CAPITOLO 38

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- Liam, ma dovevi proprio comprare mezzo supermercato? - borbottò Niall, prendendo due borse della spesa dalla macchina dell’amico.

- Non vengo in questa casa da circa un mese, e poi, scusa, ma chi era quello che voleva organizzare un mega party per la fine del tour? - domandò Liam, tirando fuori altre tre buste.

- Quindi sei sicuro di non volerlo fare a casa nostr… mi… Non so nemmeno di chi è quella casa, ormai - ammise Harry e prese due borse, guardando Louis, che ne afferrò solamente una, dato che era l'ultima rimasta.

- Giusto. Quand'è che parlerete seriamente della vostra relazione e capirete che è una situazione risolvibile? - chiese Liam, chiudendo il baule della macchina.

- Quando Louis farà la persona più matura e meno vigliacca - rispose Harry. - Vorrei che tu fossi più comprensivo, eppure non te lo rinfaccio ad ogni discussione! - ribatté Louis.

- Lo sono stato per anni! - esclamò l'altro. - E io cosa credi che abbia fatto? - domandò il primo. - Il codardo? - chiese il minore. Louis sospirò, cercando di non dare di matto.

- Senti, io avevo in mente di parlarti di una cosa importante, dei manager e di un possibile coming out, ma se continui a fare il deficiente, mi passa la voglia di provare a far pace con te - rispose.

Harry gli diede un'occhiataccia. - Chi ti dice che voglia fare pace con te? - domandò. - Harry! - esclamò Niall, irritato. Harry abbassò la testa, consapevole di dover smettere.

- Okay, scusa. Dovremmo parlare, hai ragione... Tregua, va bene? - gli diede la mano. Louis gliela strinse. - Con il mignolino, altrimenti non mi fido - aggiunse Liam, scherzando.

- Lee… - borbottò Louis. - Ti prego… - disse Harry, seccato. - I mignoli! - esclamò nuovamente Liam.

- Se lo ripeti un'altra volta ti tiro un pugno - replicò Louis. - L'ultima volta che ci hai provato te ne ho tirato uno io che ti ha fatto rimanere fermo per qualche secondo di troppo - ribatté Liam, dirigendosi verso l'entrata di casa sua.

- Ed ecco perché dovremmo cambiare discorso - disse Niall, stanco dei loro battibecchi, mentre tutti seguivano Liam.

- Perché tu stai portando solo una borsa, mentre Liam ne sta portando tre? - Harry attaccò Louis.

- Perché lui è più muscoloso, ovviamente, e io ho anche lo zaino con la nostra roba - rispose quello. - Pelandrone - commentò il minore. - Rompipalle - ribatté Louis.

Niall alzò gli occhi al cielo. - Tregua, ricordate? Iniziata circa due minuti fa? - domandò.

Liam, raggiunta l'entrata, cercò le chiavi della porta, che, come spesso succedeva quando stava per qualche giorno a Los Angeles, data la sua strana abitudine riguardo le chiavi, erano sotto il tappetino dell'entrata.

-  Come facciano a passare da nemici, a amici e innamorati in tempi record, lo sanno solo loro - commentò. - Gradirei che questa volta saltassero la parte degli amici - aggiunse Niall.

- Siamo letteralmente di fianco a voi - disse Louis. - Appunto. L'ho detto per questo - replicò il biondo. Liam entrò in casa, seguito dagli altri tre, posò le borse sul tavolo del soggiorno e gli altri ragazzi fecero la stessa cosa.

La sua villa non era né enorme né discreta. Possedeva un salotto spazioso e luminoso e una cucina più modesta, collegati l'uno con l'altra; tre camere da letto, due al piano terra per gli ospiti e una al piano di sopra per sé; due bagni, uno sotto e uno sopra, una sala dedicata alla musica e una ad altri svaghi, come film e videogiochi, entrambe al piano superiore.

Da lì, sporgendosi da una balconata di fianco alle scale, si poteva vedere quasi tutto il piano inferiore.

La villa inoltre possedeva un meraviglioso giardino dotato di piscina e idromassaggio.

N.A. N.A. N.A. (Non Accalappiare. Non Amare. Non Abbandonare) durante un tour.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora