I sogni sono desideri che l'uomo tiene nascosto anche a se stesso.

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I sogni sono desideri che l'uomo tiene nascosto anche a se stesso.

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Gaara con occhi sbarrati ascoltava il discorso. "Ho cielo!"

"Ancora adesso a distanza di anni, di fronte a quel ricordo... mi sento una prostituta." Ammise portando davanti agli occhi la mano che teneva poggiata sul tavolino in legno bianco.

"Secondo me è quell'uomo ad essere un emerito ignorante!" Sputò sprezzante il ragazzo dai capelli rossi.

"Per giorni e giorni ho sentito quelle parole rimbombarmi nella testa! E ha questo si aggiungeva il fatto che mi tenessero lontano da mio fratello. Dormivamo nella casa dei miei genitori, non avevamo un soldo... Suo padre aveva cacciato di casa entrambi. Shisui prese a lavorare come cameriere, io ero ancora troppo... Piccolo. Non potevo fare nulla per dare una mano." Continuò assumendo uno sguardo davvero rammaricato.

Sabaku osservava quell'uomo, ne aveva attraversate davvero tante. "E con Sasuke? Come finì?"

"I miei zii... Era furiosi con me e Shisui. Sfogarono la loro sfrustrazione su mio fratello. lo portarono da uno psicanalista per assicurarsi che non lo avessi deviato con la mia influenza malata, inoltre, lo trattavano malissimo e io mi sentivo ancora più una persona orrenda. Le persone a me più care stavano soffrendo a causa mia..."

Uchiha sorsegiò il suo bicchiere di acqua. "Pregai in ginocchio il mio prozio Madara, chiedendogli di aiutarmi con l'affidamento di Sasuke."

"è un avvocato?" Domandò il ragazzo.

"Si, uno dei migliori!" Sorrise l'altro. "Senza di lui... Non saremmo mai riusciti ad ottenere l'affidamento di mio fratello. Ha fatto davvero moltissimo per noi!"

Concluse il racconto sentendosi spossato, come se raccontare quella storia dopo tanto tempo, gli avesse risucchiato via tutte le forze. Al contrario Gaara era divenuto fin troppo silenzioso.

"é una storia davvero triste...!" Cominciò con il capo chino, fissando il suo bicchiere.

"Già! Ma adesso stiamo tutti bene." Sorrire dolce il moro. "Perchè adesso non mi racconti di te e Kankuro? " Proseguì con dolcezza.

Il giovane arrossì, solo Naruto conosceva la storia di come era nato il loro amore, raccontarlo era imbarazzante, ma Itachi era stato sincero e adesso era il suo turno.

"Ok..." Cominciò sospirando in difficoltà. "La mia storia non è avvincente come la tua e ne conosci già una buona parte..."

"Si ok, raccontami com'è inizata!" Sorrise di nuovo.

Adesso Gaara cominciava a sentirsi davvero in imbarazzo, percepì le guange riscaldarsi, si specchio sullo schermo dello smartphon pregando di non essere arrossito come un emerito idiota. Cazzo! Era rosso come un pomodoro.

"Ti imbarazza davvero così tanto...?" Uchiha era divertito da quella scena. Era appena riuscito a metterein soggezzione quel rossino borioso.

"Ho tenuto i miei sentimenti nascosti per così tanti anni... Che adesso non so da dove cominciare." Ammise il più giovane voltando la testa dal lato opposto.

Quello che sentiva era un tumulto di emozioni talmente grandi, che non trovava le parole per esprimerlo. Sospirò raccogliendo le idee, cercando di rammentare la loro vita da bambini.

"Ok..." Cominciò. "Io a Kankuro siamo cresciuti praticamente soli. Mia madre venne stroncata da una leucemia fulminante quando ero ancora piccolo, avevo all'incirca... 3 anni. Non ricordo praticamente nulla di lei. Mio padre è sempre stato coinvolto solo dalla sua grossa e multimilionaria azienda, non gli interessava nient'altro. Mente mia sorella maggiore... "

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