Cap 23 - Giochi di potere

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        Sulla nave Murphy e i piloti stavano osservando un radar

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Sulla nave Murphy e i piloti stavano osservando un radar.

Una sorgente luminosa pulsava immobile in un punto dello schermo nero.

"Che cosa stiamo guardando?", chiesi.

Murphy camminava irrequieto su e giù e non rispose.

Uno dei piloti, Bob, indicò con un dito sul radar il percorso del punto luminoso.

"Questa è la Gagarin. Si è mossa mezz'ora fa da qui...a qui. Adesso è ferma. Probabilmente si sono posati di nuovo a terra".

"A quanto distano da Polis?"

"Dovrebbero essere a circa 50 km da qui".

Murphy si avvicinò. "Ma perché fermarsi? Se stavano venendo da noi... A meno che non abbiano avuto un problema ai motori".

"E' possibile?", chiesi.

"Non sono un ingegnere - rispose Bob - ma credo sia possibile. Queste navi non sono state progettate per rotte terrestri, ma per lo spazio. E' probabile che l'atmosfera e le impurità le danneggino".

Guardai Clarke. "Dovremo mettere guardie armate a difesa del bunker...", commentai ad alta voce.

"Non credo che basterebbero contro una nave".

"Le navi non sono armate", precisò Greta. "Sulla Gagarin però c'era il comando delle guardie e il loro arsenale. Consisteva in quattro tipi di armamento a testa, più alcuni lanciarazzi e laser di precisione".

"Quante erano le guardie?", chiesi.

"Venti".

"Quindi dispongono di circa un centinaio di armi e munizioni e tutto il resto... non potremo tenere loro testa se vengono in forze".

"Posizioniamo questa nave proprio sopra l'ingresso del bunker. Potrebbe proteggerlo, no?", propose Clarke.

"Si, può essere un'idea, ma ho promesso che la nave servirà per l'esodo. Da domani farà la spola tra qui e Mount Weather".

"Allora che facciamo?"

"Continuiamo a sorvegliare la nave di Ector sul radar". Poi mi rivolsi a Greta. "Tu e Kassim salirete sull'altura a sud di Polis per controllare se ci siano movimenti. Vi daremo il cambio tra quattro ore"

"Basterà?"

"Non lo so... spero di si. Dovrò avvertire Octavia".

"Non ce ne sarà bisogno", avvertì Murphy. "Eccoli qui. Un bel terzetto".

Ci voltammo e li vedemmo arrivare: Octavia, Orian e Indra.

"Siamo qui per sapere quante persone può portare la nave, ma credo abbiate qualcosa da comunicarci", disse Octavia, indicando il radar.

I'm Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora