CAPITOLO 36

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Mitch salì le scale velocemente e raggiunse in poco tempo la stanza di Scott. Bussò per tre volte e, poco dopo, il suo migliore amico aprì la porta con un'aria vagamente assonnata.

- Mitch... Che ci fai qui? - chiese, non avendo nemmeno la voglia di iniziare una lite.

- Ti ho visto, sul balcone, stavi guardando me ed Harry? - domandò Mitch. Scott si bloccò per qualche istante.

- Volevo prendere una boccata d'aria... Non riuscivo a dormire, ma poi vi ho notati... E non ho potuto fare a meno di vedere come Harry stesse per baciarti! Sarai contento, finalmente - disse, dirigendosi di nuovo verso il balcone.

Mitch scosse la testa, raggiungendolo. - Non è vero, non mi stava baciando, te lo assicuro. E anche se l'avesse fatto, io mi sarei tirato indietro, perché non voglio lui - spiegò.

Scott sbuffò. - E allora cosa vuoi, Mitch? Perché sei qui? - domandò, confuso. - Perché voglio te, ancora non ti è chiaro? - disse l'altro raggiungendolo sul balcone.

Scott si fermò per qualche istante e sospirò. - Come fai a volermi se non mi ami? Pensi che sia un gioco? - lo bloccò. Mitch alzò gli occhi al cielo e prese le mani dell'uomo che amava.

- Serve davvero dirti "Ti amo" per farti capire cosa provo? Non si capisce da ogni sguardo che rivolgo solo e unicamente a te, da ogni gesto che faccio solo per te, solo perché sei tu. Per tutti questi mesi non hai capito quanto io tenga a te, in una maniera in cui non ho mai tenuto a nessuno, nemmeno alla mia famiglia, Scott!? Tu sei la cosa migliore che mi sia capitata nella vita. Sei la mia metà, il mio compagno di avventure di tutta una vita, la mia anima gemella. Sei il mio migliore amico e sei anche l'amore della mia vita. Ti amo, come devo fartelo capire? - esclamò.

Un sorriso si formò sulle labbra di Scott. - Mi ami? Davvero? - chiese insicuro. Mitch portò una mano sulla guancia del ragazzo. - Davvero, Scott - sorrise dolcemente.

- E non ho intenzione che un bacio mancato rovini la coppia più bella che abbia mai avuto l'onore di vedere - aggiunse.

Scott aggrottò la fronte. - Parli di Harry e Louis? - domandò ancora. Mitch scoppiò a ridere. - No, parlo di noi due, idiota che non sei altro - rispose, prese il viso di Scott e lo baciò dolcemente.

Scott allora si rilassò e prese il ragazzo dalla vita, sollevandolo leggermente da terra. Continuarono a baciarsi, finché non si staccarono per respirare.

- E allora perché farmi soffrire così, facendomi pensare che non mi volessi, che non mi amassi? - riprese il biondo.

Mitch sorrise amaramente, accarezzandogli la guancia e, di conseguenza, la barba che il ragazzo lasciava sempre crescere un po'.

- Scott, ci conosciamo da diciotto anni e siamo grandi amici da sedici. Avevo paura di perderti, di rovinare la nostra amicizia, che abbiamo costruito con tanto impegno - spiegò. Scott scosse la testa, avvicinandosi a lui.

- Ma non capisci che, proprio facendo questo, hai rischiato di distruggerla per sempre? Non pensare solo alle cose negative che potrebbero accadere, pensa a noi due, insieme. Vuoi le stesse cose che voglio io? - domandò preoccupato.

- Sì, certo, Scott. Ma cosa succede se litighiamo brutalmente e ci lasciamo? Non voglio perderti, è sempre molto più difficile mantenere una relazione del genere, che mantenere un'amicizia - disse.

Scott lo rassicurò sorridendogli e stringendolo maggiormente a sé. - Mitch, litigheremo sicuramente, è praticamente impossibile che non si litighi, ma cercheremo di risolvere sempre tutti i problemi - rispose.

- Ma cosa succede se è un problema irrisolvibile? Cosa succede se capiamo che sarebbe stato meglio restare amici? Cosa succede se tutto diventa troppo difficile? - domandò Mitch.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora