Quando cerchi un coinquilino, non sai mai quello che trovi

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  - Quando cerchi un coinquilino, non sai mai quello che trovi.


Il suono della sveglia, i timidi raggi del sole che trapelavano da sotto le tende, il rumore di passi lungo il corridoio, la voce squillante di Shisui.
Stancamente il giovane aprì gli occhi, udendo nuovamente il suono della sveglia, seguito dal cigolio dalla porta.
"Otouto...! Su, svegliati!"
"Cinque minuti...!" Rantolò stiracchiandosi sotto le coperte.
Non era poi così presto tutto sommato. Ai tempi del liceo era abituato ad alzarsi molto più presto di così. Solo...
"Dannato Netflix!" Sbottò tirandosi su stancamente, sentendo il freddo contatto tra i suoi piedi e il pavimento.
Veloce ritirò i piedi sul letto, saettando lo sguardo lungo la stanza alla ricerca delle ciabatte. Ormai Novembre era giunto e la temperatura, divenuta più fredda, ne dava la piena conferma.
"Devo smetterla di passare la notte davanti alla tv! Ho un lavoro adesso...!" Si auto-ammonì mentre chiudeva la porta del bagno alle proprie spalle.
Fece pipì, per poi lavare il viso con un po' d'acqua fresca, sperando di allontanare i residui del sonno. Ancora intontito raggiunse il salotto e trovò Shisui già vestito di tutto punto che indossava il cappotto, pronto per uscire, mentre Itachi lo ammoniva per aver lasciato le chiavi di casa in cucina.
"Cerca di non essere sempre così sbadato!"
"OK...! A più tardi!" Shisui schioccò un bacio sulle labbra del fidanzato, per poi uscire di casa chiudendo la porta alle sue spalle.
"Oh...! Ti sei svegliato finalmente!" Itachi nel voltarsi trovò il fratellino che camminava come uno zombie diretto verso la cucina.
"È pronto il caffè...?" La voce fiacca.
"Tieni!" Il maggiore porse una tazza di caffè fumante al fratello.
"Grazie..." Fu la sua semplice risposta, prima di cominciare a bere.
"Non dovresti passare la notte davanti alla TV!"
"Se tu e Shisui non faceste tanto baccano, non avrei bisogno di accendere la TV per surclassare il suono delle vostre voci!"
Il moro più grande venne attraversato da un brivido lungo la schiena. Sasuke li aveva sentiti. Dovevano fare in fretta con il trasloco. Quella situazione stava divenendo insostenibile.
Ingoiò a vuoto tentando di riprendere il controllo di sé, auto-imponendosi che alla fine non c'era nulla di male in tutto ciò. Erano fidanzati da tempo, Sasuke lo sapeva bene. Inoltre... Il sesso in una coppia era del tutto normale! E poi doveva vendicarsi con Shisui per il casino che aveva combinato! Avrebbe fatto la parte del seme per molto tempo, almeno un mese intero.

"Se ti serve una mano con il trasloco, la prossima settimana sono libero."
"Sì, non sarebbe male! Anche se devo ancora trovarmi un coinquilino...!"
"Metti un annuncio! Potresti appendere uno di quei manifesti con il tuo numero di cellulare alla caffetteria. Se qualcuno è interessato ti chiamerà!"
Il ragazzo ci rifletté su appena un attimo. L'idea era semplice, ma efficace. E poi il locale di Obito era frequentato da tantissimi ragazzi della sue età. Trovare come coinquilino un suo coetaneo sarebbe stato l'ideale.
"L'idea mi piace! Magari dopo lavorerò al manifesto. Adesso è meglio che vada o rischio di arrivare in ritardo...!"
"Anche io devo andare in ufficio. A più tardi!"
Itachi salutò dirigendosi verso l'ingresso, con in mano la ventiquattrore, e indossò sciarpa e cappotto. Uscendo lasciò una veloce occhiata al cellulare: erano già le 8 del mattino. Il suo turno cominciava alle 9, doveva affrettarsi.




Come d'abitudine ogni mattina, fece colazione, rassettò la cucina, rifece il letto, si lavò, vestì, e infine si fece la barba. Dopo un'ultima rimirata allo specchio, l'uomo dai folti capelli corvini e due affilati occhi penetranti poté decretarsi pronto per andare a lavoro.
Afferrò l'enorme mazzo di chiavi con la mano destra, mentre con la sinistra infilò il cellulare in tasca insieme alle chiavi della sua utilitaria. Diede un'ultima occhiata alla casa, voltandosi poi verso la foto sistemata su un mobile del salotto.
"Adesso vado a lavoro. A più tardi amore mio...!" Con voce malinconica l'uomo poggiò un dito sulle sue labbra, schioccandovi un lieve bacio e posandolo sulla foto rappresentante lui in compagnia di una bellissima donna.
Gli occhi castani e grandi, un bellissimo sorriso, i capelli liscissimi, anch'essi castani, non molto lunghi, a contornarle il viso rendendo quei suoi lineamenti ancor più belli e armoniosi. Rimase ancora per qualche istante ad osservare quella foto scattata poche settimane prima di quel catastrofico incidente nel quale furono coinvolti, che con brutalità gliela portò via.
Tirò un piccolo respiro, assumendo quanta più aria possibile nei polmoni per scacciare quel senso di tristezza, per poi uscire di casa diretto verso la propria caffetteria.

Obito Uchiha non era mai stato un tipo particolarmente ordinato o metodico. Tutt'altro. Da ragazzo era la persona più maldestra e sbadata sulla faccia del pianeta. Ma Rin lo aveva cambiato tantissimo, e in meglio! Eppure il destino tiranno gliela portò via condannandolo ad una vita in solitudine.
Da quel terribile incidente non riuscì più ad intraprendere un relazione con nessuna donna. Sentiva come se stesse tradendo sua moglie. L'aveva sempre amata, fin da ragazzino. Era stato il suo primo amore e l'ultimo. Da adolescente aveva versato un'infinità di lacrime quando Rin scelse il suo migliore amico al posto suo, per poi tornare da lui qualche anno dopo, implorando di perdonarla. Quel ragazzo non era quello giusto e se ne era amaramente accorta solo dopo essere stata tradita.
Mentre adesso, nonostante fosse vedovo già da molto tempo, era più forte di lui, non riusciva ad innamorarsi più di nessuno.


L'uomo giunse nei pressi del suo locale. Parcheggiò l'auto in un vicolo nel retro ed entrò dalla porta di servizio. Erano appena le 8 del mattino, quel giorno Sasuke e Sakura sarebbero stati di turno, mentre nel pomeriggio al loro posto sarebbe subentrata Ino insieme ad altri due ragazzi, anch'essi assunti da poco.
Come di consueto cominciò con l'accendere le varie macchinette, per poi dare una ricontrollata generale al locale, giusto per assicurarsi che fosse tutto a posto prima dell'apertura.
L'uomo sollevò lo sguardo verso l'orologio da parete appeso vicino al bancone.
"Le 8:45!" Esclamò sogghignando divertito, per dar via al conto alla rovescia. "10-9-8-7-6..."
"Buongiorno! Scusa il ritardo, ma stamattina ho avuto qualche difficoltà ad alzarmi."
"Ma non sei in ritardo! Almeno non ancora!" Sorrise divertito il più grande. "Hai 10 minuti per andare a cambiarti!"
Velocissimo il ragazzo si fiondò nei camerini.


Era da appena una decina di giorni che Sasuke lavorava con lui... Ed ogni giorno la stessa storia. Non arrivava mai in ritardo, al massimo giungeva sul luogo di lavoro appena qualche minuto prima che cominciasse il suo turno. Eppure continuava a scusarsi per non essere arrivato in anticipo. La trovava una cosa molto divertente.
Dopo aver aperto la porta principale del locale e aperto le tende, si diresse dietro al bancone pronto a servire i clienti che sarebbero giunti da un momento all'altro.
Come prevedibile, Sakura non era ancora arrivata.
"Quella ragazza ha davvero troppi impegni per la sua età!" Si ritrovò nel constatare, mentre rivolse nuovamente lo sguardo verso l'orologio che segnava le 9 in punto.
"Eccomi!"
In quel preciso istante Sasuke fece ritorno dallo spogliatoio del personale con indosso la divisa del locale. Nulla di eccentrico, una semplice maglietta nera e rossa con lo scollo a V, a mezza manica, riportante il logo del locale, e un grembiule legato in vita.
"Bene! Tieniti pronto! Da un momento all'altro arriveranno i clienti. Tu occupati della clientela ai tavoli, mentre io rimango qui al bancone."
"OK." Asserì diligentemente il ragazzo. "E Sakura quando arriva?" Chiese scocciato.
"Bella domanda...!" Obito aggrottò le sopracciglia.
Non l'aveva licenziata solo perché quella ragazza necessitava davvero di un lavoro. Ma visti i suoi eccessivi impegni, le riusciva praticamente impossibile mantenere un impiego. Eppure malgrado la sua pazienza e comprensione, iniziava davvero a seccarsi.

Appena qualche secondo e la porta del bar si aprì rivelando i primi clienti, un gruppo di ragazzi di età media tra i 19 e i 23/24 anni. Il gruppetto si diresse immediatamente in fondo alla sala, uno dei ragazzi sollevò una mano facendo segno al cameriere di raggiungerli.
Anche se ancora alle prime armi Sasuke, dopo appena dieci giorni di lavoro, aveva intuito benissimo l'andamento del locale: sapeva cosa fare, come farla e soprattutto doveva mostrarsi gentile e servizievole con i clienti se voleva ottenere una mancia cospicua.
"Buongiorno! Benvenuti allo Sharingan. Cosa posso servirvi?" Il tono di voce gentile e aggraziato come non lo era mai stato in vita sua, tanto da stupirsi di se stesso da solo.
Il gruppetto squadrò il cameriere. Le ragazze immediatamente presero a sorridere e starnazzare come galline nel trovare davanti ai loro occhi un così bel ragazzo.
Dopo un momento di confusione generale, Sasuke riuscì a prendere tutte le ordinazioni, raggiungendo poi Obito che intanto stava servendo due cappuccini a una coppietta in età avanzata.

Nel giro di appena mezz'ora il locale si riempì di gente, tra le imprecazioni di Sasuke che balzava da un tavolo all'altro, sentendosi quasi un ninja, come quelli rappresentati nei cartoni animati che vedeva da bambino. Obito, sopraffatto dalla confusione, aveva iniziato a scambiare le ordinazioni e servire le cose sbagliate ai clienti sbagliati.
In mezzo a tutto quel trambusto si udì il rumore dalla porta del locale che si apriva. Un liscissima chioma rosa confetto, legata in una piccola coda non troppo alta, fece capolino agli occhi dei due malcapitati.
La ragazza, non appena entrò nel locale, notò quell'immane confusione, lanciando un'occhiata furtiva al cellulare.
"Le 10...!" Rantolò incredula. Era in ritardo di un'ora.
Preoccupatissima chinò la testa, filando via verso lo spogliatoio. Lasciò borsa e cappotto e raggiunse in fretta il bancone del bar.

"Ciao...!" Salutò il datore di lavoro timidamente, afferrando un taccuino, una penna e un vassoio. Si risistemò il nodo del grembiule che le si era sciolto a causa della fretta con cui lo aveva legato.
Sebbene non lo stesse guardando negli occhi, riusciva a percepire lo sguardo furente del suo capo bruciarle addosso, seguito da quello del nipote, che tra un tavolo e l'altro non perdeva occasione per lanciarle sguardi di fuoco.
Con la coda fra le gambe, la ragazza si avvicinò a un tavolo dando il via al suo turno di lavoro prendendo le ordinazioni.

Ci vollero almeno un paio d'ore prima che quel trambusto iniziale defluisse, lasciando spazio a una situazione più calma e contenuta.
Durante tutto il tempo, Sakura si era limitata nell'eseguire il suo lavoro prestando attenzione ad ogni dettaglio per evitare di cacciarsi ancor più nei casini.
Mentre si trovava dietro il bancone per preparare un espresso, le si avvicinò Sasuke; quell'ammasso di boria fatta a persona.
"Nessuno ti ha insegnato che la prima regola per tenersi un lavoro è arrivare puntuale?" Intraprese sfacciatamente, ostentando quanto fosse bravo e perfetto.
"E nessuno ti ha insegnato a farti gli affari tuoi?" Rispose a tono.
"Non credere di passarla liscia!"
"Ma chi saresti, scusa? Il mio capo?" Esordì la ragazza con grandissima sicurezza. "Non credo proprio...!" Proseguì, mentre Sasuke sentiva un sopracciglio tremare per l'irritazione.
"Sakura potresti venire per favore?" Come non detto. Obito richiamò l'attenzione della ragazza, che improvvisamente perse tutta la sua sicurezza, mentre quel moretto inviperito ghignava divertito nel vedere collega di lavoro andare incontro alla sua fine.


Sasuke, da dietro il bancone della caffetteria, sfoderando uno dei suoi insopportabili sorrisetti strafottenti, osservava la collega andare incontro ad una delle peggiori strigliate della sua vita. Si concesse un piccolo risolino, tornando poi ai suoi doveri.
Il parente aveva chiesto alla ragazza di raggiungerla nella stanza adibita al personale per farle una bella ramanzina, lasciando al ragazzo le redine dell'intero locale. Grazie al cielo in quel momento il locale era semivuoto, altrimenti non sarebbe mai riuscito ad occuparsi di tutto da solo.
Era anche vero che in dieci giorni di lavoro aveva imparato tantissimo, ma non era ancora bravo a tal punto da gestire un'intera caffetteria tutto da solo con il pienone di gente.
"Dovrei preparare l'annuncio per la ricerca di un coinquilino...?" Rifletté a voce alta, mentre preparava un caffè per un tizio seduto al bancone.
Servito il caffè a quell'uomo, non aveva più molto da fare. Doveva solo riuscire ad allontanarsi qualche secondo per recuperare il suo portatile dagli spogliatoi.
"Forse è meglio non rischiare...! Posso pur sempre prepararlo durante la pausa pranzo!" Sbuffò in seguito.
Riusciva a udire la urla di Obito anche da lì. Quell'uomo quando si alterava non si rendeva conto di ciò che diceva.

Dopo una buona quindicina di minuti, in cui Sasuke udì nettamente il cugino di sua madre sbraitare come un selvaggio, vide la ragazza dai stranissimi capelli rosa, tinti, tornare con aria afflitta. Sentiva l'irrefrenabile desiderio di gettare lì su due piedi qualche commento malefico, ma stranamente si trattenne non appena incrociò gli occhi verdi di Sakura lucidi.
Che Obito l'avesse licenziata?
Non appena il parente uscì dall'ufficio, tornando al bancone del bar, senza perder tempo gli si affiancò.
"L'hai licenziata per caso?"
Anche se quella mattina era stato un inferno doversi occupare insieme allo zio di tutta quella gente, in fin dei conti gli dispiaceva. I primi giorni di lavoro era stata gentilissima con lui. Gli aveva insegnato come usare tutti quegli aggeggi infernali presenti in quel bar, come parlare alla clientela e anche qualche dritta su come ricevere delle consistenti mance.
"No, ma le ho detto a chiare lettere che la prossima volta la licenzierò." Esordì l'uomo con tono di voce ancora rabbioso.
"Wow...! Non me lo sarei mai aspettato da te!" Il ragazzo era allibito. Doveva ammettere che Obito era cambiato davvero parecchio in quegli anni.
"Tieni a freno la lingua se non vuoi che cacci anche te!" Proseguì sprezzante il maggiore, offeso per quel commento inappropriato.
Il ragazzo sgranò gli occhi, ritenendo fosse il caso di tacere. Suo zio in quel momento era già fin troppo nervoso per conto suo; provocarlo sarebbe stato solo un gesto da stolti.



Come deciso anticipatamente, durante la pausa pranzo Sasuke si piazzò al computer elaborando in fretta un piccolo testo per l'annuncio. Il testo riportava solo qualche dato sulla casa, oltre al suo numero di cellulare. Più volte era stato tentato dal riportare su quel foglio qualche frase del tipo:
- NON SI ACCETTANO: IDIOTI, PERDITEMPO, UBRIACONI, DROGATI, PUTTANIERI, DECEREBRATI, MANIACI, DEPRAVATI E SCANSAFATICHE. SOLO GENTE SERIA! -
Ancora nel dubbio osservava quel piccolo testo riportato sullo schermo del pc, indeciso sul da farsi.
"Se scrivo davvero qualcosa del genere, non è che poi mi ritrovo qualche odioso figlio di papà come coinquilino?"
Un po' giù di corda, rimase ad osservare quell'annuncio.
"Che stai facendo?" Una squillante voce femminile irruppe nelle sue orecchie.
"Cerchi un coinquilino?" Sakura gli si sedette accanto osservando lo schermo del pc.
"Perché? Non si capisce?"
"Ma sei sempre così odioso tu?" La ragazza con aria pensierosa osservava ancora il pc.
"Vado nell'ufficio di Obito a stamparlo!"
Sasuke, ignorando quella ficcanaso, si alzò diretto verso l'ufficio del parente.
"Sasuke? C'è un mio amico... Cerca un appartamento. Se per te va bene, posso dargli il tuo numero? Così magari fissate un appuntamento. Se ti è simpatico, potreste..."
"Quanti anni ha? Ha un lavoro?" L'Uchiha interruppe la ragazza.
"Ha la nostra età. E sì, ha anche un lavoro!" La rosa rispose irritata.
"Ok...! Puoi dargli il mio numero." Rispose sbrigativo, sparendo dietro la porta dell'ufficio di Obito.
Non aveva molto tempo a disposizione. Tra qualche minuto si sarebbe conclusa la pausa pranzo, avrebbe avuto giusto il tempo per cambiarsi, appendere il manifesto fresco fresco di stampa e uscire dalla caffetteria diretto verso l'università, pronto a seguire le lezioni pomeridiane.




Intanto...
I giorni erano trascorsi e finalmente Sasuke poté dar il via al trasferimento nel suo nuovo appartamento, già arredato fortunatamente.
Quel giorno non aveva lezione e la caffetteria era chiusa. Itachi e Shisui avevano chiesto un giorno libero a lavoro per dargli una mano.
Nei giorni precedenti l'Uchiha minore si era adoperato nel sistemare tutta la sue roba in vari scatoloni. Adesso, dopo quasi quattro giorni, ancora era alle prese con l'inscatolamento della sua roba, a cominciare dai vestiti, fino ai libri per l'università, libri da leggere per puro svago, manga di ogni genere, DVD di qualsiasi tipo, a partire dagli anime giapponesi più vecchi e quasi introvabili fino a quelli più recenti. Senza contare i film, quelli erano anche troppi. Alcuni aveva dimenticato persino di possederli tanto erano datati.
"Non mi ero mai accorto di avere talmente tante cose...!" Sbuffò esausto, dopo aver sistemato alcuni dei suoi manga preferiti in una scatola.
Il suono di una mano che batteva leggermente contro il legno della porta attirò la sua attenzione.
"Allora, a che punto sei? Posso portare giù qualcosa?" Itachi con la sua solita voce calma e gentile sostava sull'uscio.
"Ah... sì! Puoi prendere quella scatola piena di libri!"
"Questa?" Itachi, che vedeva un mucchio di scatoloni tutti uguali, prese ad indicarne uno a caso.
"Va bene anche quella." Intanto il più giovane trafficava come un forsennato.
Il fratello maggiore posò lo sguardo sulla scatola dandogli un'occhiata approssimativa. I suoi occhi si fermarono su un titolo.
"Otouto, posso tenere questo libro? Sembra interessante, vorrei leggerlo!"
"Tieni tutti quelli che vuoi...! Ormai li ho letti tutti."
Sul viso del maggiore dei due ragazzi si dipinse un sorriso raggiante. Afferrò l'intera scatola sistemandola in salotto, iniziando a rovistare tra tutti quei testi, per poi decretare il possesso.
"Penso li terrò tutti! Se a Sasuke dovessero servire, può sempre passare a prenderli!"

Shisui intanto, dopo aver caricato la sua macchina, entrò in ascensore, salendo nuovamente verso il suo appartamento. In una sola mattinata aveva sgobbato come un matto, salendo e scendendo roba. Adesso iniziava davvero a stufarsi.
La porte dell'ascensore si aprirono. Il moro infilò la chiave nella serratura e trovò il fidanzato intento nello sfogliare un libro, mentre teneva stretti in grembo altri due tomi enormi.
"Dovevi fare il bibliotecario, non l'avvocato!" Esordì sprezzante.
L'altro sollevò lo sguardo dal testo appena un istante, inarcando pericolosamente un sopracciglio, stringendo la presa su uno dei due libri di consistenti dimensioni che teneva sulle gambe.
"Ritiro tutto quello che ho detto!" Si affrettò a dire Shisui, raggiungendo il corridoio che brulicava di scatoloni stracolmi di manga.
"Ma dove diavolo li tenevi nascosti tutti questi manga?" Il ventinovenne era sconcertato.
"Sono sempre stati qui." Sasuke intanto stava valutando l'ipotesi di lasciare qualcosa lì.
Alla fine molte di quelle cose nemmeno le guardava più.
Intanto Shisui ancora incredulo cominciò a frugare tra quella miriade di libri chiedendosi come fosse possibile che l'intero reparto manga della biblioteca di Tokyo fosse magicamente apparso in casa sua.

Sempre più incuriosito, iniziò a sfogliare i volumi, trovando manga davvero di ogni genere.
"Impressionante...!"
Doveva ammettere che alcuni di quei libri erano davvero belli. Sasuke intanto si era nuovamente rintanato in camera.
"Posso lasciare qui alcuni DVD?" Urlò il minore dalla sua camera.
"Sì, tranquillo!" Rispose Shisui non capendo realmente la domanda che gli era stata posta.
Frugando aveva trovato una serie di manga ben nascosta in mezzo ad alcuni vestiti. La cosa l'aveva parecchio incuriosito. Non gli era chiaro se il cuginetto li avessi messi lì per puro caso o per qualche strana ragione.
Ad un primo esame esterno apparivano come smielate storie d'amore. Almeno il titolo e la copertina piena di cuoricini, fiori di ciliegio e roba simile dava quell'impressione.
"Fa tanto il duro... e poi passa il tempo a leggere storielle sdolcinate per ragazzine in crisi ormonale!" Ghignò, per poi aprire il volume.
Sfogliò distrattamente qualche pagina iniziale, tutto nella norma nel complesso. Aveva dedotto che si trattava di manga a trama gay, visto che i protagonisti erano maschi e di donne... nemmeno l'ombra!
"Ecco perché non mangia dolci! Solo a leggere questa roba ti sale il diabete!" Constatò fiero di sé.
Sempre più curioso, l'Uchiha maggiore tornò a frugare nella scatola, trovando altri manga simili come contenuto; solo i protagonisti erano differenti. Altre ambientazioni, mondi diversi, ma sempre di yaoi si trattava.
"In fin dei conti... sono carini questi manga!" Sorrise tra sé, aprendo un altro manga e cominciando a sfogliare.
Man mano che le pagine avanzavano, Shisui si ritrovò nello spalancare occhi e bocca ammutolito. Cominciò a ruotare il libricino stretto tra le sue mani, ruotando in contemporanea anche la testa, tentato di decifrare l'immagine riportata sul foglio.
"Questa posizione non la conoscevo!" Esordì sempre più stupito.
Proseguì con la lettura, trovando immagini sempre più spinte man mano che la storia avanzava.
"E bravo il nostro Sasuke...!" Sogghignò mefistofelico. "Vedo che ti piace la roba tosta!"
Adesso sapeva come ricattare il cuginetto se mai ce ne fosse stato il bisogno.
"Shisui hai..." Itachi si precipitò in corridoio. "Che stai facendo?"
Chiese diretto al fidanzato, vedendolo trafficare con una scatola tutto agitato.
Dal canto suo il maggiore, con velocità fuori dal comune, ripose il manga "hard" dove lo aveva trovato.
"Nulla! Perché non mi aiuti a scendere queste cose nella tua auto?" Cambiò discorso sperando di riuscire a distogliere l'attenzione di Itachi.
"Ok..." Rispose l'altro, continuando ad osservarlo sospettoso.


Nel giro di un'ora tutti e tre i componenti di casa Uchiha erano diretti verso il nuovo appartamento del minore di casa.
Sasuke era salito in auto con suo fratello, mentre Shisui era andato con la sua macchina carica zeppa di scatole.
Giunti nei pressi della zona, i due ragazzi svoltarono verso il vicolo proprio nel retro della casa; una stradina poco trafficata, molto tranquilla e soprattutto perfetta per parcheggiare l'auto indisturbati per ore senza il rischio di incorrere in qualche multa per sosta vietata.
I tre ragazzi pian piano proseguirono con il trasloco. Ci volle un po' prima di terminare il lavoro, ma dopo ore estenuanti di sali e scendi... Finalmente finirono!
"Oh cielo! Sono distrutto...!" Il più grande dei tre Uchiha si gettò sul divano. "Tesoro, ho bisogno di un massaggino...!" Proseguì tendendo un braccio verso il fidanzato.
"Io non devo farti nulla!" Rispose il partner inarcando appena un sopracciglio in segno di ovvietà.
I patti erano chiari: per un mese intero avrebbe fatto il seme, oltre ad avere Shisui come schiavo. Dopo quello che aveva osato architettare, quello era il minimo.
"Pronto?" Sasuke rispose al cellulare spiazzando i parenti.
"Sì, allora facciamo per domani a ora di pranzo?"
Gli altri due continuarono ad osservare il giovane.
"A domani. Arrivederci." Salutò neutrale.
"Otouto, chi era al telefono?"
"Un possibile candidato come coinquilino." Rispose.
Appena dieci minuto e il cellulare tornò a squillare, poi ancora e ancora...! Nel giro di qualche ora Sasuke aveva ricevuto almeno quindici chiamate. Non tutte erano andate a buon fine.
Qualcuno si era ritirato, non accettando i termini dell'affitto, mentre per gli altri erano stati previsti dei colloqui.


"Come sei intransigente, Sasu-chan! È un coinquilino, mica un cane da guardia!" Intraprese Shisu addentando una porzione di ravioli al vapore.
"Dovrò dividerci l'appartamento! Saranno anche cazzi miei, no?" Si difese il minore. "E non chiamarmi Sasu-chan!" Aggiunse sprezzante.
"Mi spiace...! Ma stavolta devo dare ragione a Shisui!" Si intromise Itachi. "Cerca di non essere troppo pignolo o rischi di far scappare tutti!"
"Penso chiederò a Suigetsu di aiutarmi! Su di voi non posso contare!" Sbottò offeso.
"Sai benissimo che non è vero!" L'unico a risentire di quel commento fu Itachi.
"Siamo sempre disponibili ad aiutarti! Se hai bisogno puoi chiamarmi o venire a casa quando vuoi!"
"E no, caro mio!" Si intromise Shisui. "Prima di piombare in casa mia, avvisa!" Concluse serio.
Sasuke storse lo sguardo immaginando nella sua mente una scena molto simile a quella successa in cucina poche settimane prima, ma stavolta in salotto, in bagno o nell'ufficio del fratello.
"Non preoccuparti! Non ci tengo proprio a beccarvi nuovamente in certi frangenti!"
Itachi, risentendo ancora dell'imbarazzante discorso, rimase in silenzio afferrando un dango. Invece gli altri due continuavano a battibeccare come se non ci fosse un domani.





Giorno seguente, ore 15 del pomeriggio.
Dopo aver seguito le lezioni mattutine, Sasuke si apprestava a incontrare il primo candidato come suo coinquilino. Per l'occasione Suigetsu si era presentato con la scusa di volergli dare qualche consiglio, ostentando quanto lui se ne intendesse avendo gettato fuori di casa parecchie persone.
"Allora, quando arriva il pollo?"
"Che pollo? Che diavolo vai blaterando?" Suigetsu era arrivato da appena dieci minuti e già aveva iniziato a sparare cazzate.
"Il tizio a sottoporre all'interrogatorio!"
"Non faremo nessun interrogatorio! Voglio solo constatare se sia un tipo affidabile o meno!"
"Sì... sì... come dici tu...!" Suigetsu sventolò la mano, mentre rovistava negli sportelli della cucina in cerca di cibo.
"Devi fare la spesa, bello! Il frigo urla pietà!"
"Sei venuto qua per scroccare o per aiutarmi?" Sbottò seccato il moro.
"Entrambe le cose!" Rispose l'altro con grandissima faccia tosta.
L'Uchiha si lasciò andare ad un sospiro rassegnato, per poi sentire il campanello di casa suonare. Si avviò verso l'ingresso rispondendo al citofono. Aprì il portone e attese che il "candidato" arrivasse.

Appena qualche minuto e un ragazzo fece il suo ingresso. A occhio e croce dava l'impressione di aver tra i 25 e i 28 anni circa; capelli scuri, un po' disordinati, barba incolta, occhi scuri, pelle abbastanza scura. Indossava un jeans decisamente fuori moda, con delle scarpe da ginnastica non proprio nuovissime, una felpa anch'essa dall'aspetto consumato e una giacca con cappuccio un po' vecchiotta.
"Piacere, Yuri!"
"Sasuke, mentre lui è Suigetsu, un mio amico."
"Ciao!" Salutò pimpante l'albino, mentre il moro fissava quel ragazzo un po' schifato.
Se era vero che la prima impressione era quella che conta, quel tizio aveva stroncato tutte le sue possibilità sul nascere.
"Che lavoro fai?" Cominciò Sasuke con aria seria e distaccata.
"Ah! Ma io non lavoro! Sto cercando un lavoro... Ma ancora nulla!"
"Come sarebbe a dire che non lavori?" L'Uchiha aggrottò le sopracciglia sconvolto. "E come pensi di riuscire a pagare la tua quota dell'affitto senza un lavoro?"
"Non appena avrò trovato un lavoro!"
"Mi stai prendendo per i fondelli?!" Sbottò sempre più infuriato, mentre Suigetsu eccitatissimo assisteva a quel battibecco.
"No! Sto solo dicendo che non appena troverò un lavoro... ti ridarò indietro i soldi!"
Sasuke inarcò pericolosamente un sopracciglio e spalancò gli occhi, mentre inspirava aria dal naso come un toro pronto alla corrida. Suigetsu riconobbe immediatamente quello sguardo.
"FUORI DA CASA MIA!!!" Prese a urlare il moro furioso. "CHE DIAVOLO TI SEMBRA? UN CENTRO D'ACCOGLIENZA? FUORI!!!" Ricominciò.
Suigetsu si arpionò al braccio dell'amico, tentando di calmarlo come poteva. Intanto il tizio intimorito se l'era data a gambe levate nel momento esatto in cui Sasuke aveva iniziato a urlare.
"Sasu...! Ehi...! Datti una calmata! Se ti agiti così a ogni colloquio rischi di farti venire un infarto!"
"Se la gente non fosse così -scroccona-!" Calcò l'ultima parola. "Non avrei motivo di arrabbiarmi tanto!"
"Ok... Adesso respira! Tra un'ora dovrebbe arrivare un altro tizio per l'appartamento! Cerca di ritrovare la tua solita compostezza per allora, OK?"
Suigetsu, stranamente, tentò di far calmare l'amico senza lanciare battutine sconce o a doppio senso. Sapeva quanto potesse diventare pericolo Sasuke quando si incazzava seriamente, e già era sulla buona strada. Qualche battutina delle sue e avrebbe subito l'ira dell'amico al posto di quel tizio.
"Ok...!" Rispose il ragazzo socchiudendo gli occhi.


Un'ora esatta trascorse e il campanello tornò a suonare. Come fatto la prima volta, Sasuke andò ad aprire lasciando che il nuovo candidato facesse il suo ingresso.
Un ragazzo alto, con dei lisci e corti capelli castano chiaro e un paio di occhiali da vista dalla montatura nera, entrò. Esteticamente diede una splendida impressione a entrambi i ragazzi. Oltre ad essere alto e moro, era anche molto carino, con un bel fisico, atletico, muscoloso al punto giusto, senza eccedere.
Sasuke e Suigetsu si scambiarono un'occhiata piena di significati nascosti.
"Prego, accomodati! Come ti chiami?" Improvvisamente l'Uchiha era diventato la gentilezza fatta a persona.
"Hiyori! Ho 24 anni e studio economia alla facoltà di Tokyo!"
"Perfetto!" Si compiacque l'albino emozionato, continuando a fissare come gli addominali di quel tizio si intravedessero in maniera squisita da sotto la maglietta attillata.
"E dimmi Hiyori...! Hai un lavoro?" Esordì Sasuke mantenendo la sua impassibilità.
Quel tizio era davvero un super figo, doveva ammetterlo. Ma quello era solo un dettaglio, adesso aveva ben altro di cui discutere.
"Sì, ho un lavoro."
"E che lavoro fai?" Chiese nuovamente il moro.
Il suono di un cellulare irruppe nella stanza.
-Hey, ey, ey, ey
-Like a girl gone wild
-A good girl gone wild
-I'm like, hey, ey, ey, ey
-Like a girl gone wild
-A good gone wild

"Pronto? " Suigetsu tirò fuori il cellulare dalla giacca sotto lo sguardo sconcertato di Sasuke e quello un po' curioso di quel gran pezzo di... Del tizio.
"Deidara! Che cazzo vuoi?" L'Hozuki incurante prese a sbraitare al cellulare.
"Ma ti sei impadronito del mio cellulare? E allora perché cazzo la mia suoneria adesso suona come la canzone di Madonna?" Proseguì, ascoltando poi le giustificazioni insensae del coinquilino.
"OK...! OK...! Ne parliamo appena torno...! Adesso ho da fare. Ciao!" Riattaccò.
"Scusa, il mio coinquilino. Stavamo dicendo...?" Il ragazzo si accomodò nuovamente sul divano.
"AAAAH! Anche voi ascoltate Madonna!" Urlò il tipo di fronte a loro.
Sasuke sgranò gli occhi corrucciando le sopracciglia, ancor più sconcertato di quanto già non fosse dopo aver udito la suoneria di Suigetsu, mentre la mascella di quest'ultimo si era spalancata toccando terra per lo shock nell'udire come improvvisamente la voce di quel ragazzo era mutata.
Quando era arrivato Hiyori presentava una voce normale, da uomo normale. Mentre adesso la sua voce somigliava più allo stridio delle unghie su una lavagna. Per non parlare di come gesticolava...!
Con nonchalance Sasuke allungò un braccio, poggiando la mano sotto il mento dell'amico, premendo un po' per poi chiudergli la bocca, prima che qualche sciame di mosche potesse farvi il nido tanto era spalancata.
Intanto Hiyori aveva iniziato a parlare a ruota libera sempre con quella vocina stridula da checca isterica, gesticolando in maniera ancora più inconcepibile.
Improvvisamente l'Uchiha con un gesto secco della mano, attirò l'attenzione di quella sottospecie di gay indefinito.
"Un altro!" Esordì.
Il tizio offeso si alzò raggiungendo la porta sculettando, mentre lanciava imprecazioni a destra e a manca.

"Ma che...?" Ancora frastornato il ragazzo dai capelli neri si voltò verso l'amico, che intanto si era alzato in piedi andando a setacciate la poltroncina su cui era seduto quel tipo.
"Suigetsu che stai facendo?"
"Ma hai nascosto un cazzo finto all'interno dell'imbottitura della poltrona e non mi hai detto nulla?"
"IO, COSA? Ma che diavolo dici? Io non ho messo un'accidenti nella poltrona!"
"E allora come te lo spieghi il fatto che la voce di quel tizio sia diventata come quella di Deidara quando si mette a giocare con quel suo amichetto bassino a...- Nascondi la salsiccia-?"
Sasuke in quel momento non sapeva se ridere o piangere.
In effetti la cosa aveva dell'esilarante però quel tizio era davvero assurdo. Non lo avrebbe mai e poi mai preso in casa sua.
Si batté una mano in fronte esasperato. "E sono solo al secondo candidato...! Non oso immaginare a che altro dovrò assistere!"



Nel nuovo appartamento dell'Uchiha i giorni trascorrevano e il ragazzo non era ancora riuscito a trovare un coinquilino decente. In quei giorni ne aveva viste davvero di tutti i colori. Dalle ragazze isteriche in perenne crisi da ciclo, a fissati per gli animali. Si era anche presentato un tizio che somigliava tanto a un Hippie, non solo per i capelli e l'abbigliamento, soprattutto per l'industriale quantità d'erba che fumava.

Durante i famosi "colloqui" Suigetsu si presentava sempre per assistere. Quel giorno si era portato dietro anche una pacco di popcorn e una bottiglia gigante di Cola, giusto per ammazzare il tempo. Non si sarebbe perso per nulla al mondo la selezione per il futuro coinquilino di Sasuke Uchiha.
Quel pomeriggio sarebbe dovuto andare a fare il colloquio per la casa il famoso amico di Sakura.
Dopo tutte le persone improponibili al quale era stato costretto ad assistere, si augurava che perlomeno l'amico della sua collega di lavoro fosse un tipo normale.
L'appuntamento era previsto per le 11 del mattino. Al telefono il tizio aveva insistito come un matto per spostare l'incontro durante il pomeriggio, ma il moro gli aveva fatto intendere a chiare lettere che nel pomeriggio era impegnato, perciò o quello o niente.

"Allora, quando arriva l'amico della tua amica dai capelli rosa?"
"Non ne ho idea...!"
Sasuke si era accovacciato sul divano imbronciato. Doveva ammettere che l'incontro stava cominciando davvero bene. Erano già le 11:15 e il tizio ancora non era arrivato.
Suigetsu infilò una mano nel pacchetto di popcorn. "Ne vuoi un po'?"
"No, grazie!" Rispose sprezzante.
Il suono del campanello fece capolino in casa dall'ingresso. "Finalmente...!"
Il moro si alzò dal divano andando ad aprire, attendendo che il ragazzo salisse.


Naruto quella mattina non era proprio riuscito ad alzarsi. La sera precedente era andato a lavoro come di consueto, e come accadeva ormai da qualche settimana Gaara era andato a prenderlo in auto al termine del turno lavorativo. Peccato che quella notte rimasero svegli fino all'alba a guardare la TV in camera del rossino, con il suo mega televisore da 60 pollici ultra moderno, per poi addormentarsi nel letto dell'amico come facevano da ragazzini.
Aveva dimenticato totalmente l'appuntamento. Se era riuscito a svegliarsi, lo doveva a Takano, il maggiordomo, che diligentemente era entrato nella camera del padrone di casa svegliando il biondino.
E adesso eccolo qui, nel percorrere quella piccola scalinata che lo avrebbe portato al cospetto di un tizio che cercava un coinquilino.
"Speriamo bene...!" Si augurò bussando alla porta.
Inspirò profondamente, dipingendo sul suo viso uno dei suoi migliori sorrisi.


Sasuke sentendo bussare si affrettò ad andare ad aprire, fregandosene del fatto che sul suo volto fosse visibile quanto quel ritardo lo avesse infastidito.
Poggiò la mano sulla maniglia della porta e l'aprì.
"Ciao, piacere Naruto!"
In quel preciso istante Sasuke rimase abbagliato, come se un forte raggio di luce lo avesse travolto in pieno, mischiandosi poi con il cielo azzurro d'estate e la calda sabbia delle Bahamas.
"Piacere, Sasuke...!" Rispose meccanicamente continuando ad osservare quel ragazzo.
Lo trovava davvero... Splendido! Quei capelli biondi, ma di un biondo caldo, dorato, nulla a che vedere con quei biondi ispidi e freddi che si vedevano di solito in giro.
La pelle era abbronzata, così calda e succosa...! Immaginava già il sapore.
E quello sguardo...! Era qualcosa di... Indescrivibile! Così puro, allegro, pieno di vita; qualcosa di raro piombato magicamente in casa sua.
"P-posso entrare?" Il biondino prese a balbettare nervosamente, sentendo gli occhi neri e intensi di quel bellissimo ragazzo dai capelli neri su di sé.
"Emh... Sì, scusa. Accomodati!" Sasuke si ridestò da quel torpore dandosi dell'idiota per l'orribile figura.

"Come puoi vedere questo è l'ingresso, mentre qui abbiamo il salotto." Educatamente l'Uchiha mostrò l'appartamento al ragazzo.
"È davvero carina la casa!" Sorrise entusiasta.
"Mentre lui è Suigetsu...! Un mio amico." Il moro cambiò tono di voce, da tranquillo a seccato, nel preciso istante in cui dovette fare gli onori di casa tra l'amico e quel dolce angelo.
"Suigetsu! Onorato di fare la tua conoscenza, bellezza!" L'albino si precipitò di fronte al nuovo arrivato, inginocchiandosi di fronte a lui e facendogli il baciamano.
In quel preciso istante le guance dell'Uzumaki si imporporarono per la vergogna. Non era decisamente abituato a certi gesti, non gli era mai capitato nulla del genere in tutta la sua vita. Inoltre quel tipo aveva qualcosa di inquietante e perverso.
"Suigetsu piantala! Non importunarlo!" L'Uchiha lampante ammonì l'amico incenerendolo con lo sguardo.
"Perdonalo! È un deficiente!" Si rivolse al nuovo arrivato. "Prego, accomodati!"
L'albino si voltò verso l'amico con bocca e occhi spalancati. Sasuke aveva appena ceduto al fascino di quel biondino. Quei suoi modi gentili... Non era da lui!
"Allora Naruto...! Dimmi qualcosa in più di te!" Esordì sempre il moro accavallando elegantemente le gambe, sfoderando uno dei suoi sguardi più sexy e penetranti.
Suigetsu sempre più allibito osservava il suo amico tentare di far colpo su quel ragazzo.
"Non è che ci sia molto da dire...!" Ridacchiò nervosamente il biondo, portandosi una mano dietro la testa.
"Allora... Mi chiamo Naruto Uzumaki, ho compiuto 20 anni il 10 di Ottobre. Faccio il barista il un locale notturno..."
"FAI IL BARISTA IN UN LOCALE NOTTURNO?" Urlò l'Hozuki incredulo.
"Sì...!" Sorrise nervosamente l'altro.
Sasuke era rimasto notevolmente sconvolto da quella confessione. "Fai solo il barista? O anche altro...?" Chiese senza entrare nel dettaglio.
In fin dei conti ci era rimasto davvero male. Quel ragazzo, anche se di una manciata di centimetri più basso di lui, era davvero figo. Se davvero faceva la puttana lo avrebbe lasciato perdere. Non amava quel genere di persone.
"Che stai cercando di insinuare?" Si alterò invece il biondo, esibendo un pugno furibondo. "Faccio solo il barista! Tutto qua!"
"E io che ne so?!" Rispose a sua volta sprezzante il moro.
Quel tipetto non era solo bello esteticamente, possedeva anche un certo temperamento, constatò.
Intanto Naruto stava ribollendo dall'interno tentando di trattenersi in tutti i modi. Se voleva trovare casa in fretta doveva mostrarsi gentile e accondiscendente.
E poi quell'appartamento distava pochi isolati dal locale per cui lavorava. Era perfetto!

Suigetsu assisteva interessato mangiando popcorn e bevendo cola. Gli sembrava di stare al cinema. Doveva ammettere che quei due in fin dei conti avevano una certa affinità. Il modo in cui si fissavano, i gesti, il linguaggio del corpo. Quei due gridavano sesso in tutte le lingue conosciute e non.

"Allora...! Perché cerchi un appartamento?"
Naruto spiazzato sbatté le palpebre per qualche istante. "Prima vivevo a casa del mio ragazzo... Ma abbiamo rotto. Adesso sono ospite a casa di un mio amico, ma non posso rimanere per sempre a casa sua! Mi serve un posto dove stare! Sul serio!"
Per come la vedeva lui, inventare balle lo avrebbe solo messo nei casini, meglio essere sinceri. Alla fine non aveva nulla da nascondere.
"Quindi sei appena uscito da una relazione...?" Chiese Suigetsu interessato.
Già immaginava un futuro dove Sasuke si sbatteva animatamente quel bel biondino o viceversa, stroncato da quella confessione.
"Lo ha appena detto!" Si intromise l'Uchiha acido. "Perdonalo...! È IDIOTA!" Calcò l'ultima parola intenzionalmente.
"EHI!" l'Hozuki afferrò una manciata di popcorn lanciandola addosso al moro.
"Non osare sporcarmi casa! E smettila di mangiare! Non sei al cinema!" Si alterò quest'ultimo, tentando di tirar via dalle mani dell'amico il sacchetto di popcorn.
"Siete davvero simpatici...!" Naruto scoppiò in una fragorosa risata nel trovarsi davanti agli occhi quei due litigare tanto animatamente.

L'Uchiha e l'Hozuki come due allocchi si incantarono nell'osservare quel meraviglioso biondino ridere di fronte al loro battibecco. Lo trovarono maledettamente adorabile, oltre al fatto che possedesse un sorriso davvero splendido. E poi quel fisico...
Quel ragazzo era un'occasione più unica che rara.

Sasuke più si specchiava in quei meravigliosi pozzi d'acqua cristallina, più iniziava davvero a valutare quel ragazzo come possibile coinquilino.
"Hai qualche hobby? Cosa ti piace fare?"
Adesso si stava dando davvero dell'idiota per la domanda insensata. Che diavolo c'entravano i suoi hobby con l'appartamento?
"Ma sei etero, gay o bisex?" Esordì Suigetsu con finta aria innocente.
"SUIGETSU!" Urlò l'Uchiha sconvolto voltandosi verso l'amico, mentre il biondo era rimasto impietrito dalla domanda.
"Ma cosa c'entra il mio orientamento sessuale con la casa?" Naruto ancor più ingenuamente pose la domanda, non riuscendo proprio a capire il nesso.
"Semplice curiosità!" L'albino scrollò le spalle.
L'Uzumaki inarcò un sopracciglio sempre più intimorito da quello strano ragazzo.
"Naruto! Ignora questo idiota, ok?" Sasuke aveva letto la nota di terrore negli occhi espressivi di quel ragazzo, trovandoli sempre più meravigliosi.
"E tu...!" Sempre il moro fissò l'albino con sguardo minaccioso. "Chiudi il becco immediatamente o sono guai...!" Ghignò allargando gli occhi torvo.

Naruto un po' sbigottito si voltò verso l'albino.
"Perché prima mi hai chiesto del mio orientamento sessuale? Non sarete mica omofobi?" Se davvero era così, al diavolo la casa! Al diavolo anche quel bel moro lì di fronte a lui! Meglio restare a vivere da Gaara che fingere di essere un super etero.
"Ma che hai capito, bel biondino?!" Rispose Suigetsu ridacchiando compiaciuto.
"In pratica, due giorni fa si è presentato questo tipo davvero sexy!" Proseguì. "Inizialmente parlava in modo del tutto normale, poi man mano che la discussione procedeva..."
"Sii sincero Suì!" Si intromise Sasuke ammonitore. "Dopo che questo tizio ha sentito la suoneria di Madonna -Girl go wild- di Suigetsu, si è messo a urlare come una checca isterica iniziando a parlare a manetta di quanto fosse gay!" Concluse l'Uchiha con grande serietà e una nota sconcertata nella voce.
Lì Naruto scoppiò a ridere come un matto, non riusciva più a controllarsi. Quel racconto era troppo esilarante, tanto da immaginare la scena.
"Adesso ho capito...! Ok, ammetto di essere gay! Ma non sono una checca isterica, te lo assicuro!" Precisò tentando di darsi un briciolo di contegno.
"Voi due, invece?" Chiese.
"Noi cosa?" Il moro pose la domanda non avendo capito cosa intendesse l'altro, troppo coinvolto dall'immagine di quel bel bocconcino che rideva come un matto. Più lo guardava e più lo trovava bello, sexy e adorabile.
"Anche voi due siete gay?"
"Bisex!" Rispose l'Hozuki.
"Entrambi?"
"Sì, entrambi!"
"E siete più uke o più seme?" Adesso era stato il biondino a porre la domanda.
Trovava quel moretto davvero bellissimo e affascinante. Sapere qualcosina sul suo conto non gli sarebbe dispiaciuto. In fin dei conti avrebbero dovuto condividere casa, qualche notizia sul suo conto gli spettava di diritto. E poi... erano stati loro a iniziare con le domande private.
"Io più seme! Sia con le donne che con gli uomini. Però per un bel faccino come il tuo farei di tutto...! Anche concederti il mio culo!" Fu la pronta risposta dell'Hozuki.
Una serie di brividi di puro terrore attraversò la schiena del biondo, quel tizio faceva davvero impressione. "No, grazie!" Rispose puntando lo sguardo sul padrone di casa.
"E tu Sasuke?" Sorrise con lo sguardo.
"Mmmh... Dipende!"
"Dipende da cosa?" Si incuriosì sempre il biondo.
"Dal partner." Proseguì neutrale l'Uchiha. "Anche se in media preferisco gli uomini, le donne sono troppo petulanti."
A quella risposta Naruto si incuriosì ancora di più. Quel ragazzo così carino e dall'aspetto serio lo incuriosiva molto. Non che avesse in mente di infilarsi così presto in un'altra relazione! Gli serviva davvero una pausa, Pain lo aveva sfinito da ogni punto di vista, ma potevano pur sempre diventare amici.
"E sei più uke o seme?" Riprovò.
"Tu cosa preferisci?" Rispose di rimando il moro. La vedeva come una sorta di sfida.
"Non saprei... Dipende dalle circostanze!" Ammise l'Uzumaki.
"Anche per me... All'incirca!" Rispose l'altro.

Suigetsu era tornato a ingurgitare popcorn assistendo super interessato a quello scambio di battute, fantasticando sulle notti di sesso selvaggio che avrebbero trascorso quei due una volta diventati coinquilini.
-Sono più che certo che a letto faranno a turno!- Rifletté mentalmente.
-Forse dovrei fissare anche qualche telecamera nascosta in casa? Così da poter assistere alle loro notti infuocate?- Protrasse il suo pensiero sorseggiando un sorso di coca direttamente dalla bottiglia.

"Allora, cosa hai deciso? Posso venire a vivere qui?" Sorrise carinamente il biondo.
Ci sperava davvero. Non che non gli piacesse vivere con Gaara. Tutt'altro! Era il suo migliore amico, lo aveva aiutato un mare di volte in tutti quegli anni di amicizia. Però tutto aveva un limite e aveva anche la brutta impressione che rimanere a vivere da lui avrebbe arrecato situazioni d'imbarazzo non appena Kankuro sarebbe tornato a vivere con il fratello minore.
L'Uchiha parve rifletterci su. "OK... Ti accetto come mio coinquilino...!"
"Stupendo!" L'Uzumaki sorrise entusiasta. "Quando posso trasferirmi?"
"Anche domani...!"
"Perfetto! Allora domani pomeriggio torno con le mie cose!" Il biondino si alzò. "Allora a domani! Ciao Sasuke...!" Salutò.
Sasuke e Suigetsu ricambiarono quel saluto con un gesto della mano, mentre i loro occhi erano fissi sul sedere tondo, sodo e dannatamente sexy del biondino, che sparì poco dopo dietro la porta d'entrata dell'appartamento.
"Come ti invidio Sasu! Quel biondino ha un culo da favola...! E tu potrai sbattertelo continuamente...!" Intraprese l'albino con grande serietà espressa nella voce, mentre ancora fantasticava su quelle chiappette sode.
Il moro in un primo momento non si era reso conto della battutina dell'amico, ancora intento a contemplare quel di dietro sceso in terra direttamente dell'Olimpo.
"Ehi! Non ho alcuna intenzione di farmi quel ragazzo!"
"Allora sarà lui a sbattersi te?" Chiese l'altro con finta aria innocente. "Che peccato però! Quelle chiappette sono così maledettamente scopabili...!"
"La pianti?" Adesso Sasuke iniziava davvero ad alterarsi. "Siamo solo coinquilini, tutto qui!"
"Sì... Sì... Come no...!" Sorrise sornione l'Hozuki. "Vi concedo al massimo qualche mesetto. Giusto il tempo per fare amicizia...!" Proseguì addentando altri popcorn sotto gli sguardi infuocati del moro.
"Stai vaneggiando!" Storse lo sguardo quest'ultimo.
Ok...! Forse aveva accettato in casa sua quel biondino solo per il suo fisico da urlo, quel viso d'angelo, i suoi meravigliosi e profondi occhi blu, e quel sedere... Si riscosse nel preciso istante in cui la sue mente riprese a sragionare ripensando a quel bel tipo.
Sasuke preferì ignorare Suigetsu, non aveva gran voglia di discutere, e poi doveva liberare l'altra camera presente nell'appartamento ancora sommersa dai suoi scatoloni pieni di manga; oltre al fatto che doveva prepararsi per andare a lezione.

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