(Vanitas-sinistra e Ventus-destra)
Uno, due, tre... inspira ed espira,
poi di nuovo.
Uno, due, tre... inspira ed espira.Roxas cercava in tutti i modi di mantenere la calma e restare sdraiato sul letto, se si fosse alzato adesso di certo avrebbe ucciso suo fratello.
-Sora puoi cercare di fare meno rumore?-
Chiese urlando al fratello che era rinchiuso nella camera opposta a giocare ai videogiochi.
-Che dici Roxas? Non ti sento!- gli urlò di rimando l'altro.
Roxas balzò giù dal letto e si diresse verso la camera del fratello.
-Certo che non mi senti razza di rimbambito! Se non abbassi il volume quella console te la butto giù dalla finestra!-
Roxas fece irruzione nella camera del fratello sbattendo la porta e puntandogli il dito contro.-
-Ok ok, abbasso... ma non arrabbiati!- si difese Sora.
Il biondo uscì dalla camera raggiungendo la sua e buttandosi sul letto.
-Ragazzi scendete che è arrivato vostro cugino Ventus!-
Urlò sua madre dal piano di sotto.
Roxas sbuffò seccato del fatto di doversi alzare, anche se in realtà era felice di incontrare suo cugino.
Ventus era il miglior cugino del mondo, in effetti era l'unico della sua famiglia che il biondo riusciva a comprendere pienamente.
Era un ragazzo semplice ed estroverso, aveva grandi occhi azzurri e i capelli biondi uguali ai suoi.
Era più grande di lui di due anni ma ciò nonostante si somigliavano parecchio.
Ma la cosa che più stimava del cugino era come il ragazzo riuscisse a farsi valere mantenendo però la sua gentilezza e l'innata educazione.
Due anni prima Ventus durante la vigilia di Natale aveva annunciato una notizia che aveva sconvolto tutta la famiglia.
-Vorrei annunciarmi che mi sono fidanzato!-Aveva detto, tutti erano scoppiati in un milione di domande e Congratulazioni ma il ragazzo li aveva zittiti subito.
-Non è questa la notizia, so che può essere scioccante per voi ma è da un bel po' che mi sono accorto di non riuscire a provare alcun sentimento per le ragazze...-
Ci fu un silenzio generale.
Ventus prese un grosso respiro e buttò fuori quelle parole che tanto gli pensavano addosso.-...ho cominciato a frequentare altre compagnie più che altro maschili, a poco a poco ho accettato che mi piacevano i ragazzi.
Qualche tempo dopo i bulli della mia scuola hanno cominciato a prendermi di mira, uno in particolare sembrava ossessionato da me.
Un amico mi ha suggerito di affrontarlo e così io ho fatto.
Dopo aver detto al bullo cosa pensavo di lui non mi infastidì più, anzi andavamo persino d'accordo e in poco tempo ci accorgemmo che non eravamo tanto diversi.-Tutti i parenti ascoltavano la storia in silenzio.
-L'altro giorno lui mi si è dichiarato scusandosi per tutto quello che mi aveva fatto. Io ho accettato subito perché sono sicuro di amarlo e non mi importa se è un ragazzo e se questo mi mette in cattiva luce con la società.-
Concluse lasciando un grosso sospiro di sollievo.
Tutti lo guardarono.
Roxas si ricordava ancora quanta ammirazione avesse provato per il cugino in quel momento.
Poi nel silenzio assoluto la madre di Ventus nonché zia di Roxas e Sora si era alzata e aveva abbracciato il figlio scoppiando a piangere.-Non sai quanto io sia felice che tu mi abbia detto tutto invece di tenetelo per te, comunque tu sia io ti accetterò sempre.-
Aveva detto ad alta voce.
Ventus si era asciugato le lacrime sorridendo grato.-Grazie mamma.-
Erano state le sue parole.
Tutti quanti avevano accettato di buon grado la verità, tutti tranne la madre di Roxas che era incredibilmente omofoba e razzista.
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Only in your eyes.
FanfictionSTORIA YAOI. Roxas è un ragazzo introverso e a volte presuntuoso. Figlio di un'attrice e di un famoso imprenditore ha sempre vissuto all'insegna di una vita quasi nobiliare frequentando scuole private e stando lontano dalla ''gente comune'' come la...