Cap 17 - L'amore non è debolezza

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"Ehi, aspetta!".

La voce di Octavia mi raggiunse chiara e distinta pure in mezzo alla confusione del momento.

La gente del bunker si stava riversando fuori come un torrente in piena, emozionata e confusa.

Clarke era sballottata a destra e a sinistra, mentre Abby non la lasciava un istante. Abbracci, grida isteriche, rumori di passi, di persone eccitate mi stavano facendo scoppiare la testa, già piena di mille pensieri.

Mi voltai inizialmente senza vederla. Poi eccola al mio fianco. Un sorriso. Uno solo ma bellissimo e solo per me. "Vieni", disse. Ebbi solo un momento di esitazione e cercai con gli occhi Clarke, stretta tra Abby e Raven. Ci scambiammo uno sguardo da lontano, lei aprì un poco le labbra come per dire qualcosa ma poi scomparve dietro ad un gruppo di persone in festa.

Octavia mi fece scendere nel bunker, bloccando per qualche secondo le persone in uscita.

Un odore sgradevole mi afferrò la gola e tossii più volte.

"Lo senti anche tu? E' l'odore della pazzia, l'odore della morte", mormorò, mentre mi guidava verso la sala comando.

Chiuse la porta, lasciando fuori la confusione.

Perché tutti uscissero da là sotto ci sarebbe voluto del tempo.

La osservai meglio.

"Sei sempre più bella", le dissi.

"E tu sei sempre più uomo", commentò dandomi le spalle.

Risi. Mi sentivo più sereno, anche se i problemi non erano finiti.

"Già, sembra di si", risposi lisciandomi quel poco di barba che avevo. Poi tornai serio. "Sei ancora la comandante?".

Octavia non rispose ma si voltò di scatto e mi abbracciò.

La cullai tenendola stretta per alcuni minuti, in silenzio, come quando era una bambina. Sapevo che stava piangendo ma non voleva farmelo vedere.

"O ... come stai?", le chiesi, portando la conversazione su di un altro piano.

Con un sospiro sembrò cancellare quel momento di debolezza e raddrizzò la schiena, staccandosi da me.

"Bene, credo, a parte tutto. E tu? Sei magro e ...sembri triste".

"Bè, mangiare alghe per cinque anni non fa ingrassare di un etto. Anche la tristezza è diventata una compagna abituale", risposi cercando di scherzarci sopra.

"Le cose cambieranno per tutti. Anche per te", disse e la sua mano mi fece una veloce carezza.

Poi si allontanò di qualche passo. "Sono sempre la comandante ma non mi occupo di tutto. Ci sono gli esecutori. Io amministro la giustizia".

I'm Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora