Hogwarts '70

capitolo 14

《Potter, tua sorella non è morta》disse la curatrice guardando le facce da funerale degli altri.《Tuttavia è in coma e non sappiamo quando potrà svegliarsi e se lo farà.》
Sirius e James rimasero scoinvolti.
***
Passarono tre giorni e James e Sirius non avevano messo piede fuori dall'infermeria. Lily passava la maggior parte del tempo con loro, a volte saltava anche le lezioni. Remus, passava la serata lì insieme ad Alice e Frank. Cleo, non dava segni di vita e la situazione stava precipitando. Sirius odiava l'infermeria. Quel posto puzzava di dittamo e inoltre era freddo e silenzioso. La sera, verso le undici, Silente e la McGrannit venivano a far visita a Cleo. Erano stati otto giorni di puro inferno. Nel frattempo, l'infermeria si era quasi del tutto svuotata, i feriti nella battaglia erano stati dimessi. Come al solito stavano osservando Cleo  stranamente riacquistava colore. Le guance si tinsero di rosso e il colorito si fece quasi abbronzato come quello di James. Aprì gli occhi verdi all'improvviso. Si alzò di scatto e si guardò in torno. Era spaesata e spaventata. Sirius e James la guardarono stupiti. La mora prese la bacchetta dal tavolino. Non si accorse nemmeno di James e Sirius. Stava per mettere i piedi a terra quando qualcuno le bloccó le spalle.《Cleo che ti prende?》Sirius la guardava spaventato. La ragazza sussurava tra sè.《Devo salvarli, Sirius e James e anche Lily e Remus, si si, la battaglia》aveva lo sguardo perso e sembrava assente. Sirius guardò James e poi scosse le spalle della ragazza. Solo in quel momento la ragazza alzò lo sguardo e vide Sirius.《Cosa? Sirius sei vivo》lo strinse forte a sè. Poi vide James e iniziò a singhiozzare.《La battaglia?》chiese tenendo in pugno la bacchetta.《È finita otto giorni fa Cleo!》disse James alzando un sopracciglio. La ragazza ammutolì e fissò i due ragazzi. Mai li aveva visti così seri.《Perchè puzzate?》si mise una mano sul naso, schifata dall'odore dei due. Sirius alzò gli occhi al cielo esasperato e James ridacchiò.《cosa è successo?》chiese Cleo guardandosi intorno. James e Sirius si guardarono e evitarono lo sguardo della ragazza.《Allora? Perchè mi trovo in infermeria?》aggiunse infastidita Cleo.《Sei stata in coma per otto giorni》disse Sirius evitando i suoi occhi verdi. Tuttavia la ragazza gli prese la mano e annuì.《Cosa ti ricordi?》chiese James.《Ricordo che ho evitato lo schiantesimo e che il muro si è sgretolato addosso a me. Ricordo un dolore lancinante alla testa e le urla di Sirius. Poi ho sognato la stazione di King's Cross》Cleo si era portata una mano sotto il mento e aveva un'aria pensierosa. James e Sirius scoppiarono a ridere.《King's Cross?》chiese il ragazzo occhialuto ridendo.《Era pulita e non c'erano i treni. Inoltre c'erano mamma e papà e mi dicevano che potevo scegliere se tornare o andare con loro》spiegò Cleo. Le risate dei due ragazzi si fermarono sentendo quelle parole.《poi?》chiese Sirius improvvisamente serio.《Poi io ho scelto di tornare e mi sono svegliata》Cleo fece spallucce.《C-come stavano mamma e papà?》chiese James balbettando.《Benone. Papà aveva la sua vecchia divisa da Quidditch e la mamma indossava il suo abito da sposa.》spiegò Cleo. James aprì la bocca per replicare ma una furia dai capelli rossi gli passò accanto e corse ad abbracciare sua sorella.《H-ho t-temuto il peggio》Lily singhiozzava sulla spalla di Cleo e quest'ultima le dava amichevoli pacche sulla spalla. James, che solitamente era spavaldo e arrogante difronte a Lily, ora era timido e taciturno. Quando Lily si staccò dall'abbraccio con Cleo, James diventò dello stesso colore dei capelli della Evans. Lily, tuttavia, ignorò accuratamente il suo sguardo. Cleo guardava scioccata la scena e Sirius ghignava. Quando la Potter aprì bocca per chiedere spiegazioni, madama Pofeey entrò in stanza e cacció via tutti. E solo in quel momento Cleo si sentì sola. Rimase per due lunghe ore a prendere medicine dal gusto strano e passò altre tre ore a dormire.  Aveva riposato per otto giorni ma, le medicine portavano sonnolenza. Dopo cinque lunghe ore, James e Sirius tornarono in infermeria. Cleo, con la sua espressione beata e tranquilla, dormiva avvolta nelle sue candide lenzuola. Sirius rimase ad osservarla con dolcezza.《È davvero bello sapere che la ami così tanto》una voce femminile distolse i pensieri di Sirius. Lily Evans, soprannominata la furia rossa, sorrideva con dolcezza.
Cleo, intanto si era svegliata a causa del trambusto che aveva procurato James. Molto maldestro, aveva fatto cadere una sedia.《Come ti senti?》le chiese apprensiva Lily. Cleo alzò gli occhi al cielo.《Benone, ho tanto sonno》disse stiracchiandosi e mettendosi a sedere.《Perfetto, allora io vado》disse James prendendo la sua borsa.《Ehm, io vado in biblioteca》Lily stranamente imbarazzata guardò James e arrossì. I due, affrettandosi per uscire dalla porta si incrociarono e la tensione aumentò. Quando finalmente i due andarono via Cleo e Sirius ripresero a parlare.《Sono strani quei due》disse Sirius guardando la sua ragazza.《Anche noi lo siamo》commentó Cleo prendendo una tavoletta di cioccolato dal comodino.《Lo so, mi piaci per questo》commentó Sirius facendo gli occhi dolci.《Lo dici solo per avere un po' di  cioccolata》Cleo alzò gli occhi al cielo e si nascose la tavoletta di cioccolato dietro la schiena.《Dovrai passare sul mio cadavere Black》disse agguerrita la ragazza.《Farò di tutto per quella cioccolata Potter》Sirius le fece l'occhiolino e si avvicinò a lei. Il viso a pochi centimetri da quello di Cleo.《Mi sei mancata tanto》ammise, continuandola a fissare. Era quello il bello di Sirius, era sincero con lei e lo si poteva capire dallo sguardo. Lui  aveva paura del giudizio degli altri e portava una maschera. Ma, si sentiva accettato solo da poche persone. Così poche da poter essere contate sulle dita di una mano. Era forte e presuntuoso davanti agli altri e insicuro e spaventato agli occhi di chi amava davvero. Sirius Black portava una maschera che solo Cleopatra Potter era riuscita a togliergli. Sirius era semplicemente se stesso con lei e si sentiva così amato, per la prima volta in sedici anni, che non poteva più farne a meno di lei. Si completavano, e questo gli bastava.