One red beautiful boy.

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(Sopra Axel)

Axel si stiracchiò sulla sedia annoiato.
Solito primo giorno di scuola solite storie.
Tutti gli studenti eccitati per non si sa di preciso cosa, tutti i professori con le facce da funerale, il preside che faceva il giro delle classi tutto contento (manco avesse vinto la lotteria) e i bidelli che come al solito andavano a lamentarsi con gli alunni di quanto gli altri alunni sporcassero.
E in più quest'anno avrebbe dovuto fare da balia a un primino.

Sbuffò rumorosamente mentre si girava verso il suo migliore amico nonché compagno di banco.
-Hey Demyx, sai già chi ti è stato affidato oggi?- chiese al ragazzo accanto a lui.
Quest'ultimo sussultò poiché era mezzo addormentato.
Si passò una mano tra i capelli a spazzola color nocciola e strizzò gli occhi azzurri come per visualizzare la risposta alla domanda del rosso.
-Una certa Naminè, credo facesse le medie qui.- disse grattandosi la nuca.
-Sì, la conosco.- concluse Axel incupendosi; si ricordava ancora il brusco incontro con la ragazza, era stato duro schierarsi dalla parte opposta a quella di un suo amico, ma la ragazza aveva proprio bisogno d'aiuto.
-È carina?- le parole di Demyx lo fecero riemergere dalle sue riflessioni.
-Sì, ma non è il caso che ci provi con lei. Credimi, non avresti speranze. E poi è una mia amica.- disse aspro il rosso in tono di rimprovero.
Sapeva che a volte il suo amico poteva diventare troppo insistente con le ragazze.
-Ok, mi fido di te.- disse Demyx
-e tu sai a chi devi badare?-
Axel ci pensò su, aveva letto e riletto quel nome centinaia di volte ma era sicuro che non lo conoscesse.
-Un certo Roxas Lightkey, sarà nuovo perché non lo conosco.-
Disse portando lo sguardo sul foglietto di carta dove erano scritti nome e classe del ragazzo.
La campanella suonò indicando ai ragazzi che era ora di prendere i primini e portarli in giro per la scuola.
-In che classe devi andare?- chiese Axel a Demyx mentre attraverso lo schermo del telefonino si controllava la linea di matita nera sugli occhi.
-1C.- disse il ragazzo dai capelli a spazzola.
-Anche il mio è lì, vengo con te.-
Si incamminarono lungo il corridoio del terzo piano, che era quello dedicato alle quarte e alle quinte, scesero le scale saltando il secondo piano e arrivarono al primo.
Una folla pazzesca occupava il corridoio.
Erano tutte guide in cerca dei loro primini.
-O cazzo! E ora?-chiese Demyx.
-E ora entro in azione io! ...Sta a vedere.- disse Axel scrocchiandosi le nocche in gesto teatrale.
-Permesso, permesso... e levati,
grazie, largo... fate passare!-
Ripeteva mentre spintonava la gente per crearsi una via d'uscita, ignorando le lamentele dei ragazzi e i rimproveri dei prof.
Demyx lo seguiva scusandosi di tanto in tanto quando l'amico dava qualche gomitata troppo forte.
In men che non si dica arrivaro davanti all'aula della 1C.
-Non sono un fenomeno?!- disse Axel quando si fermarono davanti alla porta.
-Sei un pazzo.- rise l'amico.
-Sì, ma sono un pazzo Sexy.- disse portandosi una mano ai capelli.

Quando Axel aprì la porta si ritrovò circondato da un tale casino che a mala pena riusciva a sentire la sua stessa voce.

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                 Nel frattempo.
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Roxas era continuamente in pensiero, si guardava spaesato a destra e a sinistra in cerca di qualcuno con cui parlare.
Ma nessuno in quella classe gli sembrava adatto.
Suo fratello si era integrato benissimo e proprio in quel momento stava parlando con una ragazza dai capelli rossi che gesticolava un sacco.
Accanto a lei  c'era un'altra ragazza.
Sembrava molto più tranquilla della rossa, stringeva un blocco da disegno al petto.
Qualche volta sistemava una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.
Fece per distogliere lo sguardo quando gli occhi azzurri della ragazza si fermarono su di lui.
Roxas si bloccò imbarazzato non sapendo che fare.
Lei gli sorrise e lo salutò con la mano mentre posava il blocco sul banco.
Si avvicinò alla rossa e le sussurrò qualcosa all'orecchio, l'altra scosse il capo per poi ritornare a parlare con Sora.
Nel frattempo la ragazza bionda si era avvicinata a Roxas e lo stava guardando.
-Tu sei Roxas vero? Io sono Naminè piacere di conoscerti.-
Disse allungando la mano bianca verso di lui.
Roxas strinse la mano della compagnia lieto di avere qualcuno con cui parlare.
-Mio fratello sta proprio importunando la tua amica eh?-
Rise guardando la coppia che aveva già stretto amicizia.
Naminè rise.
-Credo si stiano importunando a vicenda.-
-Già, quanti anni hai?- chiese per rompere il ghiaccio.
-Quattordici, tu?-
-Quindici- Rispose il biondo,
la ragazza era un po' timida ma la sua compagnia era per Roxas più che gradita.
Parlarono a lungo e scoprirono che avevano gli stessi gusti musicali, che ad entrambi piaceva passeggiare ma odiavano gli sport, il calcio in particolare.
Parlarono così tanto che non si resero conto che l'ora era quasi finita.
Nel frattempo il volume delle chiacchiere all'interno della classe era diventato altissimo e neanche il professor Verxen riusciva a far calmare gli alunni.
-Non trovi ci sia troppo rumore?-
Chiese Roxas a Naminè.
-Che hai detto? Non ti sento.-
Disse la ragazza mettendosi le mani sulle orecchie, perché proprio in quel momento qualcuno aveva messo la musica da un telefono.
D'un tratto si sentì un urlo fortissimo che zittì tutti.
-VOLETE CHIUDERE QUELLE BOCCHE PRIMINI!!!-
I ragazzi si guardavano in torno spaesati cercando di capire chi aveva urlato.
E poi Roxas lo vide:
era un ragazzo intorno ai diciotto anni, in piedi sulla cattedra con le mani ai fianchi.
Era molto alto e il fatto che fosse sulla cattedra lo faceva incombere sugli studenti di prima.
Aveva i capelli rosso fuoco lunghi che sfidavano ogni legge di gravità stando dritti sulla testa.
Indossava una maglietta rossa con un teschio nero circondato dalle fiamme, i pantaloni erano neri con due larghi strappi sulle ginocchia e due più piccoli sulle cosce, sul polpaccio si infilavano dentro gli stivali di pelle nera ai quali i lacci (sicuramente neri) erano stati sostituiti da lacci più lunghi di un rosso sgargiante.
Ai polsi portava due bracciali in pelle borchiati.
Ma la cosa più interessante era il suo volto:
Aveva il labbro superiore più sottile mentre quello inferiore era più pieno, gli occhi erano circondati da una quantità assurda di matita nera che (stranamente) gli donava parecchio.
Le iridi erano di un verde brillante, il più brillante che avesse mai visto e avevano delle pagliuzze verde acqua.
Roxas si sentì perso mentre affondava in quel verde e più cercava di distogliere lo sguardo più quegli occhi facevano da calamita attirandolo.
Appena sotto gli occhi il ragazzo aveva tatuate due lacrime viola capovolte.
-Grazie per il silenzio.- disse per poi balzare giù dalla cattedra e atterrare accanto ad un altro ragazzo mentre il professore lo guardava sgomento.
-Che ci fa qui signor Flames?- chiese poi scuotendo il capo afflitto.
-Sono venuto per prelevare il ''primino''che mi è stato affidato.-
Disse facendo vagare lo sguardo tra i ragazzi.
Quando Roxas incrociò quegli occhi verdi sentì un brivido sulla nuca e un forte calore al basso ventre.

Ma che mi succede?

Si chiese spostando lo sguardo.
-Ci sono anch'io.- disse il ragazzo accanto al rosso.
Aveva i capelli color caramello a spazzola e gli occhi azzurri.

È carino ma niente a che fare con il rosso.

Aspetta, ma che sto dicendo?

Si rimproverò mentalmente Roxas.
Poi il ragazzo prese di nuovo  parola.

-Comunque sto cercando Roxas Lightkey. Chi è?- chiese.
Roxas sentì il cuore fermarsi.
Ma perché propio lui?
Prese coraggio e si fece avanti.
-Sono io.-Disse cercando di mantenere più controllo possibile.
-Bene, sbrigati a prendere la tua borsa e andiamo, fra poco questo posto sarà pieno di gente e io non voglio rimanere un secondo di più.- ordinò il più grande.
Roxas prese la borsa e se la mise a tracolla, poi si voltò per salutare Naminè.
-Allora ci vediamo dopo Naminè.-
Prima che la ragazza potesse rispondere il rosso li interruppe.
-Ah, Naminè. Tu sei con Demyx.-
La ragazza lo guardò allarmata per poi dirigersi verso il suo banco e prendere lo zaino e il blocco da disegno.
Entrambi si avvicinarono ai ragazzi di quarta.
Il silenzio si faceva sempre più pesante, Roxas si sentiva tutti gli occhi dei compagni addosso, soprattutto quelli delle compagne che lo guardavano con rabbia e invidia.
-Bene, allora noi togliamo il disturbo.- disse il rosso uscendo dalla classe.

-Era ora.- borbottò il professore.
-Ah... prof! Mi ero scordato di dirle una cosa.- il rosso fece capolino da dietro la porta.
-E cosa sentiamo?- chiese seccato Verxen.
-Ha la cerniera dei pantaloni abbassata.- disse per poi prendere per mano Roxas e svignarsela dalla classe che nel frattempo era scoppiata a ridere. Naminè e Demyx lo seguirono a ruota.
-Sei stato troppo forte!- rise Demyx.
-Ok allora qui ci dividiamo. Naminè tu va con Demyx.
Tranquilla è un tipo apposto.-
La ragazza annuì non molto convinta.
Mentre il ragazzo dai capelli a spazzola cominciava ad incamminarsi per conto suo.

Una volta rimasti soli il rosso fissò Roxas negli occhi.
-Non ci siamo ancora presentati, io sono Axel.- disse porgendo la mano al biondo.
-Roxas.- rispose lui afferrando restio la mano dell'altro.

Ha una pelle bollente!

Pensò Roxas.
-Bene Roxas, parlami un po' di te.
Quanti anni hai?-
-Quindici.-
-Io ne ho diciotto.-
Roxas guardò con la coda dell'occhio la sua guida.
-Ti piace fare qualche sport?-
C

ontinuò Axel.
-Nessuno in particolare.-
-Ok, seguimi ti faccio vedere la palestra.-

Spazio autrice.

Scusate la fine completamente in aria ma avevo scritto troppo comunque il prossimo capitolo riprenderà da dove ho finito.
Ci vediamo.

Only in your eyes. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora