Capitolo 20

1.3K 89 8
                                    

Bianca si rigira nel letto da diversi minuti: c'è qualcosa che la sta strappando da quel luogo e la trascina sempre più sottoterra, ma non fisicamente solo la sua mente si sta allontanando dalla sua camera, dalla casa in cui i trova, dalla città di Washington DC...

Dove... dove mi trovo? Qui è tutto così buio: l'unica luce è azzurro-argentata e sembra provenire... dal mio corpo?

Qualcuno mi sta chiamando... Qualcun'altro invece mi sta avvertendo o dando dei consigli, ma non riesco a capire neanche una parola a causa della distanza troppo grande. Cammino nella direzione da cui mi sento chiamare. Improvvisamente una figura scura si staglia innanzi a me. Sembra un uomo, sulla quarantina. Ha i capelli scuri, indossa una camicia bianca, in netto contrasto con i pantaloni, la giacca, la cravatta e le scarpe neri. Nei suoi abiti mi pare di intravedere dei volti, come di fantasmi.

« Padre? »


«Sì, piccola mia. -mi si avvicina- Sai chi sono? »

«Tu... tu sei Ade... -inizio titubante- Il Signore dei Morti. »

« Esattamente, sei sempre stata molto intelligente, proprio come tua madre. » conferma mio padre sospirando.

« Mi hai chiamata tu qui? Sono... -un dubbio mi fa rabbrividire- sono forse morta? »

« No, -mi rassicura- ma tuo fratello e quasi tutti quelli che hai conosciuto credono che sia così. Ed è meglio che non scoprano che sei viva... »

Abbasso lo sguardo sul mio corpo. Sto indossando un paio di jeans e un giubbotto argentato. Percepisco che in testa ho la mia cuffia, quella verde che mi piace molto (credevo di averla perduta!) e in spalla un arco. Il fatto più strano è il riuscire ad intravedere attraverso il mio corpo, come se fossi fatta di nebbia.

« Come faccio ad essere qui e in questo stato? »

« Credendoti morta, Nico -mi si stringe il cuore nel sentire il nome del mio fratellino- ha tentato di evocarti. Dato che sei viva non avrebbe dovuto funzionare, come non ha funzionato le altre volte che ha tentato negli ultimi mesi... Ma probabilmente le altre volte, probabilmente, eri sveglia e la tua mente non era in grado di allontanarsi dal tuo corpo cosciente. »

« E poco fa stavo dormendo. -confermo- Magari il mio corpo è ancora assopito. »

« Credo che questo potrebbe essere una conseguenza dell'essere mia figlia, ma non ricordo che nessuno dei miei discendenti abbia mai avuto la capacità di estraniarsi dal proprio corpo in questo modo... »

« Che devo fare? » 

« Dovresti andare da tuo fratello, dirgli di smettere di tentare di resuscitarti e spiegargli che è pericoloso per i miei figli portare rancore. Ma assicurati che nessuno capisca che sei viva, altrimenti mio fratello potrebbe tentare ancora di ucciderti. Ora va'. » 

Mentre mi dirigo verso il luogo dove dovrebbe essere Nico ripenso a cosa dirgli. Non dirgli che sei viva, è per il suo bene.

Accanto a Nico, ci sono altre tre persone. Uno di loro è Percy Jackson che negli ultimi mesi è stato, insieme a Nicholas, uno degli ospiti fissi dei miei sogli più realistici. Poi c'è una ragazza bionda; credo che sia quella che dovevamo salvare nella nostra impresa, se non sbaglio si chiama Annette, no era Annabeth. C'è pure un satiro, il ragazzo-capra che era con noi in missione, mi pare si chiami Grover... Infine, un bambinone con un occhio solo che si guarda attorno intimorito: è un ciclope, non lo conosco, ma credo che sia buono, a giudicare dallo spavento che io incuto a lui, nonostante io sia quasi venti centimetri più bassa.

Ad un mio cenno tutti gli altri spiriti si ritraggono. Sorrido debolmente a Percy e lo saluto. Lui esclama il mio nome e si scusa per tutto quello che mi è successo. Gli spiego che non gli rimprovero nulla e che ho fatto le mie scelte. Ma da dove mi vengono tutte queste parole? Che centri qualcosa mio padre?

« Bianca! » a parlare è stato mio fratello, mi viene da piangere... Cielo, quanto è cresciuto! Nico tenta di spiegarmi come sta tentando di riportarmi in vita. Oh, se solo potessi dirgli tutta la verità! Provo ad accarezzargli una guancia: questo gesto l'ha sempre rassicurato, ma non riesco a toccarlo, proprio come se fossi fatta di vapore.

Gli riferisco quello che ha detto nostro padre sul fatto di portare rancore e gli faccio notare che è con me che ce l'ha, non con Percy. È stata colpa mia, ammaliata dall'idea di una nuova famiglia con le Cacciatrici, senza più responsabilità: l'avevo abbandonato.

Non riesco a convincerlo sul fatto che non sia possibile riportarmi indietro. Improvvisamente sento il Tartaro fremere: non è sicuro per tutti i morti e nemmeno per me restare. Spiego a Nico che i suoi poteri stanno attirando attenzioni indesiderate e gli dico addio, non so se lo rivedrò ancora. Spero solo che non dimentichi quanto gli ho detto.

Bianca si sveglia all'improvviso.

È confusa, felice per aver rivisto il fratellino, ma triste per avergli mentito così spudoratamente.

Nonostante sia notte fonda dal piano di sotto si sente una voce, probabilmente è Natasha al telefono con qualcuno. La ragazzina scende in silenzio le scale, sa che non è buona cosa origliare, ma un sesto senso le dice che è lei l'argomento del discorso.

« ... Capisco... Ultimamente mi nasconde qualcosa -sta dicendo Nat sottovoce- Da quando ha conosciuto Stark... Sì, per una settimana... Non posso assillarla di domande... Sarà giovane, ma non è stupida e poi non è così piccola, gliel'ho spiegato signore... Sta sostenendo che la ragazzina si è inventata una storia così articolata? -l'ultima frase l'ha detta ad un volume un po' troppo elevato- Ora mi scusi, se mi metto a litigare con Lei sveglierò Bianca... aspetti un istante -replica stizzita avviandosi verso le scale, Bianca si affretta a risalire e ad infilarsi nuovamente sotto le lenzuola- Fortunatamente non si è svegliata... Sì, capo. Sarò puntigliosamente sospettosa... » 

Spazio Autrice:

Chissà perché Fury è più sospettoso del solito?

Leti

P.S. Settimana prossima non potrò aggiornare perché sarò in montagna.

(Ergo, o aggiorno domani o fra una decina di giorni)

Bye Bye

Nuovi MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora