Cap 1 Sopravvissuti

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"Bellamy!"

Mi svegliai di soprassalto. Qualcuno mi chiamava dal corridoio. Prima che riuscisse a bussare ero già in piedi, pronto ad aprire. I miei sensi si erano fatti terribilmente acuti in quegli anni sull'Arca e non avevo che un sonno leggero e molto breve.

"Che succede?". Harper sembrava agitata, gli occhi spalancati.

"Ma non ti funziona la radio? Che diavolo, devi venire subito in sala computer!".

Guardai la radio. Effettivamente poche ore prima aveva smesso di funzionare. Un altro pezzo della stazione che ci lasciava. Come una parte degli impianti elettrici e delle colture. Avevamo sopperito in qualche modo, ma non sapevo proprio quanto saremo potuti andare avanti.

"Ok, arrivo", dissi prendendo la maglia e infilandomi velocemente le scarpe.

Vidi Echo, fuori dalla sala, appoggiata allo stipite della porta. Mi gettò uno sguardo che non capii.

"Mancavi solo te", disse con la voce fredda. Ce l'aveva ancora con me.

Erano tutti là, in piedi. Sullo schermo grande del computer si vedevano dei puntini in movimento. Forse il radar? Ma non avevamo mai dovuto usarlo.

"Spiegatemi cosa stiamo guardando".

Raven mi guardò col volto serio.

"Il bello è che non lo so. Sembrano oggetti che si muovono. Sono due. Secondo il computer sono di dimensioni notevoli e viaggiano veloci".

Aggrottai la fronte. Non era possibile ci fosse qualcun altro nello spazio.

"Navi spaziali? Come può essere? In che direzione stanno andando?"

"Sembra verso la terra, ma ..non è detto".

"Ma non appena si accorgono che l'arca è attiva verranno da noi. Bella fortuna eh?", si inserì Murphy con la solita ironia.

"Potrebbe esserlo, che ne sai? Magari è la nostra fortuna", rispose Raven senza raccogliere la sfida.

Emori mi guardò stranita. "Ma non eravate i soli sull'arca? C'erano forse stazioni che non ci avete detto?"

Provai a recuperare ricordi nella mente ma sembrava tutto così nebuloso. MI restava sempre più difficile pensare al passato, abituato com'ero a pensare solo al presente e a ciò che era necessario fare. Raven venne in mio aiuto.

"Mio Dio ...non è possibile", disse con un filo di voce.

"Cosa?".

Si alzò in piedi, concentrata. "Ho un ricordo ... almeno, credo che lo sia. Quando ero nel laboratorio di Becca con Abby e Jason prima della distruzione... ricordo che loro due parlavano di quello che avevano letto negli appunti sul sangue nero. Abby diceva che Becca usava dei criminali per testare il sangue... non riesco a mettere bene a fuoco la scena".

I'm Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora