisce lì.

Dormiamo. Il mattino seguente mi sveglio e trovo Claudio in cucina che prepara la colazione per entrambi. Mi sfugge un sorriso. Sono uno stupido. Mario Serpa non può sorridere dinanzi a queste cose. Anzi, non deve. Prima di entrare del tutto in cucina sento un:

-"Davvero? Non ci credo, che bella notizia!"

Allora resto sul retro della porta ad origliare la sua conversazione.

-"Finalmente! Ma certo che sono contento, che domande! Ma quanto sei scemo? Ma quindi a che ora? Perfetto, non vedo l'ora, amore. Si, okay, ciao."
Stacca la chiamata. Claudio inizia a cantare, euforico e contento.

Dalla parola amore capisco subito che non poteva essere altro che Francesco, il suo fidanzato. Di nuovo, sento quella strana sensazione avvertita già ieri sera.
Entro in cucina, mi siedo vicino al tavolo. Claudio non se ne accorge minimamente, è talmente felice che continua a cantare come se non ci fossi.

-"Despacito,
Quiero respirar tu cuello despacito,
Deja que te diga cosas al oído,
Para que te acuerdes si no estás conmigo.."
Movimenti di bacino. Si sposta da sinistra verso destra, da destra verso sinistra, lentamente si abbassa, dolcemente si rialza e i miei occhi che lo seguono a manetta.

Basta Mario, smettila. Non guardarlo.
Fingo un colpo di tosse e Claudio si volta, l'ho spaventato.

-"Cazzo Mario, mi hai fatto prendere un colpo, non mi ero minimamente accorto che fossi qui. Buongiorno!"
Mi dice con un sorriso stampato sulla faccia e la mano sul petto per lo spavento.

-"Eh, l'ho notato. Hai finito con questa lagna o ne hai ancora per molto?"
Riferendomi alla sua voce, stonata come una campana.

-"Sempre molto gentile, vedo. Ma da quanto tempo sei qui?"
Chiede serrando leggermente gli occhi, mantenendo sempre il sorriso.

-"Abbastanza da avere già il mal di testa alle 10:30 del mattino. Come mai siamo così di buon umore stamattina?"

-"Francesco oggi pomeriggio sarà a Verona, passerà qui con me il fine settimana. E sono molto contento. Finalmente ci rivediamo dopo due settimane."
Ancora quella sensazione strana..che non so ancora come decifrare.

-"Ah."
Dalla mia bocca esce solo questa sillaba.

-"Potresti almeno fingere che sei felice per me?"
Cala per qualche secondo il silenzio. Dopodiché chiedo:

-"Cosa hai preparato per colazione?"

-"Crêpes alla Nutella con latte e caffè! Spero ti piacciano."
Claudio me le serve in un piatto, ne mordo un pezzo.

-"Allora? Come sono?"
Mi chiede Claudio, paziente di sentire la mia opinione sulle sue crêpes.

-"Mh. Buone. Ho mangiato di meglio, ma non fanno schifo."
Sorrido.

-"Meglio di niente. Almeno ora non sei stato totalmente stronzo, già è qualcosa. Per oggi mi basta."
Dice soddisfatto.

-"Beh, cominciamo ad andare più d'accordo. Visto?"
Mastico l'ultimo boccone e Claudio ride.

-"Che c'è da ridere?"
Chiedo.

-"Ti è rimasta della Nutella appiccicata alla bocca, tieni, pulisciti."
Mi porge un fazzoletto, non lo prendo, me la tolgo con la lingua.

-"Nemmeno il fazzoletto prendi da me, santo cielo Mario. Sei proprio un bambino a volte."
Sospira, scuotendo la testa.
Alzo il sopracciglio e comincio a ridere, nervosamente.

Solo Dio sa quanto mi facciano innervosire quelle parole, solo Dio sa quanto mi fa innervosire Claudio Sona.

-"Vorrei cominciare a prepararmi per l'arrivo di Francesco. Posso farmi una doccia? Poi giuro che andrò via."
Dice Claudio.

-"Okay, fai pure. Gli indumenti sporchi appoggiali sul lavandino del bagno che poi me ne occuperò io. Non preoccuparti, prenditi tutto il tempo necessario."
Gli dico, e stranamente voglio che impieghi delle ore intere per prepararsi.

-"Grazie."
Mi sorride, ancora.

Salvami, ti salverò •Clario•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora