- Gli opposti si attraggono. Sempre! In qualsiasi luogo e in qualsiasi ambito.
Dicembre ormai alle porte, quella mattina aveva portato con sé una pioggerella leggera, di quelle lievi e apparentemente innocue, che continuano incessanti per tutto il giorno.
L'ombrello stretto nella mano destra, il cellulare nella sinistra, le cuffie nelle orecchie, ascoltando musica a tutto volume, mentre continuava ad aggirarsi per le vie del centro di Tokyo.
Il cappuccio tirato su copriva i capelli albini, a tratti azzurri, mentre il ragazzo continuava a camminare trafficando con il cellulare. Giunto alla sua meta, sollevò il viso verso la vetrata del locale di fronte a sé.
"Oggi è chiuso...!" Esclamò stupito.
Sogghignò per poi aggirare l'angolo, raggiungendo il portone del palazzo. Con sguardo divertito premette il dito sul tasto bianco del campanello.
Quella mattina Sasuke, comodamente steso sul suo letto, stava leggendo un tomo universitario. Mancava ancora parecchio al suo esame, eppure si concedeva sempre il tempo per studiare quando ne aveva la possibilità. L'incessante suono del citofono distolse la sua attenzione dal libro universitario. In un primo momento il ragazzo si stupì e osservò lo schermo del cellulare. Erano appena le 11 del mattino. A quell'ora sia Itachi che Shisui erano a lavoro. Chi poteva essere?
Svogliatamente si alzò in piedi e uscì dalla propria camera per andare a rispondere.
"Chi è?"
"Sasu, sono io, apri!"
La voce di Suigetsu irruppe nelle orecchie del moretto.
"Tornatene a casa! Sto studiando!" Rispose. Per una volta che poteva godere di un poco di tranquillità, quel deficiente andava a rompergli le scatole.
"Non essere asociale! Su apri!" Esordì nuovamente.
Il moro sbuffando premette il bottone del citofono e aprì il portone, lasciando la porta d'entrata appena socchiusa. Si recò in camera sua e recuperò il libro, per poi portarlo in cucina.
Sapeva per certo che con Suigetsu in casa non sarebbe mai e poi mai riuscito a studiare, ma almeno voleva provarci.
"Buongiorno!" La voce dell'albino arrivò con un misto di disprezzo malcelato.
L'Uchiha si ritrovò a sospirare esasperato. "Che hai adesso?"
"Volevi cacciarmi! Mi hai fatto arrabbiare!" Incrociò le braccia al petto offeso.
"Ma sei qui adesso, perciò non farla tanto lunga!" Rispose a tono il moretto.
L'Hozuki ancora irritato mise su un'espressione imbronciata mentre si toglieva il giubbotto, lasciandolo sull'appendiabiti. Successivamente ripose l'ombrello gocciolante nel vaso portaombrelli, guardandosi intorno.
"Chiappette fatate non c'è?"
Sasuke strabuzzò gli occhi. "Come scusa?"
"Il tuo coinquilino! Quel bel biondino con un sederino sceso in terra da qualche divinità ultraterrena!" Proseguì mimando con le mani la forma del di dietro del biondo.
"Piantala Suì! Sta di là, in camera sua. Penso stia ancora dormendo, ma potrebbe pur sempre sentirti!"
"E allora? Sono solo sincero!" L'albino non demordeva.
"Andiamo in cucina! Lasciamolo riposare in santa pace!" L'Uchiha afferrò l'amico per la manica della felpa, tirandoselo dietro.
Nella stanza accanto...
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Tutto qui accade
Fanfiction(long scritta tra il 2017 e il 2021) Come sempre.. L'introduzione è un cruccio madornale per me! Avete presente quei momenti della vita quando ti rendi conto di essere giunto ad una svolta. Quando dopo aver affrontato le situazioni peggiori finalme...