CAPITOLO 28

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Per Avi e Kevin, il basso e il beatboxer, o, come erano stati nominati anni prima, durante il periodo di “Sing off”, “Meat and Potato”, quello stava diventando un tour davvero particolare, a dir poco stravagante.

Sicuramente con l'andare del tempo ogni tour era stato sempre più spettacolare e fatto in grande, eppure, in quel caso, si erano ritrovati in un mondo completamente nuovo, pieno di successo e popolarità, quasi irreale, a cui non erano minimamente abituati.

E la cosa più curiosa era che per Mitch, Scott e Kirstie non sembrava fosse una realtà così diversa, a cui ci si abituava difficilmente, avendo sempre avuto una personalità più eccentrica, come se fossero stati sempre pronti per quella vita.

Loro avevano subito accolto l'opportunità di cantare con uno dei più famosi gruppi al mondo, accettando tutte le conseguenze, meravigliati da quel tipo di vita, di ritmo, ancora più veloce di quello a cui erano abituati prima.

Sembravano talmente estasiati da tutte quelle novità, che non riuscivano a rendersi conto che quella non era la loro vita. O almeno, per Avi e Kevin era così.

Loro due erano ragazzi semplici, senza troppe pretese. Certo, ormai sapevano quale fosse la vita di un cantante famoso, ma non avevano mai preteso di diventare così tanto popolari.

A loro sarebbe bastato fare piccoli Tour per gli Stati Uniti, pagandosi da vivere. Non si sarebbero mai aspettati di dover affrontare Tour mondiali, interviste, migliaia di fan, celebrità, premi e red carpet.

Scott, Mitch e Kirstie, invece, amavano ogni singola parte di quella vita, dalla musica ai fan e alla popolarità.

Erano davvero diversi, ognuno di loro, eppure si amavano soprattutto per quel motivo; si sentivano un gruppo completo, come un'unica macchina sincronizzata alla perfezione, sentendosi tali soprattutto sul palco.

In quel momento avevano una breve settimana di pausa, prima di tornare in Tour e andare in Australia, per poi attraversare tutta l’Oceania.

Le tappe in Europa erano state magnifiche, come d'altronde ogni tappa che facevano.

Era un lavoro che non deludeva mai, che ti faceva sempre divertire e ti rendeva felice, facendo quello che amavano fare di più, ed era proprio questo il motivo per il quale non avrebbero mai abbandonato quel mestiere.

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Liam aveva sempre creduto che la giornata fosse composta da troppe poche ore e minuti troppo brevi, ma in quel periodo pensava che il tempo si fosse accorciato ancora di più.

Nelle ultime settimane aveva passato la giornata a dedicarsi completamente al Tour, e la sera, e parte della notte, a cercare informazioni su Zayn, con scarsi risultati, e a parlare con Gigi.

Ormai era diventato ossessionato dalla questione e, malgrado Niall sapesse cosa stava succedendo, non voleva includere altre persone, come Louis e Harry, in quella faccenda, per non farle preoccupare inutilmente, dato che credeva avessero già parecchi problemi per conto loro.

Ovviamente nessuno sapeva della sua sparizione, poiché Zayn non se n'era andato involontariamente, e Gigi non aveva ancora sparso la voce, per non creare scalpore.

Negli ultimi giorni gli era balenata l'idea di poter rintracciare il telefono grazie al numero di cellulare, ma, dato che Liam non era un hacker e non voleva che altre persone sapessero quello che stava facendo, ci stava impiegando più del tempo previsto.

Fortunatamente, in quei giorni di pausa, non aveva molto da fare, e quindi poteva dedicare un grande lasso di tempo a quella questione.

Era l'una di notte e Liam era ancora sveglio, disperatamente ostinato a rintracciare il cellulare di Zayn.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora