Capitolo 19

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«Sveglia, pigrizia fatta ragazza! »

« Che gentilezza! A cosa si devono tutte queste cerimonie? »

« Per due motivi. Primo: io devo uscire tra tre quarti d'ora. Secondo: tu devi uscire tra tre quarti d'ora. »

« Io? Perché? -domanda Bianca sbadigliando- Cosa c'è oggi? »

« Non lo so. Non vuoi più andare al mare? »

« Il mare? Oggi? -Esclama alzandosi di colpo- Per tutti gli dei! Perché non mi hai svegliata prima? »

Natasha ride. « Che razza di imprecazione è per tutti gli dei? Sei capace di molto peggio! »

« Non mi è venuto in mente altro! » grida di rimando dal bagno la ragazzina.

. . .

Scesa per colazione, Bianca si ingozza, per finire prima.

« Fa con calma! » La rimprovera Nat.

« Ma sei matta? Poi faccio tardi. » replica con la bocca piena.

« No. Ti consiglio di fare con calma per non dimenticare nulla. »

« Siccome ho molta fretta vado molto piano? »

« Esattamente quello che diceva Napoleone. Come fai a saperlo? »

« Ho sempre avuto un certo talento a citare testualmente i discorsi della gente morta. Probabilmente faccio decine di citazioni al giorno senza neppure rendermene conto. » Spiega tra un boccone e l'altro.

. . .

« Hai preso tutto? »

« Sì. »

« Sicura al centodieci per cento?  » 

« No. »

« Vediamo... Asciugamano? Ricambio? Pallone? Merenda di emergenza? Crema solare? »

« Sì. Sì. Ovvio. Certo. Ehm... »

« Ecco qua! Buona giornata! » Si sbriga Nat spingendola fuori casa.

Nell'uscire Bianca butta un occhio all'orologio appeso al muro. « Sono le sette e mezza! »

« Lo so. Guarda chi arriva. - la donna addita una macchina- Divertiti! Io devo andare. »

Non appena la macchina si ferma la portiera posteriore si spalanca e un razzo corre addosso a Bianca.

« Ciao, Thomas. -fa quella ricambiando l'abbraccio del ragazzino. Poi gli fa notare- Mi stai soffocando... »

« Scusa, è che mi sei mancata. »

« Tranquillo, andiamo? Ciao, Nat a stasera. »

La ragazzina sventola la mano sinistra dato che con la destra tiene il borsone. Qualcosa luccica al braccio, è una catenina argentata.

« Sicura di portati il braccialetto? » domanda la rossa trattenendola.

« Tranquilla, non si rovina. » spiega Bianca, fortuna che non le ho raccontato cos'è, pensa tra sé e sé, altrimenti me l'avrebbe requisito.

. . .

Una volta in spiaggia la madre di Thomas, Catherine, obbliga tutti a cospargersi di crema protettiva.

« Che schifo! Ora la sabbia mi si appiccica ovunque! »

« Se la lasci asciugare non ti darà alcun fastidio, Bee... »

Il sorriso della ragazzina si fa vagamente inquietante.

« Bee? Ti sei permesso di darmi un soprannome tanto idiota? Ora te la faccio pagare! »

« Solo se mi prendi! » risponde Thomas buttandola a terra prima di correre via.

Bianca si toglie l'abitino che indossa sopra al costume (alla fine Nat l'aveva convinta a mettere quello a due pezzi), lo lancia sulla sdraio e parte all'inseguimento.

« Sei lenta! »

« Ti sto solo concedendo un po' di vantaggio! »

« Sì, certo, come no! -il ragazzino è a metà strada tra l'ombrellone e il bagnasciuga.- Non mi raggiungerai mai prima che io arrivi al mare! »

Bianca parte all'inseguimento e lo raggiunge pochi metri prima dell'acqua.

« Preso! » esclama buttandolo a terra a sua volta.

Thomas si alza ridendo.

« Sai come si fanno i castelli di sabbia più belli? »

« No..? »

« Allora te lo mostro: è facilissimo! »

Il ragazzino entra in acqua e afferra un  po' di sabbia dal fondale. Poi torna sulla sabbia asciutta e la fa gocciolare.

« Wow. -esclama Bianca ironica- Sembra proprio... una cacchetta! »

« Quindi sostieni di poter fare di meglio, senza paletta né secchiello? »

« Puoi scommetterci! »

La ragazzina ammucchia della sabbia asciutta poi la bagna con l'acqua del mare e finisce il lavoro con qualche conchiglia.

« Mancano i merli... » Le fa notare l'amico coprendo di goccioline di sabbia fradicia il perimetro superiore.

« Ti manca parte del cervello! »

. . .

« Vieni! » Thomas la prende per un braccio e la trascina per tutta la spiaggia.

« Dove? »

Il ragazzino la tira in acqua. Quando l'acqua comincia ad arrivarle alla vita, Bianca si blocca.

« Basta così! »

« Dai ancora un po'! »

Il cuore le batte a mille. « Ti prego, basta! »

« Hai paura? »

« Il mare mi da un senso di... di incertezza. I piedi non sono saldi al terreno, non si può respirare sott'acqua... »

« Sai nuotare, almeno un poco? »

« Un po'... »

« Ti prometto che non ti faccio andare dove non tocchi. Ti fidi di me? »

« Sì, mi fido. »

« Allora vieni! »

. . .

Quella sera Bianca torna a casa felice e non smette più di raccontare a Natasha quanto si sia divertita. « La prossima volta vieni anche tu. Promesso? »

« Certo. Ora dormi. »

« Sogni d'oro. »

. . .

. . .

Spazio Autrice

Cuaoo!

La canzone non c'entra nulla, ma la adoro 😍

🌋Leti

Nuovi MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora