If you've a dream, don't wait... act

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(Immagine random)

Axel si precipitò fuori dalla sua stanza, il soprabito sfregava contro le sue gambe producendo un suono poco piacevole.
Non c'era tempo da perdere, la vita del suo migliore amico era nelle sue mani... non avrebbe sbagliato ancora.
Scese le scale calandosi il cappuccio fino a coprire completamente quei capelli rossi che lo rendevano così unico.
Dopo venti minuti di corsa sfrenata arrivò davanti al palazzo dove Demyx stava svolgendo la sua missione.
Si guardò intorno confuso dalle sirene d'allarme che avvertivano dell'intrusione di qualcuno all'interno dell'edificio.
Decise che ormai era inutile mantenere la segretezza e che  sarebbe entrato dall'ingresso principale.
Una volta dentro si accorse di trovarsi di fronte ad una enorme vetrata che dava su un cortile interno.
Attraverso i vetri il ragazzo vide Demyx brandire il suo Sitaer [Arma a forma di gigantesca chitarra creata da Vexen su sua misura capace di controllare la pressione e di produrre onde sonore che stordiscono il nemico.] contro una trentina tra soldati e poliziotti.
[Ok... sicuramente non ha senso, ma sfido voi ad ottimizzare quella che è magia in scienza.]
Sapeva che il compagno non era tra i migliori combattenti dell'organizzazione, ma neanche lui sarebbe riuscito a respingere tutti quei nemici senza stancarsi.
Come conferma dei i suoi pensieri lo vide accasciarsi sul suo Sitaer e reggersi una gamba.

Che cazzo stai facendo Axel?
Questo non è il momento di rimanere a guardare... agisci!

Si disse.
Prese la rincorsa e si tuffò sulla vetrata infrangendola; se il suo intento fosse stato quello di attirare l'attenzione poteva considerarlo compiuto, peccato che non lo era.
Adesso innumerevoli soldati si frapponevano tra lui e il suo migliore amico.

-Merda!-

In questi casi uno scontro diretto sarebbe diventato un suicidio, meglio eliminare tutti gli ostacoli in un colpo solo.
Frugò nella tasca del soprabito in cerca delle speciali bombe che gli aveva dato Vexen.
Erano otto dischetti simili a dei dischi volanti in miniatura, con il centro rosso circondato da un anello metallico.
Non sembravano particolarmente pericolosi, ma ognuno di loro aveva una carica esplosiva capace di far saltare in aria un auto, bastava solo che Axel li lanciasse nel punto dove si trovavano i nemici e che premesse un pulsante nascosto sui suoi chakram per causare un'esplosione che avrebbe spazzato via chiunque si trovava tra lui e il suo migliore amico.

Fu questione di un secondo, l'aria fu spazzata via da un violento botto, fiamme e fumo lambirono gli ignari soldati inghiottendoli in una coltre di morte e dolore.

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Buio, un forte suono simile a un'esplosione, poi ancora buio.

Un limbo dal quale era difficile uscire, non ci si poteva orientare, non ci si poteva aggrappare a nulla se non i propri ricordi e la voglia di continuare a vivere.
Demyx si sentiva soffocato da tutto quel silenzio, cosa avrebbe fatto per sentire un qualsiasi suono, anche un alito di vento.
Si concentrò sul suono dei suoi pensieri, eppure c'era una voce che non apparteneva a lui, era una voce lontana che sussurrava dolci parole...

-Svegliati coglione! Se mi muori ti giuro che ti inseguirò fino all'inferno per prenderti a calci in culo.-

...Beh, forse non così dolci.
Axel, la voce era sicuramente la sua, Demyx vi si aggrappò con tutte le sue forze riaquistando un briciolo di lucidità appena sufficiente a fargli aprire gli occhi.

-Axel? Sono morto?- biascicò.
Il rosso lo aiutò a mettersi in piedi, solo allora si accorse che fino a quel momento era stato sdraiato su un divano di pelle color crema.
La testa gli girava come una trottola.

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