Old friends and sad thoughts

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(Sopra Prof. Verxen)

Axel camminava in silenzio assorto nei suoi pensieri, lo zaino nero gli pesava sulla spalla ma lui non ci faceva caso.
Era passata una settimana dal primo giorno di scuola, quello in cui aveva fatto da guida al primino, eppure non riusciva a togliersi il volto del più giovane dalla mente.
Lo aveva intravisto durante il corso della settimana, sapeva che passava molto tempo con Naminè, ma questo non lo infastidiva.
Infatti era a conoscenza del fatto che dopo l'esperienza passata con Marluxia la ragazza avesse perso completamente interesse verso i ragazzi.
In oltre il fatto che Roxas stesse molto con la bionda gli dava un pretesto per parlargli.
C'era però un piccolo inconveniente che gli impediva di vedere il biondo:
i professori quell'anno sembravano averlo preso di mira.

Axel interrogato.

Signor Axel potrebbe andare a chiamare la professoressa...

Axel oggi tocca a te pulire la palestra.

Axel Flames, ci sarebbero dei fogli da portare al preside, potrebbe occuparsene lei?

Insomma non gli davano un attimo di tregua.
Era costantemente mandato a destra e a sinistra per svolgere incarichi di qualunque tipo.
Lui era fermamente convinto che ci fosse lo zampino di quello psicopatico di Verxen.
Il vecchio voleva vendicarsi della battuta che il rosso gli aveva fatto il primo giorno di scuola facendo ridere tutta la classe di primini.
Mentre era cupamente assorto in questi pensieri sentì il rombo di una moto che si avvicinava a grande velocità.
Si girò giusto in tempo per vedere il veicolo nero affiancarsi a lui.
-Ehy Lea! Che piacere vederti!-
Disse una voce proveniente dall'interno di un casco nero con il vetro completamente oscurato.
Il casco copriva il volto della persona a cavallo della moto.
-Ci conosciamo?- chiese Axel squadrando il ragazzo dall'alto in basso.
-Ma come? Non ti ricordi di me?- chiese l'altro con una voce tra l'indignato e l'ironico.
-Magari se ti facessi vedere in volto mi ricorderei.-
Eppure quella voce era familiare al rosso.
Il ragazzo scese dalla moto sfilandosi il casco.

Axel lo guardò sbigottito.

Aveva i capelli neri completamente in aria ma più corti dei suoi, gli occhi gialli avevano quello sguardo strafottente proprio come lui li ricordava, la pelle bianca era rimasta immutata nel corso del tempo, solo l'altezza era cambiata.

-Mio Dio!... Vanitas!-

                (Qui Vanitas)

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                (Qui Vanitas)

-Finalmente, ne è passato di tempo non credi?-
Chiese il corvino.
Axel si avvicinò all'amico e lo abbracciò.
-Anche troppo, quanto sei anni?-
-Forse anche di più.- 
-Che ci fai da queste parti?-
Chiese curioso il rosso.
-Beh, sono da Ventus al momento.- rispose il ragazzo infilando la mano nella tasca dei pantaloni e tirandone fuori un pacchetto di sigarette, ne prese una e l'accese.
-Anche Ven è in città?-  chiese Axel scioccato.
-Sì, è a casa di sua madre e ci rimarrà per un mesetto o due ed io con lui.- disse il corvino continuando a fumare.
-Ed Aqua e Terra?-
-Loro non sono venuti, tra meno di un mese si sposano.-
Rispose Vanitas.
-Davvero? Io l'avevo detto che sarebbe successo prima o poi.
Senti che hai da fare oggi?-
Sì informò il rosso.
-Niente, facevo solo un giro.-
-Ti va di venire da me? Mi devi aggiornare riguardo agli ultimi sei anni.-
La proposta sembrò interessare il ragazzo, perché si rimise il casco salendo sulla moto e facendo segno al rosso di sedersi dietro di lui.

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