Mi sveglio il giorno seguente ed aprendo del tutto gli occhi mi accorgo che Claudio non è più qui vicino a me.
-"Beh, cosa mi aspettavo?"
Dico ad alta voce tra me e me, sentendomi leggermente deluso e coprendomi la faccia con entrambe le mani, cercando di tenere la testa più in alto possibile per evitare che le lacrime si facciano strada sul mio volto.-"Che stronzo che sei, Claudio Sona."
Ripeto ancora a me stesso, intenzionato finalmente ad alzarmi da questo letto, ancora con il mal di testa.Prima di alzarmi, però, afferro il cellulare sul comodino di fianco a me per vedere che ore sono: 9.34.
Non solo. Sullo schermo appare anche la notifica di un SMS che mi impedisce di sapere di chi sia.
E tra me e me penso che sia uno dei soliti messaggi promozionali del mio gestore, per cui non mi sforzo nemmeno di inserire il Pin per leggerlo.E come un anziano di 90 anni, lentamente metto i piedi fuori dal letto, mettendo la testa nel colletto della mia maglia per annusarla.
Che schifo.
Puzza da morire.
Di sudore, di alcool, di lavoro.Me la tolgo immediatamente deciso a metterla subito in lavatrice, facendo lo stesso gesto con i pantaloni.
E mi faccio una doccia calda, rilassante.Forse la doccia è uno dei momenti della giornata che preferisco di più. A volte mi permette di lavarmi in 5 minuti, altre volte mi permette di fare dei concerti a tutto volume come se avessi un pubblico dinanzi a me, ed altre volte invece, mi permette di pensare, come ora.
Ed appoggiandomi totalmente alla parete della cabina, con le braccia incrociate al petto e con il getto d'acqua che bagna totalmente il mio viso ad occhi chiusi, mi perdo nei miei pensieri e nelle mie domande.
Claudio stanotte è stato davvero con me? Claudio avrà dormito almeno un po'? E se avessi russato nel sonno? E se avessi parlato durante il sonno spaventandolo? Perché Claudio è andato via?
Claudio, Claudio, Claudio, Claudio.
Cosa c'è non va? Perché ti voglio? Perché ti desidero?Esco dalla doccia e indosso un accappatoio per asciugarmi.
5 minuti più tardi suona il campanello di casa.
-"Cazzo. Come faccio ad aprire che sono in accappatoio?"
Penso.
E il campanello continua ad insistere lì fuori.-"Ma la gente normale, invece di rompere i coglioni a me di prima mattina, non può dormire?"
Alzo la voce, intenzionato a farmi sentire da chiunque sia lì fuori in questo momento.Faccio un nodo all'accappatoio in fretta e furia, giusto per restare coperto.
Apro la porta e..-"Finalmente! Pensavo stessi ancora dormendo. Buongiorno dormiglione! Come stai? Ti senti meglio?"
E Claudio varca la soglia della porta come se fosse anche la sua, ormai.
Con delle buste tra le mani.-"Che ci fai qui, Claudio?"
Dico con tono sinceramente sorpreso.Claudio appoggia le buste sulla tavola e mi risponde.
-"Come cosa ci faccio qui? Ti ho anche inviato un messaggio stamattina.. Non lo hai letto?"-"Non ho ricevuto alcun..."
E mi fermo. Il cellulare. Quell'sms non letto.
Batto una mano sulla fronte.
-"Ma porca troia quanto sono idiota?"E Claudio mi guarda con aria interrogativa.
-"Certo che sei strano forte tu eh. Asciugati i capelli che altrimenti prendi la ricaduta."
Alzo gli occhi al cielo ed io, muto, vado ad asciugarmi i capelli.Ma prima, divorato dalla curiosità, leggo il messaggio.
SMS DA: CLAUDIO SONA.
"Ehi. Non so a che ora leggerai questo messaggio visto che a te piace tanto dormire. Ma non aver paura quando sarai sveglio: non sono andato via.
Sono restato con te per tutta la notte, come tu mi avevi chiesto e come io ti avevo promesso. Sembri un angelo quando dormi, con il tuo naso all'insù, le tue palpebre che quasi sorridevano, e nonostante la febbre, un'espressione serena nel volto, come se ti stessi beando della presenza di qualcuno. Non ti ci abituare a tutta questa dolcezza, volevo solo che sapessi che sei bello quando dormi. Il guaio è quando sei sveglio!
Ps: russi peggio di un maiale, non ho chiuso occhio!!
Comunque volevo dirti che sono andato a fare la spesa, ho pagato le bollette e ti ho preparato i farmaci che devi prendere per la febbre. Ah, quasi dimenticavo: mi sono preso la briga di dire al tuo capo che ti servono almeno 72 ore di ferie per riprenderti del tutto.
Buongiorno, dormiglione!"Claudio!
Accidenti.
Adesso ritorno in cucina e gliene dico quattro. Non si doveva permettere di pagare le bollette al posto mio, nè di chiamare il mio capo, nè di fare la spesa, niente.E, infuriato come una belva, filo dritto in cucina mentre Claudio sistema la spesa in tutta tranquillità.
E gli sbatto il suo SMS in faccia.
-"Beh, quindi?"
Dice Claudio, non sapendo cosa volessi.Appoggio il telefono sul tavolo e gli urlo contro spingendolo via.
-"E quindi un cazzo Claudio! Sei proprio uno stronzo! Chi diavolo ti ha dato il permesso di fare la spesa? Chi diavolo ti ha dato il permesso di chiamare il mio capo? Chi diavolo ti ha dato il permesso di pagare le bollette? Pensi che sia a corto di soldi? Guarda che io lavoro.."
Gli urlo contro, anche se una parte di me non vorrebbe farlo.-"Mario, oh! Ma che cazzo ti prende?"
E Claudio mi blocca, impedendomi di spingerlo ulteriormente.-"Ma chi cazzo sei Claudio? Chi ti ha mai chiesto niente? Chi ti ha dato il permesso di fare queste cose?"
Urlo ancora, in preda alla rabbia momentanea.-"Se mi lasciassi spiegare per un momento.."
Risponde ancora Claudio, con tutta la calma del mondo.-"Tu sei una merda! Ma tu davvero pensi che mi servano i tuoi soldi? Pensi che sia un poveraccio? Ma per chi mi hai preso? Tu non sei nessuno Claudio. Tu non sei niente per me."
Porca puttana, io e la mia bocca.-"Chiariamo subito la questione: io non ho mai preteso di essere qualcuno di importante per te, se non un amico. Poi non ho mai pensato che tu sia uno che ha bisogno di soldi, lo so perfettamente che lavori ogni sera.
Ho agito così perché pensavo ti facesse piacere, non avevo intenzione di entrare nel tuo personale e non pensavo che potesse darti così tanto fastidio. Pensavo di fare qualcosa di buono nei tuoi confronti, proprio come si fa tra amici. Ed infine, sai che c'è Mario? Mi hai proprio rotto le palle, vaffanculo!"Ed io, ancora preso dalla rabbia, allungo un mano per dargli uno schiaffo, quando Claudio mi ferma a mezz'aria e mi dice:
-"No, Mario! Non è qui che devi mettere la tua mano.."
E porta la mia mano al suo petto, facendola scendere lentamente fino ad arrivare alla zip dei suoi pantaloni.
E con la sguardo abbassato, guardo la sua mano nella mia, appoggiate entrambe sul membro di Claudio, coperto rigorosamente dai suoi jeans.Ad un certo punto alzo lo sguardo e mi perdo nel verde degli occhi di Claudio, imploranti e vogliosi di avermi.
E allora a mio volta ripeto:
-"Vaffanculo Claudio!"Ed entrambe le mani circondano il suo volto e mi fiondo finalmente nelle sue labbra.
**
Eh già, purtroppo il capitolo termina qui, sul più bello.
(MI SCUSO, NON AMMAZZATEMI)
Sappiate che adoro i vostri commenti.
Cercherò di essere più buona nel prossimo capitolo.
Sono consapevole di non scrivere chissà cosa nella mia ff, anche se cerco di fare il possibile perché tengo davvero tantissimo a questa storia. Ci metto anima e cuore quando la scrivo e ogni volta spero di rendere felice tutti coloro che decidono di leggerla.GRAZIE A TE CHE HAI SCELTO DI LEGGERE LA MIA STORIA, SPERO DI NON DELUDERTI. SE TU VORRAI, CI VEDREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO.💜
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Salvami, ti salverò •Clario•
Fiksi PenggemarMario è un ragazzo di 30 che lavora in uno dei locali più comuni della città veronese. È uno spirito libero che cerca di riempire i suoi vuoti portando in quei bagni chiunque. Mario è terrorizzato all'idea di innamorarsi per davvero. Ma con lui ci s...