CAPITOLO 26

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Il freddo di Praga stava iniziando a stufare  parecchio Mitch, che avrebbe voluto starsene semplicemente a casa, davanti ad una cioccolata calda, invece di dover cantare davanti a migliaia di persone, oltretutto avendo persino un accenno di mal di gola e il naso un po’ chiuso.

Si soffiò il naso, dopo essersi strofinato i palmi freddi delle mani, per cercare di riacquistare la sensibilità delle dita, e socchiuse gli occhi, pensando che quella era stata una proposta davvero stupida e insensata, eppure non era riuscito a dire di no.

Harry lo aveva implorato di girare Praga durante la notte con lui, come avevano fatto con le altre città americane. Mitch aveva esitato, ma poi, pensandoci su, aveva ammesso che quelle uscite notturne gli erano mancate.

In quel momento era fuori dall’hotel dove avrebbero dormito, ad aspettare Harry.

Dopo una pausa di qualche giorno, il tour era ricominciato, in Germania, per concludere la fascia Europea.

In quel giorno, di inizio febbraio, si trovavano ancora a Praga, e sarebbero mancate loro poche date prima di concludere il continente europeo.

Mitch era davvero elettrizzato da ogni istante di quel tour, lo trovava più emozionante, più grande, più travolgente di tutti i precedenti, ma per un certo verso non ne poteva più.

Sospirò, mettendo a posto la sciarpa, che puntualmente cadeva in avanti lasciando scoperto il collo, e guardando l'ora sul cellulare: le due meno dieci.

Scott ormai sarebbe dovuto essere nel mondo dei sogni già da qualche minuto. Sapeva delle uscite di Mitch con Harry, il tenore non voleva più nascondergli niente.

Sorrise al pensiero di Scott, non sapeva ancora come definirlo, ma era sicuramente la cosa migliore che gli fosse capitata nella vita.

Era sempre stato lui l'inizio di tutto: della prima amicizia da bambini, della passione per la musica e per il teatro, di un'amicizia che cresceva sempre di più, del gruppo dei Pentatonix, del suo lavoro, della fama e del suo più grande… Amore.

Sì, lo aveva ammesso a se stesso già da tempo, e ormai si era messo l’animo in pace.

Amava Scott, ma ne era terrorizzato. Non aveva mai provato emozioni così intense per una persona, e l'ultima volta che aveva percepito solamente un quarto di quello che sentiva per Scott, tutto era andato nel peggiore dei modi. E non voleva assolutamente che tutto questo si ripetesse con Scott…

Finalmente Mitch vide una testa dai capelli boccolosi uscire dall’hotel e sorrise automaticamente alla vista di un Harry che, malgrado indossasse un giubbotto nero abbastanza pesante, moriva di freddo.

- Forse ho cambiato idea - sussurrò Harry, avvicinandosi a Mitch. Quest'ultimo scosse la testa - Non ci pensare nemmeno, lo hai deciso tu e ora noi visiteremo questa città di notte, perché noi possiamo -.

Le parole di Mitch risultarono ad Harry, per qualche secondo, prive di senso. - Noi possiamo? - chiese confuso. - Certo, Harry Styles. Possiamo - affermò convinto, iniziando a camminare verso qualche meta imprecisata.

Harry lo seguì con passo deciso - Ehm… ti elencherei una breve lista di cose che io non posso fare, a partire da questa cosa - cominciò Harry, ma venne subito bloccato da Mitch - E allora perché la stai facendo? - chiese lui divertito, attraversando le strisce pedonali.

- Perché voglio farlo - rispose Harry, arrossendo lievemente.

- Quindi trasgredisci le regole con me, ma non con Louis, mi piace - scherzò Mitch, avvicinandosi al minore, che mise il broncio. - Ohh, ti odio quando fai così - sbuffò il più piccolo, accennando poi un sorriso. - E comunque queste cose le facevo anche con Louis - precisò.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora