CAPITOLO 24

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Il ragazzo stava ancora camminando per le stesse strade di Los Angeles e, cazzo, la situazione stava decisamente degenerando.

Non avrebbe dovuto farsi vedere, no. Aveva fatto un grande errore a bloccarsi, un po' di mesi fa, restando a guardare quei tre ragazzi.

Ma il problema non erano i tre ragazzi, il problema era solo uno, quel ragazzo. Lo aveva osservato troppo a lungo, da quant'è che non lo rivedeva? Davvero troppo tempo.

E in quell’attimo, in quel preciso istante, in cui si era fermato un secondo più del dovuto, l'altro lo aveva visto.

Ne era certo: gli occhi di Liam avevano visto i suoi, e non poteva tornare indietro, cancellando quello che era accaduto. Liam non era stupido, tutt'altro.

Si era sempre stupito dell’ingegno di quel ragazzo. Sta di fatto che lo aveva beccato, colto con le mani nel sacco, e il castano non sarebbe rimasto con il dubbio di aver avuto un’allucinazione o meno ancora a lungo, ne era certo.

Aveva ringraziato la presenza di Niall che lo aveva distratto per un secondo, giusto il tempo di poter scappare.

Ma Liam si era preoccupato e non era restato con le mani in mano. Lo aveva chiamato, assiduamente, continuamente, e lui non aveva risposto a nessuna delle sue chiamate.

D'altronde che cosa avrebbe potuto dire? Non poteva rivelarsi e rivelare ciò che aveva in mente, non ancora.

Avrebbe rovinato tutto se lo avesse fatto, in fondo lui era stato sempre così: meno gente sapeva e meglio era.

Però credeva che Liam sapesse più del necessario, e di conseguenza anche gli altri tre ragazzi.

Le chiamate dell'ultimo mese erano aumentate in modo esponenziale, quasi come se volesse avvisarlo di qualcosa. Eppure lui non aveva ceduto nemmeno una volta.

Aveva il serio timore che fosse stato scoperto, quindi aveva deciso che sarebbe stato meglio fare una pausa dall'inseguimento di quella crew.

In fondo voleva prendersi un attimo di pace, per focalizzarsi sulla sua carriera.

Ma un'altra motivazione importante era che gli sarebbe servito del tempo per mettere a posto tutte le informazioni che aveva accumulato e per cercarne di nuove a Los Angeles, allo studio della Modest.

Era riuscito a capire a grandi linee i piani della casa discografica futuri ed era seriamente preoccupato per Louis e Harry.

Aveva sempre pensato che non meritassero niente di tutto quello che stavano passando, ma ciò che sarebbe successo dopo era semplicemente troppo.

Per la prima volta aveva temuto quella organizzazione, oltre che una rabbia che lo accompagnava da anni.

Ma qualcosa era cambiato, lui lo sapeva: la Modest! nascondeva qualcosa, aveva un segreto, e lui lo avrebbe scoperto.

                            ***

Harry aveva combinato un disastro, lo sapeva, lo aveva capito da quando Taylor se n'era andata arrabbiata, lontano da lui.

I giornali non facevamo altro che parlare di loro da settimane, e di quanto Taylor fosse arrabbiata con Harry; almeno una cosa era vera.

Louis era di nuovo raggiante e scherzoso come sempre, mentre il più piccolo stava letteralmente impazzendo al solo pensiero di quando il suo ragazzo avrebbe scoperto che il suo ciondolo era andato perduto per sempre.

Già, era completamente andato.

Glielo avrebbe detto quella sera, finalmente avrebbe passato una serata tranquilla dopo mesi, in compagnia dei suoi amici, compagni di band, e non vedeva l'ora.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora