Cap 20 - Ciò che provo per te

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Come faccio a spiegarti quello che provo per te? Da dove comincio? Che parole devo usare? Troppa testa. Usa il cuore Clarke.

Centinaia di pensieri come questo mi stordivano quella mattina. Rimbalzavano da una parte all'altra, provocando un rumore assordante nel cervello.

Era una buona mezz'ora che osservavo Bellamy dormire, distesa su un fianco e con la testa appoggiata sul braccio piegato, incapace di staccarmi da lui più di quei pochi centimetri. Era voltato verso il soffitto della grotta, rilassato, con un mezzo sorriso sulle labbra chiuse. Bellissimo.

Guardavo il suo torace che si alzava e si abbassava piano, le braccia abbandonate lungo i fianchi.

Bellamy Blake, il centunesimo ragazzo catapultato sulla terra.

Bellamy, l'antipatico sborone del primo giorno.

Bellamy, il mio unico e vero amico e molto di più, era proprio di fronte a me e mi aveva fatta sua fino in fondo, in tutto e per tutto. E l'aveva fatto talmente bene...

Bellamy...

I suoi occhi si mossero sotto le palpebre e aprì un poco la bocca, come potesse udirmi e dare una risposta ai miei pensieri.

Mi morsi il labbro.

Tu non sai... ma come potresti? Sei tu quello bravo con le parole, anche se non lo credi vero. Io so fare un discorso saggio, ma non so parlare d'amore. Tu si.

Non faceva rumore il suo respiro, impercettibile, come la brezza che fa vibrare le foglie sugli alberi, mentre soffia leggera. Sorrisi, stupendomi di me stessa e di come riuscissi a trovare tutti questi paragoni. Forse era la sua vicinanza.

Allungai una mano per toccarlo, ma la ritrassi senza averlo fatto.

No, dormi. Voglio guardarti e pensare. E immaginare.

Bellamy. Tu non hai idea. Non sai cosa ti farei.

Vorrei esplorarti come una terra appena conosciuta, come ho cercato di fare nei sogni, in questi anni di solitudine. Sogni che non riuscirei neppure a raccontarti. Vorrei solcare il tuo corpo senza zavorre, solo con la mia avida curiosità. Aprirti la bocca e assaggiare la tua lingua, conoscere i tuoi denti uno ad uno, baciare in punta di labbra ogni lentiggine nascosta, mordere piano la fossetta sul tuo mento, conoscere i cambiamenti nei tuoi muscoli, la forma delle tue membra. Voglio sapere come funzioni e cosa c'è nel tuo cuore; anche se mi sembra di conoscerti da sempre, so così poco di te...

Bellamy, non svegliarti. Quale parola devo dirti per prima, perché tu sappia cosa sento? Che significato dai alla mia vita? Non svegliarti fino a che non sappia cosa dire.

Non svegliarti.

Rabbrividì. Aveva freddo. Mi ero allontanata troppo per osservarlo.

Si girò verso di me, rannicchiandosi come per darsi calore. Mi cercava, ma io non c'ero. I capelli gli caddero sul viso ed io prontamente glieli spostai, tirando la coperta sopra le sue spalle nude. Forti. Splendide.

I'm Bellamy BlakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora