CAPITOLO 39

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Niall si svegliò a causa di un trambusto proveniente dalla cucina e decise che era giunto il momento di alzarsi, dato che era piuttosto tardi, malgrado avrebbe preferito di gran lunga restare sul letto ancora per qualche minuto.

Raggiunse la cucina e notò subito che Harry stava cucinando, mentre Louis gli ronzava intorno, senza fare nulla di preciso, dato che la tavola era già pronta.

- Louis, puoi stare seduto senza starmi vicino mentre cucino? - chiese il riccio, che indossava solo dei boxer e la t-shirt della sera prima. - Ti ho lasciato in pace per giorni - protestò Louis.

- Quindi non sarà difficile farlo per altri dieci minuti - commentò Harry, facendo sbuffare il suo fidanzato. - Cos'è questo buon profumino? - domandò Niall, prima che i due ragazzi si voltassero verso di lui.

- Ho fatto una torta al cioccolato - rispose il più giovane, sorridendo al biondo.

- Da quanto siete in piedi? - chiese curioso avvicinandosi alla cucina, dopo che Louis aveva deciso di arrendersi e di sedersi per fare colazione.

- Io dalle sette e mezza, lui si è svegliato mezz'ora fa - spiegò Harry. - E avrei preferito di gran lunga svegliarmi fra le tue braccia - commentò Louis, sbadigliando.

- E io sarei dovuto stare ad aspettare te fino alle nove e mezza? Sii felice di poter mangiare una torta! È già sul tavolo, Niall - lo informò l'altro.

Niall decise di sedersi accanto a Louis e iniziò a tagliare una fetta della torta. - Quindi cosa stai cucinando ora? - chiese e mangiò il primo boccone, pensando che, ancora una volta, Harry aveva fatto un buon lavoro.

- Pancakes. Se volete c'è anche della pancetta, oppure delle uova. Dopo la spesa che abbiamo fatto, si può fare qualsiasi cosa - rispose questo.

- Come mai stai cucinando un pranzo nuziale dalle sette e mezza di mattina? Di solito facciamo colazione con dei biscotti, tu ti limiti a bere il tuo tè con le fette biscottate e la marmellata - constatò il biondo.

Harry alzò le spalle. - Perché dobbiamo essere pronti per l'ultimo concerto, siamo tutti insieme e… Sono semplicemente felice, va bene? - sorrise.

- Perché? Ieri sera non vi ho sentiti - scherzò l'altro. Harry scosse la testa, mentre il suo fidanzato sogghignava.

- Niall, non tutto c'entra con il sesso - rispose il minore. - Parlando di sesso, Zayn e Liam, dunque. Chi l’avrebbe mai detto? - chiese ironico Niall.

- Tu? Anzi, tu l'hai proprio detto - si rispose da solo. - Mi viene difficile pensare che non fosse ovvio… Insomma, li avete visti? - domandò il biondo.

Entrambi annuirono. - Li abbiamo visti, sì. Ma, a differenza tua, noi avevamo una vita, sai? Una relazione, altro a cui pensare… E quando uno dei due ci diceva che era felice con la propria ragazza, noi ci credevamo! Di solito la gente crede alle parole che dicono le persone! - esclamò Louis.

- Se facessero tutti così le larrie si sarebbero estinte da tempo. Wow, è così che ci si sente ad essere una larrie? Ad essere Irene? Tipo… Un agente segreto in cerca di indizi? - chiese Niall.

L'altro alzò gli occhi al cielo, mentre Harry sbuffò continuando a sorridere. - Tu e la tua ragazza siete fatti l'uno per l'altro… Strano che non sappia già i fatti nostri - commentò.

Louis e Niall si scambiarono delle occhiate nervose. - Ehm… Tecnicamente non sa che voi due siete insieme - ammise l'Irlandese.

Harry sgranò gli occhi e arrossì. - Cosa? - mormorò, poi deglutì, imbarazzato. - Quindi averle parlato di smalti, di vestiti e stivaletti, potrebbe farle cambiare idea? - domandò timoroso, portando i pancake in tavola.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora