Capitolo 33

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<<Sabato andremo al mare!>> esclamò Lily entrando in casa Potter. Cleo, che stava affettando le carote per lo spavento si tagliò un dito e Sirius e James che stavano mettendo piatti e bicchieri in tavola li fecero cadere a terra. <<che qualcuno mi aiuti>> esclamò la ragazza stringendosi il dito con l'asciugamano per evitare di perdere altro sangue. <<Per le mutande di Merlino, ho bisogno del dittamo>> esclamò ancora una volta la ragazza. Lily la guardava in modo strano e la rossa incominciò ad impallidire. Nel frattempo James e Sirius corsero ad aprire dei cassetti per trovare il dittamo. <<Accio dittamo>> urlò James muovendo la bacchetta e dopo qualche secondo il la bottiglietta con il dittamo era fra le sue mani, corse da sua sorella e le mise appena tre gocce, passò solo un secondo e il dito di Cleo smise di sanguinare. <<Tutto bene sorella?>> chiese James mettendo a posto i piatti e bicchieri che Sirius poco prima aveva riparato con un semplice incantesimo. <<Certo, Lily di cosa ci stavi parlando?>> disse la mora rivolta alla rossa. <<Si ecco, abbiamo deciso che andremo al mare questo sabato. Tutti quanti insieme. Andremo in Italia e staremo via tre giorni>> Lily aveva organizzato tutto come sempre, aprì un foglio e mostrò il programma. <<Prenderemo il nottetempo e partiremo alle due di notte>> Sirius fece una faccia orribile <<Si Sirius, per una notte non dormirai...comunque, ci porterà al l'aeroporto di Londra>> spiegò la ragazza. <<Prenderemo quei cosi babbani che volano?>> chiese terrorizzata Cleo. <<Suvvia Cleo, sei una grifondoro o no?>> disse James divertito, la mora non rispose ma gli lanciò una gelida occhiata. <<Poi atterreremo in Sicilia e da lì prenderemo il bus e ci fermeremo su una spiaggia. Metteremo le tende e staremo via per tre giorni>> disse soddisfatta Lily. <<Figo>> esclamarono meravigliati tutti e tre i ragazzi.
I giorni seguenti passarono in fretta, tutti non vedevano l'ora di partire. Era così bello evadere dalla monotonia quotidiana.
Finalmente la notte tra il venerdì e sabato, all'una precisamente, tutti si trovavano difronte casa Potter. Ognuno aveva una sola valigia a testa e, nonostante i bauli delle ragazze fossero molto più pesanti, riuscirono a trasportarli con facilità. <<Tra poco Il nottetempo sarà qui>> spiegò Lily con quel foglio di carta in mano. La ragazza finì la frase e dopo qualche secondo il nottetempo era accanto a loro. <<Ciao a tutti, sono Jhonn Tiracorto, sto per diventare padre e muovetevi>> il ragazzo poteva essere solo qualche anno più grande di loro eppure stava per diventare papà. <<Come chiamerai tuo figlio Jhonn?>> chiese dolcemente Emmeline. <<Stan, proprio come suo nonno>> si gonfiò di orgoglio quando disse il nome di suo figlio. Il nottetempo era praticamente vuoto eccetto loro, un signore anziano guidava il bus magico e delle testoline facevano delle battute. <<Aspetta! Ma tu sei Sirius Black. Qualche anno fa sei salito su questo bus, eri uno straccio. Mi ricordo di te!>> esclamò Jhonn. Sirius stranamente sorrise, <<si, sono io>> fece spallucce il ragazzo. <<Dimmi un po', con quella Potter poi ti sei messo?>> quel Jhonn era davvero sfacciato. <<Ehi Jhonn, la Potter sarei io>> Cleo sorrise e diede un tenero bacio a Sirius. <<Ci avrei scommesso>> disse il bigliettaio del nottetempo. <<Allora, dove siete diretti?>> chiese una testolina. <<Aeroporto di Londra>> rispose Lily. I ragazzi insieme a Jhonn iniziarono a ridere e a scherzare e tra una battuta e l'altra arrivarono a Londra. Presero i loro bauli e scesero dal nottetempo, erano le quattro del mattino ormai e tra solo un'ora avevano il volo per la Sicilia. Il viaggio aereo sicuramente sarebbe durato meno di tre ore, eppure non vedevano l'ora di scendere dall'aereo e fare un bel giro in spiaggia. Entrati in aeroporto fecero le solite procedure noiose per prendere la valigia e finalmente salirono in aereo. Le ragazze si trovavano ai posti di dietro mentre i ragazzi erano ai posti avanti. Stanchi, si addormentarono e si risvegliarono solo dopo l'arrivo. Scesero dall'aereo tutti indolenziti, recuperarono le valigie e andarono in spiaggia. Il mare era limpido e la sabbia di un colore molto chiaro. Appena arrivati Mary e Cleo lasciarono le valigie e si buttarono sulla sabbia, fregandosene di tutto e tutti. <<Non posso crederci che siamo in Italia!>> esclamò soddisfatta Lily. <<Chi arriva per ultimo in mare dorme fuori>> Sirius urlò e poi corse verso il mare, erano tutti vestiti ma faceva caldo e non avevano voglia di cambiarsi. Sembra che tutto fosse finito, che le preoccupazioni fossero svanite e che tutte le cose belle stessero ritornando. Ahimè, il peggio doveva solo arrivare ma a questo ritorneremo più tardi.
Tutti corsero verso il mare limpido della Sicilia, a primo impatto sembrava ghiacciato eppure bastava solo abituarsi per sentirsi a suo agio nell'acqua. Tutti si schizzavano a vicenda e quando i ragazzi notarono che le ragazze avevano i vestiti appiccicati addosso mettendo in risalto le curve un po' si ingelosirono ma non lo diedero a vedere. Gli occhi di Lily sembravano più luminosi, proprio come gli occhi di Sirius. Sembrava tutto perfetto. In acqua stettero solo un'ora, decisero di asciugarsi e mettersi il costume e, dopo innumerevoli bagni arrivò la sera. Avevano fame, fin troppa così deciso di accendere il fuoco e di sedersi tutti intorno. Avevano formato un cerchio, Cleo era seduta tra James e Sirius, a sua volta il ragazzo era seduto accanto a Remus, che si trovava accanto a Frank, il quale stava accanto ad Alice, seduta accanto a Peter che stava accanto a Mary e accanto a lei vi era Emmeline e tra quest'ultima e James c'era Lily. Mangiarono cibo poco salutare e uscirono gli alcolici. <<Cosa facciamo questa sera?>> chiese Sirius con in mano una bottiglia di Vodka. <<Io dico di fare un "IO NON HO MAI">> propose James. Tutti acconsentirono. <<Allora, inizio io>>disse Remus ghignando. <<Non ho mai fatto sesso questa settimana.>>James, Sirius ,Cleo e Lily bevvero un sorso di Vodka. <<Gliel'hai detto?>> chiesero in coro le ragazze ai rispettivi fidanzati, i due colpevoli alzarono gli occhi al cielo. <<Io non ho mai indossato un reggiseno>> disse Frank. Tutti bevvero e con tutti intendo perfino i Malandrini. Tranne Cleo tutti li guardarono confusi. <<Eravamo al quarto anno e tutti stavamo in casa Potter. Cleo si sentiva sola perché non aveva amiche femmine e quindi abbiamo indossato i suoi reggiseni per farla sentire meno sola>> spiegò James con le lacrime agli occhi per le troppe risate, tutti scoppiarono a ridere, erano buffi quei quattro. <<Aspetta, loro hanno visto i tuoi reggiseni?>> chiese Frank soffocando le risate. <<Erano con gli unicorni>> esclamò James ridendo ancora più forte. <<James!>> urlò imbarazzata Cleo ma, anche lei si mise a ridere. <<Io non ho mai avuto i boxer con i boccini>> Cleo ghignò talmente tanto che assomigliò a suo fratello. James bevve una lunga sorsata. Il gioco andò avanti a lungo ma poi decisero di andare a dormire. Erano ormai le quattro di notte ed erano super felici.

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