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Tutto come nella norma.
Casa mia silenziosa, un mucchio di vestiti sporchi ancora da lavare ed io, da solo.

Comincio a fare una prima lavatrice di vestiti scuri, dopodiché si passa a quelli chiari.
Nei vestiti chiari c'è ancora la maglia indossata da Claudio stanotte.

La prendo tra le mie mani, la porto alle mie narici e la annuso.
Ha un profumo buonissimo. Penso sia Hugo Boss.
Sa di buono, sa di momenti, sa di Claudio.
Chiudo gli occhi e una serie di flashback scorrono nella mia mente.

Claudio e la mia maglia indossata da lui, Claudio e la sua affermazione "baciami, ti prego.", Claudio e il suo "sei un bambino", Claudio e il suo corpo marmoreo nella mia doccia, Claudio e il suo movimento di bacino, Claudio e il suo modo di toccarmi, di cercarmi, di guardarmi. Claudio e i suoi occhi verdi, le sua labbra pazzesche, i suoi capelli dorati, i suoi sorrisi che ti uccidono. Claudio e i suoi sguardi.

E potrei continuare per ore, ma tra questi pensieri, risalta uno più particolare: Claudio e Francesco. Claudio e il suo fidanzato.

Riapro gli occhi e ritorno alla realtà. Claudio è fidanzato, Claudio non mi vuole come non lo voglio neanche io e Claudio non fa per te, Mario. Stai attento. Tutto questo è patetico, assurdo, ridicolo. Sbagliato.
Ritorna ad essere lo stronzo di sempre, quello a cui non frega un cazzo di nessuno, quello che non ha sentimenti, quello che scopa chiunque, ritorna ad essere quello spirito libero che sei sempre stato.
Non permettere ad un paio di occhi verdi qualunque di avere il sopravvento su di te. Non permettere che dei sorrisi mandino a puttane tutti gli scudi che hai costruito nel corso di questi anni.
Di occhi verdi e di sorrisi belli ne è pieno il mondo.

Datti pace.

Ripeto quelle due parole continuamente, anche se in cuor mio so già che la mia anima sta per andare in guerra.

Ma cosa mi sta succedendo?
Mica starò cominciando a provare un interesse per...?
Mario, sai cosa ti ci vorrebbe?
'Na bella ubriacatura, quattro amici, perdita del controllo e del sano sesso. Stasera provvederò.

Per qualche strana ragione non voglio mettere nella lavatrice quella maglia, quindi la piego e la metto nell'armadio. Così come sta.

Finalmente, dopo tante ore, si fa sera. Il momento della giornata che preferisco perché so già cosa devo fare.

Mi preparo a vado al Berfi's.

Stasera vada per il total black.
E, non per vantarmi, ma in total black è davvero difficile che qualcuno non caschi ai miei piedi. Funziona sempre. Anche con le donne a dir la verità.

Arrivo al locale, ed è già tutto un casino.
Prendo il mio posto e comincio a lavorare, adocchiando la preda di stasera. Non c'è nessuno al momento che attiri la mia attenzione.

Verso le 23:00 arrivano gli altri, pronti a mandar giù alcolici e a buttarsi nella mischia.
Ma, stasera non sono soli.
Stasera c'è la new entry.
Dopo Paolo, Rosita e Claudio, ecco che improvvisamente entra anche Francesco, totalmente disorientato.

Non si sente a suo agio, ha le mani nelle tasche dei pantaloni e sembra teso, Claudio gli prende il braccio e lo guida verso il bancone, proprio di fronte a me.

-"Ciao, Mario!"
Urla Rosita, ha un vestito nero con una scollatura assurda alla schiena, altrettanto scoperto al seno, è talmente corto da non arrivare nemmeno alle ginocchia. Ovviamente, il tutto accompagnato da tacchi vertiginosi.
Sta benissimo, ma se fosse la mia ragazza, col cazzo che la farei uscire vestita in quel modo.

-"Oh, testa di cazzo, fammi un Sex On The Beach!"
Questo naturalmente è Paolo, pronto ad ordinare sempre il solito drink. Ed io obbedisco.

-"Stasera offro io ragazzi, prendete tutto ciò che volete."
Interviene Claudio, chiedendo invece a Francesco cosa desiderasse.

-"Per me va bene una Coca-Cola in vetro, grazie."
Sorrido in maniera isterica, pensando "perfettino di sto cazzo."
Gli passo la Coca-Cola ghiacciata in vetro, un bicchiere ed una cannuccia.

-"E tu, Claudio? Cosa desideri?"
Penso sia la prima frase che pronuncio da quando sono arrivato qui stasera.

-"Te..."
Eh? Cosa? Ho sentito bene? Impossibile.

Lo guardo, nervoso. Non so cosa dire, al suo fianco c'è Francesco che è totalmente preso a guardare la folla che si diverte, quindi non l'ha neanche sentito.
Mi guarda, impassibile.
E quegli occhi così verdi ancora bruciano ardentemente su di me.
Credo di sentire la mancanza del pavimento sotto ai miei piedi, eppure stranamente mi reggo ancora in piedi.
Vorrei gridargli di smetterla di guardarmi in quel modo, ma non posso farlo.

Solo dopo qualche secondo Claudio si corregge.
-"Una Tennent's, grazie."

Mi giro di scatto, accorgendomi che sto ricominciando a respirare in modo regolare. Gli prendo quello che mi ha chiesto e glielo appoggio sul bancone.

-"Ecco a te.."
Ho lo sguardo appiccicato al bancone, ho bisogno di allontanarmi da qui, di allontanarmi da lui.

-"Grazie. Tu non prendi niente?"
Mi chiede Claudio.
Siamo uno più rincoglionito dell'altro. Sembra di avere una conversazione tra due perfetti sconosciuti.

-"Certo..stavo servendo prima voi visto che siete ospiti."
Mi preparo un drink alcolico, Claudio mi osserva mentre faccio quegli apparenti giochi di prestigio passando da una battigia ad un'altra con sole due mani.

-"Però! Niente male!"
Claudio annuisce e sorride, in segno di approvazione.

Gli porgo il mio bicchiere, lui avvicina la sua birra e brindiamo.

-"Alla salute."
Dico io, alzando le sopracciglia.

-"A cosa brindiamo?"
Chiede Claudio, curioso.

-"Che un giorno noi due potremmo essere finalmente amici, veri amici."
Mento, non è quello che voglio in realtà, ma per ora va bene così.

Non potrei mai essere amico di uno che mi sta sui coglioni. E Mario Serpa non cambia mai idea. Non potrei mai essere amico di uno che mi crea scompensi ormonali solo a guardargli il fisico. Non potrei mai essere amico di uno che mi cattura con uno sguardo o con un sorriso.
Claudio, io e te non potremmo mai essere amici.

-"Che la mia simpatia possa conquistare anche te, come ha conquistato tutti."
Presuntuoso.

E mando giù il primo drink di questa sera. Il primo dei tanti.
E mando giù anche il secondo, terzo, quarto...o forse il sesto, non so. Adesso il locale sembra più  leggero.

-"Balliamo? Che ne dici, ci buttiamo anche noi?"
Mi chiede Claudio.
Perché rifiutare?
È solo un ballo, è solo Claudio.

-"Perché? Da solo non sei capace?"
Rispondo io, anche se sono leggermente brillo so essere comunque la persona più acida del mondo.

-"Vuoi venire o no?"
Insiste Claudio.

-"Va bene, okay. Francesco non viene?"
Claudio mi rivolge uno sguardo storto, come se avessi appena detto che ho ucciso qualcuno. Mh, strano.

-"No ragazzi, io vi aspetto qui. Andate pure a divertirvi."

E Claudio resta in silenzio, non risponde. Mi prende per il braccio e di getto mi conduce nella pista.

Salvami, ti salverò •Clario•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora