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Come quando ci si sente in un misto di schifezza e soddisfazione nell'avere un senso di libertà quando riesci a scopare qualcuno di cui non sai nemmeno il nome perché sai già che domani mattina ti saresti dimenticato della sua esistenza, del suo volto.

Però per questa notte può andar bene. Un bel ragazzo, o forse io lo vedo così perché sono talmente sbronzo da veder bello chiunque.
I miei occhi annebbiati vedono un ragazzo alto, spalle muscolose, gambe slanciate, un corpo perfetto, capelli a spazzolino e occhi neri.
Se non fossi così ubriaco, direi che ad occhio e croce mi somiglia.

-"Fammi urlare..Gabriele"

-"Mi chiamo Giovanni.."

Poco mi importava del suo nome, anche perché in queste condizioni era inevitabile che me lo sarei dimenticato. Questa notte voglio solo sentirmi bene, al resto ci penserò domani.

Domani, domani, domani, sempre domani.

Giovanni, Gabriele, Giuseppe, Gianluca, Giancarlo..è solo in grado di farmi provare piacere, nessun'altra emozione.
Fino ad ora non ci è riuscito mai nessuno.

Quando inserisco il mio membro dentro di lui, lo sento gridare a squarciagola dal piacere. E io rido.
Rido perché mi chiedo come ci si possa sentire ad essere completamente pieni, completamente soddisfatti, completamente indifferenti.

So perfettamente che anche Giovanni o come cavolo si chiama, domani mattina si sarebbe dimenticato di me. E va bene così. Una sola notte di adrenalina, una sola notte senza pensieri e poi ognuno per la sua strada.
Perché è questo che faccio io la maggior parte delle sere: vengo al Berfi's, scelgo una preda, me la scopo, poi arrivederci e grazie.

-"È stato bellissimo"

-"Già, ora puoi anche andartene, addio"

Mentre sciacquo le mani, la preda torna tra la folla del locale, dopodiché io cerco di darmi una sistemata in modo da rendermi alquanto presentabile in presenza dei miei amici.

Guardo la mia immagine riflessa nello specchio dei bagni del Berfi's e vorrei solo sputarmi in faccia.
E ciò che doveva farmi stare bene, in realtà mi fa provare solo un senso di ribrezzo verso me stesso.

Mi chiamo Mario Serpa, ho 30 anni e vengo da Anzio, un paesino in provincia di Roma. Attualmente vivo e lavoro a Verona, in questo locale che è appunto il Berfi's. Nella mia vita ho avuto tante soddisfazioni, ma nessuna di esse è mai riuscita a compensare il mio vuoto sentimentale. Non sono mai stato innamorato, non so cosa sia l'amore e non ho mai pronunciato le parole ti amo. Non ci tengo nemmeno ad innamorarmi. Alcune persone dicono che l'amore fa male, che l'amore fa soffrire. Altri invece dicono che l'amore completa. Cosa completa precisamente? Non ne ho idea.
La maggior parte delle sere scopo qualcuno a caso perché in questo modo mi sento più leggero, meno vuoto, meno solo. Una sensazione che va bene per una notte, ma il mattino seguente ti fa stare di merda. Non mi piace ubriacarmi, usare i ragazzi e mandarli via come stracci, ma se è l'unico modo per farmi sentire accettato allora okay.

Va bene anche non stare bene.

Raggiungo i miei amici al bancone del locale, tutti pronti a scatenarsi tra la gente e mimetizzarsi tra di essi.
C'è Paolo, uno dei miei migliori amici che conosco da una vita.
C'è Rosita, la più bella, sia dentro che fuori.
E poi c'è Claudio.
Claudio è il classico belloccio, il fighetto del gruppo. È quello con cui ho instaurato un rapporto meno confidenziale.

Tra la folla Paolo urla:
-"Ti sei dato da fare anche questa sera?"

-"Secondo te?"
E rido, rido, rido.

-"Per la miseria Mario, riesci a tenere a bada i tuoi ormoni per una sera?"
E Rosita aggiunge la sua.
Rido ancora.
So che in fondo ci scherzano su, non mi dà fastidio più di tanto.

-"E chi è stato ad aver vinto il premio stasera?"
Dice Claudio, ballando tra la folla con una bottiglia di Tennent's tra le mani.

Mi avvicino a lui e con un sorrisetto malizioso gli dico:
-"Tu non lo saprai mai, sono cazzi miei"

-"Come siamo acidi stasera"

-"Ah si? Peccato..il tuo fidanzato lo sa che sei qui?"

-"Se permetti anche questi sono cazzi miei"

-"Come siamo acidi stasera!"
Ripeto, in maniera soddisfatta.

Claudio avvicina il suo viso al mio, ci sono pochissimi centimetri di distanza tra noi, ci guardiamo negli occhi.
I suoi sono verdi. Di un verde che non avevo mai visto prima, potrebbero lasciare senza fiato chiunque, ma non me.

-"Bambino. Questo sei tu. Un bambino viziato."
Io resto fermo in mezzo alla pista mentre Claudio mi sussurra queste parole guardandomi negli occhi, ancora con la bottiglia di birra, ormai vuota, tra le mani.
E, finché erano gli altri a dire parole sgradevoli sul mio conto, non mi interessava. Da un orecchio mi entrava e dall'altro mi usciva.
Ma tu, Claudio Sona, tu come cazzo ti permetti, eh?

Paolo e Rosita si strusciano l'uno sull'altro, se non fossero miei amici direi che sono stomachevoli entrambi.

Claudio nel frattempo si allontana dal mio viso ed entrambi riprendiamo a ballare.
Sono le 2 del mattino quando chiedo a Claudio di riaccompagnarmi a casa.

La mia macchina è rimasta a casa dato che Paolo stamattina si è offerto di accompagnarmi a lavoro. E, benché tra me e Claudio non ci sia così tanta sintonia, è l'unico tra noi che sarebbe stato ancora in grado di guidare senza fare un incidente.

-"Non è che mi daresti uno strappo a casa?"
Claudio comincia a ridere. Ma che cazzo c'avrà da ridere?

-"Che paraculo. Fino a 15 minuti fa stavi per mandarmi a fanculo e ora mi chiedi il passaggio?"
Successivamente mi fa cenno di seguirlo per andare via da quel locale, ormai troppo affollato.

-"Stronzo"
Sussurro, sicuro che non mi avrebbe sentito con tutta quella musica assordante.

Mi riporta a casa, sono le 2:30.
-"Mi scoppia la testa"
Dico tenendomi la testa tra le mani con gli occhi chiusi.

-"A chi lo dici.."
Concorda Claudio.

-"Se sei stanco, per stanotte puoi anche dormire da me.."
Sono ubriaco fradicio, avrei potuto dire qualsiasi cosa in quel momento.

Claudio senza farselo ripetere per la seconda volta accetta e sale da me.
In fondo siamo amici, e tra amici non ci si deve odiare..no?

-"Tu mi devi delle spiegazioni"
Dice Claudio.

-"Ah si? In merito a..?"
Gli butto uno dei miei pigiami.

-"Prima o poi dovrai spiegarmi perché ti sto così tanto sulle palle."

Salvami, ti salverò •Clario•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora