Capitolo 8

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« Bianca, apri la porta!»


Nessuna risposta. Natasha sta tentando di convincere la ragazzina ad uscire dalla stanza da quasi mezz'ora.

« Voglio che mi dici la verità! » grida lei ad un certo punto, è la prima volta che risponde, quindi lo si potrebbe considerare un passo in avanti.


« Va bene, -acconsente la donna- ma solo se esci: non chiacchiero con le porte! »


Una chiave gira nella toppa e la porta della cameretta si socchiude. Un giovane viso fa capolino dalla fessura. I capelli sono scompigliati e, sotto gli occhi rossi per il pianto, sono molto evidenti delle occhiaie.

« Hai pianto tutta la notte? » Domanda la donna sorpresa.


« Tu che dici? -replica l'altra di rimando- L'unica persona che si mostra gentile e disponibile nei miei confronti non fa altro che mentirmi! »

. . .

In cucina davanti a due tazze di cioccolata calda, le due cominciano a riappacificarsi.

« Ti propongo un gioco. » prende parola Natasha.

« Che tipo di gioco? -domanda Bianca senza dare alcuna sfumatura alla propria voce, difficile dire se stia facendo la falsa disinteressata o se non le importi per davvero- In cosa consiste? »

« Ci facciamo delle domande a turno e rispondiamo sinceramente. Comincia tu. »

« Chi sei veramente? »

« Mi chiamo Natasha Romanoff, sono di origine russa, ma fedele allo SHIELD (un'organizzazione spionistica americana che si occupa di proteggere l'intero mondo)... Ora tocca me: Da dove vieni Bianca? »

La ragazzina socchiude gli occhi e corruga la fronte, cercando di ricordare il meglio possibile il proprio passato.

« Sono nata in nord Italia, a Venezia, dove sono cresciuta. Poi, quando avevo quasi dieci anni sono venuta in America con la mia famiglia, perché mio nonno diceva che era troppo pericoloso restare. -ricordare sembra essere stato uno sforzo enorme, dalla sua fronte, infatti, cola una goccia di sudore.- È il mio turno. Perché badi a me, se sei un'agente segreto? »

« È il mio compito, mi è stato ordinato e poi mi stai simpatica. Cosa intendevi con pericoloso, parlando del tuo arrivo in America? »

« Credo... La guerra... »

Bianca non ha posto alcuna domanda, per cui Nat decide di continuare lei. Fa un paio di calcoli... « Guerra? In Europa? Nel 2008? »

« Non credo che fosse il 2008... Io, ecco, prima del mio periodo in ospedale ero con... con degli amici, mi pare... Ecco, loro mi avevano chiesto chi fosse il presidente degli USA precedente a quello attuale (non so bene perché me l'avessero chiesto) e quando ho risposto 'Franklin Roosevelt' sono rimasti... scioccati. »

Per poco la donna non sputa la cioccolata calda che stava sorseggiando.

« Franklin Roosevelt hai detto? » domanda con la voce di un'ottava o due più alta del consueto.

« Sì, perché? »

« Era presidente durante la seconda guerra mondiale! »

« Lo so, ma... »

« Non importa: ora tocca a te fare una domanda. »

« Perché ti è stato ordinato di badare a me? » domanda la giovane dopo qualche istante di riflessione.

« Perché c'erano delle incongruenze inquietanti con la determinazione della tua età... A quanto pare, hai davvero molti anni in più di quelli che dimostri... Se vuoi, puoi farmi un'altra domanda. »

« Perché siamo in un luogo così isolato e non ho ancora incontrato nessuno a parte te? »

« Perché sto cercando di capire di cosa sei capace e... »

« Se sono un pericolo per gli altri. -la interrompe Bianca- Io so chi e cosa sono. »

« E chi e cosa sei, dunque? »

« Mi chiamo Bianca Di Angelo e sono una fanciulla terribilmente annoiata! » declama la mora ponendo così fine al gioco.

. . .

« Un centro commerciale? » ripete un'ultima volta la ragazzina.

« Esattamente -conferma la donna per l'ennesima volta- un grande edificio pieno di negozi di vario genere... »

« Come un grande mercato, allora! »

« Non proprio, in un mercato ci sono bancarelle mobili, un centro commerciale è una struttura in mattoni e cemento. -Spiega (un'altra volta); l'unico motivo per cui Natasha non si è ancora presa la testa fra le mani né l'ha sbattuta da qualche parte è che deve tenere lo sguardo fisso sulla strada e le mani sul volante dell'automobile- Ed ora ci stiamo andando per comprarti dei vestiti nuovi. »

« Oh, grazie! »

* * *

Salve gente!

Mi chiedevo... che Avenger vorreste che Bianca incontrasse per primo (cioè per secondo visto che c'è già Nat)?

Notte notte, buona notte,

l'E.T.i

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