«Sveglia, pigrizia fatta ragazza! »
« Che gentilezza! A cosa si devono tutte queste cerimonie? »
« Per due motivi. Primo: io devo uscire tra tre quarti d'ora. Secondo: tu devi uscire tra tre quarti d'ora. »
« Io? Perché? -domanda Bianca sbadigliando- Cosa c'è oggi? »
« Non lo so. Non vuoi più andare al mare? »
« Il mare? Oggi? -Esclama alzandosi di colpo- Per tutti gli dei! Perché non mi hai svegliata prima? »
Natasha ride. « Che razza di imprecazione è per tutti gli dei? Sei capace di molto peggio! »
« Non mi è venuto in mente altro! » grida di rimando dal bagno la ragazzina.
. . .
Scesa per colazione, Bianca si ingozza, per finire prima.
« Fa con calma! » La rimprovera Nat.
« Ma sei matta? Poi faccio tardi. » replica con la bocca piena.
« No. Ti consiglio di fare con calma per non dimenticare nulla. »
« Siccome ho molta fretta vado molto piano? »
« Esattamente quello che diceva Napoleone. Come fai a saperlo? »
« Ho sempre avuto un certo talento a citare testualmente i discorsi della gente morta. Probabilmente faccio decine di citazioni al giorno senza neppure rendermene conto. » Spiega tra un boccone e l'altro.
. . .
« Hai preso tutto? »
« Sì. »
« Sicura al centodieci per cento? »
« No. »
« Vediamo... Asciugamano? Ricambio? Pallone? Merenda di emergenza? Crema solare? »
« Sì. Sì. Ovvio. Certo. Ehm... »
« Ecco qua! Buona giornata! » Si sbriga Nat spingendola fuori casa.
Nell'uscire Bianca butta un occhio all'orologio appeso al muro. « Sono le sette e mezza! »
« Lo so. Guarda chi arriva. - la donna addita una macchina- Divertiti! Io devo andare. »
Non appena la macchina si ferma la portiera posteriore si spalanca e un razzo corre addosso a Bianca.
« Ciao, Thomas. -fa quella ricambiando l'abbraccio del ragazzino. Poi gli fa notare- Mi stai soffocando... »
« Scusa, è che mi sei mancata. »
« Tranquillo, andiamo? Ciao, Nat a stasera. »
La ragazzina sventola la mano sinistra dato che con la destra tiene il borsone. Qualcosa luccica al braccio, è una catenina argentata.
« Sicura di portati il braccialetto? » domanda la rossa trattenendola.
« Tranquilla, non si rovina. » spiega Bianca, fortuna che non le ho raccontato cos'è, pensa tra sé e sé, altrimenti me l'avrebbe requisito.
. . .
Una volta in spiaggia la madre di Thomas, Catherine, obbliga tutti a cospargersi di crema protettiva.
« Che schifo! Ora la sabbia mi si appiccica ovunque! »
« Se la lasci asciugare non ti darà alcun fastidio, Bee... »
Il sorriso della ragazzina si fa vagamente inquietante.
« Bee? Ti sei permesso di darmi un soprannome tanto idiota? Ora te la faccio pagare! »
« Solo se mi prendi! » risponde Thomas buttandola a terra prima di correre via.
Bianca si toglie l'abitino che indossa sopra al costume (alla fine Nat l'aveva convinta a mettere quello a due pezzi), lo lancia sulla sdraio e parte all'inseguimento.
« Sei lenta! »
« Ti sto solo concedendo un po' di vantaggio! »
« Sì, certo, come no! -il ragazzino è a metà strada tra l'ombrellone e il bagnasciuga.- Non mi raggiungerai mai prima che io arrivi al mare! »
Bianca parte all'inseguimento e lo raggiunge pochi metri prima dell'acqua.
« Preso! » esclama buttandolo a terra a sua volta.
Thomas si alza ridendo.
« Sai come si fanno i castelli di sabbia più belli? »
« No..? »
« Allora te lo mostro: è facilissimo! »
Il ragazzino entra in acqua e afferra un po' di sabbia dal fondale. Poi torna sulla sabbia asciutta e la fa gocciolare.
« Wow. -esclama Bianca ironica- Sembra proprio... una cacchetta! »
« Quindi sostieni di poter fare di meglio, senza paletta né secchiello? »
« Puoi scommetterci! »
La ragazzina ammucchia della sabbia asciutta poi la bagna con l'acqua del mare e finisce il lavoro con qualche conchiglia.
« Mancano i merli... » Le fa notare l'amico coprendo di goccioline di sabbia fradicia il perimetro superiore.
« Ti manca parte del cervello! »
. . .
« Vieni! » Thomas la prende per un braccio e la trascina per tutta la spiaggia.
« Dove? »
Il ragazzino la tira in acqua. Quando l'acqua comincia ad arrivarle alla vita, Bianca si blocca.
« Basta così! »
« Dai ancora un po'! »
Il cuore le batte a mille. « Ti prego, basta! »
« Hai paura? »
« Il mare mi da un senso di... di incertezza. I piedi non sono saldi al terreno, non si può respirare sott'acqua... »
« Sai nuotare, almeno un poco? »
« Un po'... »
« Ti prometto che non ti faccio andare dove non tocchi. Ti fidi di me? »
« Sì, mi fido. »
« Allora vieni! »
. . .
Quella sera Bianca torna a casa felice e non smette più di raccontare a Natasha quanto si sia divertita. « La prossima volta vieni anche tu. Promesso? »
« Certo. Ora dormi. »
« Sogni d'oro. »
. . .
. . .
Spazio Autrice
Cuaoo!
La canzone non c'entra nulla, ma la adoro 😍
🌋Leti
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Nuovi Mondi
FanfictionNatasha Romanoff riceve un incarico particolare: tener d'occhio una ragazzina in coma da tempo. Nessuna informazione su chi sia o da dove venga...