Doll

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Roxas non riusciva a credere ai propri occhi, aveva davvero preso il massimo dei voti!
Era passato senza alcun problema, come se tutto l'allenamento che aveva fatto con Axel fosse stato superfluo.
Anche se, in realtà, si sarebbe fatto dare lezioni dal rosso anche nelle materie in cui andava meglio pur di averlo vicino.
Si sistemò meglio lo zaino sulle spalle e si diresse per la traversa che lo avrebbe riportato a casa.
Voleva dare la buona notizia ad Axel il prima possibile, ma prima c'era una questione che andava affrontata.
Doveva pur convincere i suoi a mandarlo in gita, in particolare sua madre.
Mentre rifletteva su come uscine si rese conto di essere arrivato a casa.
Estrasse le chiavi dalla tasca e le infilò nella serratura.
Dentro l'abitazione sembrava esserci una riunione inattesa: sul divano del soggiorno riusciva ad intravedere la chioma bionda di Ventus, seduto compostamente mentre accarezzava la testa del suo fidanzato, che era sdraiato sul sofà con il capo sulle sue gambe.
Poco più in là Sora agitava le braccia mimando qualcosa di incomprensibile mentre Riku lo guardava come se stesse osservando una delle sette meraviglie del mondo.
Roxas sbuffò, odiava vedere quanto Riku fosse innamorato di Sora e quanto Sora fosse cieco al riguardo.
Suo fratello si era palesemente invaghito di Kairi e non immaginava neanche lontanamente la sofferenza che l'albino provava quando era in sua compagnia.

Tutto sommato mi dispiace per lui.

Pensò richiudendosi la porta alle spalle.
Si diresse in cucina subito dopo aver salutato con un cenno della mano Ventus, l'unico ad essersi accorto del suo arrivo.
Entrato in cucina vide suo padre ascoltare il notiziario, aveva un'espressione cupa e preoccupata.

-Ancora un altro attacco da parte di quella che sembra ormai una associazione criminale a tutti gli effetti. I cittadini della città portuale di Atlantica affermano di aver visto un uomo e una donna entrambi in soprabito nero uscire dall'antico castello di Nettuno poco dopo l'esplosione che ha spazzato via più di venti persone. I motivi dell'attacco sono ancora ignoti, la polizia esclude un attacco terroristico poiché l'esplosione sembrava mirare a danneggiare il sistema elettrico del castello.-

Roxas rimase in silenzio, sullo schermo scorrevano veloci le immagini ed i video ripresi da chi si trovava lì vicino.
Era uno scenario paradossale, scintille e fumo si mischiavano impedendo una buona visuale dello spazio ed ad un certo punto  si intravedevano due figure incappucciate.

-Quando è successo?- chiese, suo padre sobbalzò rendendosi conto di non essere solo.

-Proprio stamattina, è assurdo che non rirscano a capire chi siano e come facciano a farla sempre franca.-
Disse contrariato, si alzò dalla sedia e spense la TV.

-Posa lo zaino in camera e lavati le mani che tra poco siamo a tavola.-

-Un attimo e arrivo.-
Una volta fatto come gli era stato detto Roxas raggiunse i suoi parenti a tavola.
Si sentiva nervosissimo, ridacchiò al pensiero che magari un giorno avrebbe dovuto fare Coming out con i suoi.
Probabilmente sarebbe morto dalla troppa anzia prima ancora di riuscire a pronunciare una sola sillaba. 
Come al solito prima ancora che tutti si fossero seduti il frastuono delle voci si era espanso per tutta la stanza e Roxas, amante del silenzio, aveva stretto i denti aspettando di introdurre la sua voce flebile tra quella massa di suoni indistinti che solitamente caratterizzavano i dialoghi dei suoi parenti.
Gli argomenti erano molteplici: l'insufficienza che Sora aveva preso in un compito, la moto rubata di Vanitas, il nuovo taglio di capelli di Riku.
A nessuno però veniva dato il giusto spazio.

-Scusate...-
Cominciò Roxas, venendo però ignorato da tutti.

-Hey potreste prestare un po' di attenzione?-
Alzò il tono infastidito.
Finalmente riuscì ad attirare l'attenzione dei presenti.

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