CAPITOLO 23

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La terza parte del Tour sarebbe dovuta incominciare quella sera stessa, in Inghilterra, a Londra.

Harry era più emozionato del solito, cantare nel suo paese gli faceva sempre un certo effetto. Quello spettacolo sarebbe stato grande, davvero tanto. Ci sarebbe stata molta gente, di cui conosceva una gran parte e sperava con tutto se stesso di non fare figuracce sul palco.

Di solito questo pensiero lo faceva stare male per tutta la sera, prima del concerto. Eppure non poteva fare a meno di pensarci. Si considerava come una calamita per le figure di merda.

Non riusciva nemmeno a contare quante volte aveva sbagliato le parole, era scivolato, aveva sbattuto contro qualcosa, era caduto pesantemente sul pavimento dal palco in qualsiasi modo possibile.

Certo, anche gli altri tre non scherzavano, ne avevano fatte di figuracce, ma lui poteva batterli tutti insieme ad occhi chiusi, decisamente.

Gli venne in mente quella peggiore, ad un concerto dove ci sarebbero stati molti amici e famigliari e  lui era davvero emozionato. Durante una canzone, stava ballando sul palco, trascinandosi dietro l'asta del microfono, ma quest'ultima era rimasta impigliata a vari fili.

Così, non avendoci fatto caso, Harry aveva cercato di spostarsi con l'asta, ma questa l'aveva bloccato bruscamente, facendolo cadere brutalmente, dopo una camminata scoordinata, cercando di riacquistare equilibrio, senza riuscirci. Non sapeva ancora com'era riuscito a compiere quell’azione, inspiegabile agli occhi di tutti.

Si diede uno schiaffo sulla fronte, ripensando a quei momenti conservati su internet a vita, dei quali erano stati fatti montaggi su montaggi, uno più imbarazzante dell'altro.

- Stai bene, Harry? - chiese Liam, che, nella sua stessa stanza, stava leggendo una rivista, seduto su una poltrona affianco al divano dove si trovava lui.

Si era completamente dimenticato di non essere da solo, poco prima di iniziare il concerto, in una sala dove stavano attendendo che venissero chiamati,completamente assorto nei suoi pensieri. Bene, altra figura di merda.

- Stavo solo ripensando alle cose che dovrei evitare di fare durante il concerto - spiegò. - E perché ti schiaffeggi la faccia? - chiese ridacchiando l'altro. - Perché mi sono ricordato della caduta con l'asta del microfono - sussurrò imbarazzato.

Liam allora non si trattenne dal ridere ad alta voce. - Oh, quella sì che è stata epica. Wow, vorrei davvero che rifacessi una caduta del genere! - rise lui. Harry sbuffò.

- Ma anche no - disse. - Hazza, ammettilo, è inevitabile, è nella tua natura fare quelle cadute - ribatté Liam.

- Payno, ti devo ricordare delle cadute a domino di te e Louis? Sono fantastiche! - ridacchiò anche lui. - Bene, diciamo che siamo entrambi molto sfortunati, dimentichiamoci di tutto ciò - rinunciò l'altro.

Harry sorrise vittorioso, ma poco dopo si concentrò su quello che stava facendo Liam pochi minuti prima. - Ehi, da quando leggi le riviste? - chiese. Appena Liam si accorse di quello che Harry gli aveva appena chiesto, la chiuse velocemente.

Non doveva sapere il vero motivo. - Perché non avevo niente di meglio da fare per attendere che lo spettacolo iniziasse - spiegò, cercando di mantenere la calma. - E che stavi leggendo? - chiese l'altro, avvicinandosi.

- Niente - rispose lui, tirandosi un po’ indietro, per quanto poteva. - Niente? - chiese ancora Harry, arrivando davanti a Liam. - Niente - confermò quest'ultimo. - A me non sembra - disse l'altro. Mentre con uno scatto aveva ormai preso il magazine dalle mani di Liam, che si era subito alzato, per riprenderselo.

- Anzi, credo proprio che tu stia leggendo qualcosa su… Ah, il nostro Zayn! Ma guardalo, che bel faccino! Hai qualche spiegazione? - domandò, mentre si divincolava dalle mani di Liam, che continuavano a cercare di prenderlo.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora