(Sopra Roxas)Roxas guardò per l'ennesima volta lo schermo del telefono sbuffando sonoramente.
-Sora! Ti vuoi muovere... arriveremo in ritardo il primo giorno.- urlò al gemello che nel frattempo stava scendendo di corsa le scale.
Dei due Sora era sempre stato il più pigro, anzi... era la pigrizia fatta persona.
Roxas invece amava essere in orario in tutto ciò che faceva, aveva persino una sveglia che gli ricordava quando mangiare, quando studiare, quando andare a dormire.
Vide spuntare il fratello con ancora la borsa aperta e la brioche in bocca, i capelli castani del ragazzo erano completamente spettinati e aveva gli occhi ancora semichiusi.
-Possibile che tu non riesca mai a svegliarti in tempo?- Lo rimproverò il biondo.
Sora fece una smorfia.
-Non è colpa mia se non sento la sveglia- rispose mentre saliva in macchina.
-Sì, come no.- Lo liquidó Roxas salendo a sua volta sulla mercedes nera.
-Dove devo portarvi?- chiese l'autista.
-Che domande! A scuola no?- disse Sora masticando.
L'autista mise in moto e partì alla volta della scuola.La ''Shadow Heart School'' era una grande scuola per ''soggetti particolarmente dotati'' frequentata da più di seicento studenti.
In pratica era una scuola che riuniva geni, futuri musicisti, aspiranti artisti, aitanti scienziati e chi più ne ha più ne metta.
Cosa ci faceva lui li?
Non ne aveva la più pallida idea.
Lui e suo fratello avevano insistito tanto per convincere i genitori a mandarli in una scuola pubblica e alla fine ci erano riusciti; con l'unica clausola che la scuola sarebbe dovuta essere obbligatoriamente la scuola dei
Super-Geni.
Roxas non sapeva cosa aspettarsi.
Era abituato ad andare a scuola con la divisa e la borsa dell'istituto.
Ma quella Scuola non aveva ne divisa ne una propria borsa, infatti si era alzato venti minuti prima del previsto per scegliere i vestiti adatti.
Infine aveva optato per dei jeans azzurri una maglietta bianca con degli schizzi di vernice nera e un paio di Vans nere.
Aveva preso una borsa a tracolla nera e bianca con il simbolo del famosissimo gioco Assassin's creed e vi aveva buttato dentro un paio di quaderni, l'astuccio e il pranzo poi era sceso a fare colazione.
Ora guardava li mondo scorrere dal finestrino.
La macchina si fermò di colpo facendo sobbalzare i due ragazzi all'interno.
-Siamo arrivati signorini, potete pure scendere.- informò l'autista. -Grazie Luxord.- disse Sora all'uomo dai capelli biondo ossigenato cortissimi e gli occhi azzurri.
-Alle tre e mezza.- Ricordò Roxas.
-Senza dubbio.- Sorrise l'autista.
Roxas scese dalla macchina trascinandosi dietro Sora.
-Mancano dieci minuti, mi dici perché mi stai tirando?- protestò il castano ancora mezzo addormentato.
-C'è Riku.- minimizzò il biondo.
Appena sentí nominare il suo migliore amico Sora si rianimò.
-Dove? Da che parte?- chiese girando la testa da un lato all'altro per individuare il ragazzo.
-Proprio qui.- Rispose una voce dal timbro basso e controllato.
-Rikuuuuu!- Urlò Sora placcando il ragazzo dai capelli argentei e gli occhi verdi.
-Mi sei mancato sai?- rise quest'ultimo abbracciando a sua volta il ragazzo.
Roxas guardò Riku, non era cambiato per nulla durante l'anno di distanza se non per il fatto che i lisci capelli gli erano cresciuti ulteriormente e adesso gli arrivavano sotto le spalle.
Per il resto era uguale al solito:
Due grandi occhi verdi che nascondevano un'ombra scura, un sorriso quasi impercettibile e la sua solita aria composta.
-E tu Roxas come stai?- chiese rivolgendosi al biondo assorto nei suoi pensieri.
-Non male, potrebbe andare peggio.- disse poco convinto.Proprio in quel momento suonò la campanella che indicava l'inizio delle lezioni.
-Bene, voi dovete andare allo smistamento e io in classe- disse Riku salutandoli.
-Ci vediamo dopo.- gli rispose Sora.
Dopo di che, lui e Roxas si diressero verso il centro dei cortili dove erano concentrati la maggioranza dei ragazzi.
-Bene, il mio nome è Eraqus Blader e sono il vostro preside.-
Disse un uomo sulla quarantina con i capelli neri come la pece e due grosse cicatrici: una che gli tagliava il sopracciglio destro e l'altra sulla guancia sinistra.
Per il resto aveva gli occhi così grigi da sembrare un mare in tempesta, pizzetto e baffi neri .
-Ora dovrete fare attenzione quando vi chiamo, se sentirete il vostro nome dovete raggiungere il professore coordinatore della classe che sto chiamando.-
Cominciò così un lungo elenco di nomi mentre uno dopo l'altro gli alunni si dividevano in gruppi.
Presto le classi 1A e 1B furono complete e ne Roxas ne Sora erano stati chiamati.
Venne il turno della 1C.
-Roxas Lightkey- chiamò il preside e Roxas andò a mettersi dietro i compagni sentendo un peso di cui non si era accorto prima scivolargli dal petto.
Anche Sora capitò nella stessa classe e Roxas non poté fare a meno di esserne dispiaciuto.
Voleva bene al fratello, ma avrebbe voluto essere più indipendente per una volta.
-Bene ragazzi, seguitemi.- disse il professore.
Era un cinquantenne dall'aria malaticcia con la pelle pallida e tirata, gli occhi verdi spenti erano inquietanti per quanto fossero grandi, i capelli invece erano di un biondo spento quasi bianco e gli ricoprivano interamente la schiena.
Arrivarono in una grande aula dalle pareti immacolate, le ampie finestre lasciavano passare molta luce e altrettanta aria.
Roxas prese posto accanto alla finestra nella seconda fila e Sora si sedette accanto a lui.
-Allora, io sono il professor Verxen e insegno scienze.-
Sì presentò l'uomo.
-Come se non lo avessimo capito.- rise una voce dall'ultima fila.
Roxas guardò il prof, in effetti indossava un lungo camice da laboratorio come quelli che si vedono nei film.
L'uomo fulminò il ragazzo con lo sguardo.
-Secondo la tradizione il primo giorno di scuola si prevede che gli studenti di quarta facciano da guide a quelli di prima, perciò ognuno di voi verrà affidato a uno studente più grande che vi farà fare il giro della scuola fino alla fine delle lezioni.-
Avete quest'ora per conoscervi tra di voi poi il giro inizierà.
Roxas sentí il suo cuore perdere un battito.
Uno studente più grande?
In precedenza aveva vissuto terribili episodi di bullismo e rimanere solo con un ragazzo di quarta lo preoccupava.
Sperò con tutto il cuore che gli capitasse qualcuno di sobrio ma soprattutto calmo.Spazio Autrice.
BUON GIORGIO RAGAZZI E RAGAZZE!
(Sì, ho detto proprio Buon Giorgio.)
Io sono Keira anche se in realtà il mio nome è un altro ma possiamo dire che questo è il mio nome d'arte.
Questa è una fanfiction Akuroku (Axel x Roxas) ma non c'è bisogno di conoscere il gioco per leggerla, prendertela per una normale storia Yaoi. Conosco il carattere di questi due bricconcelli in ogni sua sfumatura, e non vedo l'ora di farli scopare.
(Il pavimento si intende - non pensate male)
;)
Comunque, ogni capitolo metterò l'immagine di uno dei personaggi che già avete incontrato.
La prossima tocca ad Axel!!!!!
*Sviene*
Comunque tenetevi forte nel corso della storia ci saranno scene forti.
Potete anche farmi domande o darmi consigli.
Ora vi saluto che ho già scocciato abbastanza.
Ps:ci sarà anche una shipp Yuri.
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Only in your eyes.
FanfictionSTORIA YAOI. Roxas è un ragazzo introverso e a volte presuntuoso. Figlio di un'attrice e di un famoso imprenditore ha sempre vissuto all'insegna di una vita quasi nobiliare frequentando scuole private e stando lontano dalla ''gente comune'' come la...